venerdì 7 febbraio 2014

Gianrico Carofiglio, Il silenzio dell'onda

“Mi piace come ascolti, fai venir voglia di parlare.”
— Gianrico Carofiglio,Il silenzio dell'onda


Il miglior lettore

“Il miglior lettore non è chi legge più libri, ma chi trova più cose in quello che legge.”
— Juan Villoro, Il libro selvaggio
 



Il piacere, di Gabriele D'Annunzio

“Ella non faceva che evocare memorie, memorie, memorie, passate, recenti, con le particolarità più minute, ricordandosi dei gesti più lievi, delle parole più fuggevoli, di tutti i piccoli fatti più insignificanti, che per lei avevano avuto un significato. ‘Ti ricordi? Ti ricordi?’ mi avrebbe voluto dire. Era una donna piena, piena d’amore e nostalgie per cose che avrebbe voluto che io facessi, e che non ho mai avuto il coraggio di fare.”
— Il piacere, Gabriele D’Annunzio


Mille splendidi soli di Khaled Hosseini

Distesa sul divano, con le mani tra le ginocchia, Mariam fissava i mulinelli di neve che turbinavano fuori dalla finestra.
Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo.
Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi,
cadendo silenziosamente sulla gente.
" A ricordo di come soffrono le donne come noi" aveva detto. "Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso".
 

Anna Karenina, incipit

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.
In casa Oblonski tutto era sossopra. La moglie aveva scoperto una relazione amorosa del marito con una francese che era stata istitutrice in casa loro, qualche tempo prima, e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere con lui sotto lo stesso tetto. Questa situazione durava da due giorni e si faceva sentire in modo penoso, tanto dai due coniugi quanto dagli altri membri della famiglia e sinanche dal personale di servizio. Tutti provavano l'impressione che la loro vita in comune non avesse più senso e che l'unione della famiglia e dei familiari di casa Oblonski fosse più effimera di quella delle persone che si trovavano casualmente riunite in qualsiasi albergo. La moglie non usciva dalle sue stanze; il marito era sempre fuori; i bambini correvano per la casa abbandonati a se stessi; l'istitutrice inglese aveva litigato con la governante e aveva scritto a un'amica pregandole di trovarle un altro posto; la sguattera e il cocchiere si erano licenziati.

Incipit de "La ragazza con l'orecchino di perla " di Tracy Chevalier

La mamma non mi aveva detto che sarebbero venuti. Non voleva che sembrassi nervosa, mi spiegò in seguito. Mi stupii, perché pensavo che mi conoscesse bene. Gli estranei mi avrebbero visto serena. Da bambina non piangevo mai. Solo mia madre si accorgeva di una certa tensione nelle mie mascelle e dello sgranarsi dei miei occhi, già grandi per loro natura.
Ero in cucina e stavo tritando le verdure quando udii delle voci provenire dalla porta d'ingresso: quella d'una donna, squillante come rame lucidato, e quella d'un uomo, grave e cupa come il legno del tavolo su cui stavo lavorando. Voci di un genere che raramente si udivano in casa nostra. Mi suggerivano immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce.
Pensai con sollievo che solo poco prima avevo sfregato ben bene il gradino della porta d'ingresso.



Philomena Lee dal Papa

“La Chiesa? Non provo più rancore, non avrei potuto vivere per 62 anni con quel sentimento dentro… è stato un grande onore, è una persona speciale, mi ha commossa. Mi sono sempre sentita colpevole per aver avuto un figlio fuori dal matrimonio. Solo mio fratello conosceva la storia. E ieri, incontrando il Papa, mi sono sentita finalmente liberata, ho capito che non dovevo sentirmi più in colpa. Credo che Papa Francesco sarà con me nella lotta per aiutare migliaia di madri e bambini che cercano la verità sulla loro storia”

- Philomena Lee


Papa Francesco ha ricevuto in udienza Philomena Lee, donna irlandese rimasta incinta ancora adolescente nel 1952, rinchiusa in convento e privata del suo pargolo dato in adozione abusiva  che ha ispirato il film di Stephen Frears che porta il suo nome, per cui Judi Dench ha ottenuto la nomination agli Oscar.