mercoledì 9 luglio 2014

Giorgio Faletti

I soldi, il successo…non valgono niente. 
Vale solo ciò che lasci nel cuore della gente.
Ed è per sempre
”.
 - Giorgio Faletti

Oriana Fallaci

Cara, per raccontare gli uomini, 
questi bizzarri animali che fanno ridere 
e piangere insieme, bastano due sentimenti 
che in fondo sono due ragionamenti: 
la pietà e l’ironia. In parole diverse, 
basta avere il sorriso sulle labbra 
e le lacrime agli occhi.

 Oriana Fallaci, Insciallah


martedì 8 luglio 2014

Il silenzio dell'onda


L'arte nei film

Artemisia è un film per la televisione del 1997 diretto da Adrienne Clarkson, basato sulla vita della pittrice italiana Artemisia Gentileschi.

Artemisia Lomi Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, 1653)

Danae,  dipinto attribuito ad Artemisia Gentileschi;  olio su rame (1612 ca), Saint Louis Art Museum, St. Louis (Missouri).

Vittorio De Sica

“L'indignazione morale è in molti casi al 2 per cento morale, al 48 per cento indignazione, e al 50 per cento invidia".
- Vittorio De Sica

Sandro Pertini

Vede, mia moglie si vergognerebbe di andare a Campo de’ Fiori a comprare l’insalata o le pere sul macchinone ministeriale. Sarebbe uno schiaffo alla povera gente, un abuso di potere, un furto.
- Sandro Pertini

Accadde oggi

8 luglio 1978: Sandro Pertini è eletto settimo Presidente della Repubblica Italiana

Scripta manent


lunedì 7 luglio 2014

Stasera in tv

Alle 21.35 su Rai Storia sarà trasmesso "Uomini e no", film del  1980 diretto da Valentino Orsini , tratto dal romanzo "Uomini e no" di Elio Vittorini, scritto durante la guerra, nel 1944, e pubblicato nel 1945.


Marc Chagall


“E’ buio. All’improvviso si spalanca il soffitto; un tuono, un lampo di luce ed ecco irrompere nella stanza un’impetuosa creatura alata, avvolta in volute di nuvole, un forte fremito di ali. Un angelo! Penso io. Ma non riesco ad aprire gli occhi: dall’alto sgorga una luce troppo forte. L’ospite alato vola per tutti gli angoli della stanza, si solleva nuovamente e vola via attraverso la fenditura del soffitto, portando con sé il fulmine e l’azzurro. E di nuovo torna il buio. Mi sveglio”.
(Marc Chagall)

Umberto Saba

Non vede quello che vedono tutti,e quello che nessuno vede, adora. La malinconia amorosa, Umberto Saba


Il mestiere di vivere

Per possedere qualcosa o qualcuno, occorre non abbandonarglisi, non perderci dietro la testa, restargli insomma superiore. Ma è legge della vita che si gode solamente ciò in cui ci si abbandona.
— Cesare Pavese - Il mestiere di vivere

domenica 6 luglio 2014

L'arte al cinema

Frida è un film del 2002 diretto da Julie Taymor, incentrato sulla sofferta vita privata della pittrice messicana Frida Kahlo, interpretata da Salma Hayek.
La pellicola è un adattamento cinematografico del libro Frida: A Biography of Frida Kahlo di Hayden Herrera.

Hermann Hesse

Non esiste programma di vacanza più bello che proporsi di non leggere neppure un rigo, e dopo, niente di più piacevole che, al momento opportuno e con un libro veramente attraente, tradire il bel programma.
Hermann Hesse, Scritti letterari

La lettura secondo Susanna Tamaro

Leggere, in fondo, non vuol dire altro che creare un piccolo giardino all'interno della nostra memoria. Ogni bel libro porta qualche elemento, un'aiuola, un viale, una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi. Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di trovarci qualcun altro. - Susanna Tamaro, Cara Mathilda. Lettere a un'amica


da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-75577>

Frida


"Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci deve essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te."
(Frida Kahlo)



Frida Kahlo

“L’amore? Non so. Se include tutto, anche le contraddizioni e i superamenti di sé stessi, le aberrazioni e l’indicibile, allora sì, vada per l’amore. Altrimenti, no”.”
Frida Kahlo
 


Frida Kahlo

È lecito inventare dei verbi nuovi?
Voglio regalartene uno: io ti cielo, così che le mie ali possano distendersi smisuratamente, per amarti senza confini.
Frida Kahlo


(Dal diario intimo di Frida )

Niente vale più della risata e del disprezzo.
E’ necessario ridere e abbandonarsi.
essere crudeli e leggeri.
La tragedia è la cosa più ridicola che “l’uomo” ha,
ma sono sicura, che gli animali anche se “soffrono”,
non esibiscono la loro “pena”
in “teatri”– “aperti” nè “chiusi” ( i “focolari” ).
e il loro dolore è più vero
di qualunque immagine ogni uomo possa
“rappresentare” o sentire come dolorosa..

(Dal diario intimo di Frida )

(Lettera di Frida Kahlo a Diego Rivera - Città del Messico 12 settembre 1939. Mai spedita)

(Lettera di Frida Kahlo a Diego Rivera - Città del Messico 12 settembre 1939. Mai spedita)
"La mia notte mi strema. Sa bene che mi manchi e tutta la sua oscurità non basta a nascondere quest’evidenza che brilla come una lama nel buio, la mia notte vorrebbe avere ali per volare fino a te, avvolgerti nel sonno e ricondurti a me. Nel sonno mi sentiresti vicina e senza risvegliarti le tue braccia mi stringerebbero. La mia notte non porta consiglio. La mia notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti. La mia notte si intristisce e si perde. La mia notte accentua la mia solitudine, tutte le solitudini. Il suo silenzio ascolta solo le mie voci interiori. La mia notte è lunga, lunga, lunga. La mia notte avrebbe paura che il giorno non appaia più ma allo stesso tempo la mia notte teme la sua apparizione, perché il giorno è un giorno artificiale in cui ogni ora vale il doppio e senza di te non è più veramente vissuta. La mia notte si chiede se il mio giorno somiglia alla mia notte. Cosa che spiegherebbe la mia notte, perché tempo anche il giorno. La mia notte ha voglia di vestirmi e di spingermi fuori per andare a cercare il mio uomo. Ma la mia notte sa che ciò che chiamano follia, da ogni ordine, semina-disordine, è proibito. La mia notte si chiede cosa non sia proibito. Non è proibito fare corpo con lei, questo, lo sa, ma si irrita nel vedere una carne fare corpo con lei sul filo della disperazione. Una carne non è fatta per sposare il nulla. La mia notte ti ama fin nel suo intimo, e risuona anche del mio. La mia notte si nutre di echi immaginari. Essa, può farlo. Io, fallisco. La mia notte mi osserva. Il suo sguardo è liscio e si insinua in ogni cosa. La mia notte vorrebbe che tu fossi qui per insinuarsi anche dentro di te con tenerezza. La mia notte ti aspetta. Il mio corpo ti attende. La mia notte vorrebbe che tu riposassi nell’incavo della mia spalla e che io riposassi nell’incavo della tua. La mia notte vorrebbe essere spettatrice del mio e del tuo godimento, vederti e vedermi fremere di piacere. La mia notte vorrebbe vedere i nostri sguardi e avere i nostri sguardi pieni di desiderio. La mia notte vorrebbe tenere fra le mani ogni spasmo. La mia notte diventerebbe dolce. La mia notte si lamenta in silenzio della sua solitudine al ricordo di te. La mia notte è lunga, lunga, lunga. Perde la testa ma non può allontanare la tua immagine da me, non può dissipare il mio desiderio. Sta morendo perché non sei qui e mi uccide. La mia notte ti cerca continuamente. Il mio corpo non riesce a concepire che qualche strada o una qualsiasi geografia ci separi. Il mio corpo diventa pazzo di dolore di non poter riconoscere nel cuore della notte la tua figura o la tua ombra. Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno. Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio. La mia notte urla e si strappa i veli, la mia notte si scontra con il proprio silenzio, ma il tuo corpo resta introvabile. Mi manchi tanto, tanto. Le tue parole. Il tuo colore.
Fra poco si leverà il sole."

sabato 5 luglio 2014

Scandalo al sole, di Sloan Wilson

Incipit:

"L'isola Pine, nel Maine, scaturisce dal mare come un enorme castello medioevale. Si leva laggiù, unica isola visibile della costa, e con i suoi gotici dirupi sfida i cavalloni che avanzano dall'Atlantico settentrionale. Veniva fatto di domandarsi come mai si trovasse lì. A giudicare dal suo aspetto, doveva essersi prodotta qualche esplosione sotterranea, oppure doveva essere stata una collisione di forze immani a proiettare in alto quell'unica isola e a lasciarla emergere come un rappreso grumo di violenza. Benché alcuni dei non vasti prati nell'entroterra offrissero buoni pascoli alle greggi, e le acque dello stagno fossero dolci, le montagne erano pericolose".

Libri per l'estate...

"Libri per l'estate..."
Evento Facebook ideato da Guendalina Mustica, fondatrice e curatrice della pagina "Il cenacolo intellettuale"

Elsa Morante, L'isola di Arturo

Dunque pare che alle anime viventi possano toccare due sorti: c’è chi nasce ape, e chi nasce rosa. Che fa lo sciame delle api, con la sua regina? Va, e ruba a tutte le rose un poco di miele, per portarselo nell’arnia, nelle sue stanzette. E la rosa? La rosa l’ha in se stessa: non le serve cercarla altrove. Ma qualche volta sospirano di solitudine, le rose, questi esseri divini! Le rose ignoranti non capiscono i propri misteri. 
La prima di tutte le rose è Dio. 
Fra le due: la rosa e l’ape, secondo me, la più fortunata è l’ape. E l’Ape Regina, poi, ha una fortuna sovrana! Io per esempio, sono nato Ape Regina. E tu Wilhelm? Secondo me, tu, Wilhelm mio, sei nato col destino più dolce e col destino più amaro: tu sei l’ape e sei la rosa.
— Elsa Morante, L’isola di Arturo
, ,

Jean Maurice Eugène Clément Cocteau (Maisons-Laffitte, 5 luglio 1889 – Milly-la-Forêt, 11 ottobre 1963)

La verità è troppo nuda, per questo non eccita gli uomini.
(Jean Cocteau)


venerdì 4 luglio 2014

Umberto Saba

Non vede quello che vedono tutti,e quello che nessuno vede, adora.
– La malinconia amorosa, Umberto Saba

Giorgio Faletti

Per chi ci ha messo il cuore e altrettanto cuore non ha trovato, per chi si è sbagliato e ci ha messo troppo sale, per chi non avrà pace finché non riuscirà a scoprire in quale maledetto barattolo hanno nascosto lo zucchero, per chi rischia di annegare nella piccola alluvione delle sue lacrime. Siamo qui con voi e, nonostante tutto, come voi siamo vivi.
Giorgio Faletti, Io uccido


da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-133194>

Giorgio Faletti

“Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo.”
“E l’altro?” 
“L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede.” 
“E quale lupo vince?” 
“Quello che nutri di più.”
- Giorgio Faletti, Io sono dio

Giorgio Faletti

Conosci la storia del sognatore, del pazzo, e dello psichiatra?
Il sognatore costruisce castelli in aria, il pazzo ci abita e lo psichiatra riscuote l’affitto.
Sono stanca di costruire e abitare, adesso vorrei riscuotere qualche affitto.
— Giorgio Faletti, Niente di vero tranne gli occhi

Giorgio Faletti



Dieci anni hanno ingentilito la sua bellezza. C’è in lei quella dolcezza inquieta delle ore che precedono il tramonto, quando il sole pare brillare più vivido e più caldo per farsi perdonare il buio che arriverà dopo che se ne sarà andato.
— 
Appunti di un venditore di donne - Giorgio Faletti

Giorgio Faletti




"Meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai."
Giorgio Faletti

Giorgio Faletti




Lei è l’amore.
Quando lo trovi, da qualunque parte arrivi, accettalo come un dono e tienilo ben stretto.

[Giorgio Faletti, Niente di vero tranne gli occhi]

Giorgio Faletti

Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga, ti cambia, e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male.
- Giorgio Faletti, Io uccido

— 

Giorgio Faletti

Ci siamo innamorati subito, a prima vista,
come se fossimo stati messi sulla terra solo per quello scopo.
Era la cosa più bella e pulita che avessi mai provato nella mia vita.
Sai cosa significa trovarti davanti a una persona e renderti conto
che da quel momento in poi nessun’altra potrà più contare
allo stesso modo per te? 
— Giorgio Faletti

R.I.P. Giorgio


giovedì 3 luglio 2014

Vladimir Nabokov

E la guardai, la guardai, e seppi con chiarezza, come so di dover morire, che l’amavo più qualunque cosa avessi mai visto o immaginato sulla terra, più di qualunque cosa avessi sperato in un’altra vita.
- Vladimir Nabokov, Lolita


Franz Kafka

“Era davvero una bestia se la musica lo commuoveva tanto? Gli sembrava che gli si schiudesse una via, verso un nutrimento sconosciuto e sempre desiderato.”
— Franz Kafka, La metamorfosi


James Douglas "Jim" Morrison (Melbourne, 8 dicembre 1943 – Parigi, 3 luglio 1971)

Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.
- Jim Morrison







mercoledì 2 luglio 2014

Vladimir Vladimirovič Nabokov ( Pietroburgo, 23 aprile 1899– Montreux, 2 luglio 1977)

“La letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò gridando al lupo al lupo, e non c’erano lupi dietro di lui.”
- Vladimir Nabokov,  Lezioni di letteratura


Premi Nobel per la letteratura

La forza del godimento e quella del ricordo dipendono l'una dall'altra.
(Hermann Hesse, Album illustrato)

Sull'amore

Hermann Hesse - “Sull’amore”
“Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire ciò che da valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare “felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano infelici. La bellezza non era niente: si vedevano uomini belli e donne belle che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era ovunque una persona avesse forti sentimenti e vivesse per loro, non li scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento. La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro. Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare. Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la propria vita. Ma amare e desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore non vuole avere; vuole soltanto amare."

Il lupo della steppa

Ebbene, ogni superiore umorismo incomincia col non prendere sul serio la propria persona. 
- Hermann Hesse, Il lupo della steppa


martedì 1 luglio 2014

Canti carnascialeschi (Lorenzo de' Medici)/VII. Canzona di Bacco

Canti carnascialeschi (Lorenzo de' Medici)/VII. Canzona di Bacco

Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

       5Quest’è Bacco e Arïanna,
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché ’l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
10sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

        Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
15per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
20di doman non c’è certezza.

        Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo
se non gente rozze e ingrate:
25ora, insieme mescolate,
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

        Questa soma, che vien drieto
30sopra l’asino, è Sileno:
così vecchio, è ebbro e lieto,
già di carne e d’anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
35Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

        Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca oro diventa.
E che giova aver tesoro,
40s’altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

        45Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
50facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.

        Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
55Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c’ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
60di doman non c’è certezza.

Qual è stato il primo libro che avete letto?

Qual è stato il primo libro che avete letto?

UMBERTO ECO, Libri da consultare e libri da leggere

(Nella foto:El Ateneo Grand Splendid, Buenos Aires)
I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in banca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, assumono una fisionomia individuale a seconda dell’intensità e regolarità delle nostre letture, ci ricordano (se ci appaiono troppo freschi e intonsi) che non li abbiamo ancora letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale. Provate a leggervi tutta la Divina Commedia, anche solo un’ora al giorno, su un computer, e poi mi fate sapere.
(UMBERTO ECO, Libri da consultare e libri da leggere)


Come un romanzo

I Diritti Imperscrittibili Del Lettore

1 - Il diritto di non leggere
2 - Il diritto di saltare le pagine
3 - Il diritto di non finire un libro
4 - Il diritto di rileggere
5 - Il diritto di leggere qualsiasi
cosa
6 - Il diritto di desiderare di
evadere dalla routine
quotidiana
7 - Il diritto di leggere ovunque
8 - Il diritto di spizzicare
9 - Il diritto di leggere a voce alta
10-Il diritto di tacere

( Dal saggio di Daniel Pennac "Come un romanzo")

Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore

Cosa c’è di più naturale che tra un Lettore e una Lettrice si stabilisca tramite il libro una solidarietà, una complicità, un legame?
— Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore