sabato 10 febbraio 2024

Bertolt Brecht

 La prima occhiata dalla finestra la mattina


Il vecchio libro ritrovato


Volti pieni di entusiasmo


Neve, il volgere delle stagioni


Il quotidiano


Il cane



La dialettica


Fare la doccia, nuotare


Musica antica


Scarpe comode


Comprendere


Musica nuova


Scrivere, piantare


Viaggiare


Cantare


Essere cordiale.


Bertolt Brecht, Piaceri




Bertolt Brecht

 "E - vi preghiamo- quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla sia detto : "è naturale" in questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità, così che nulla valga come cosa immutabile".


Bertolt Brecht ,  "L' eccezione e la regola"



Bertolt Brecht

 “Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.”


—  Bertolt Brecht 

 (Augsburg, 10 febbraio 1898 – Berlino , 14 agosto 1956)



giovedì 8 febbraio 2024

Alessandro Baricco

 «Lo sa come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico.» 

«Non ci ho mai pensato.»

«Io si.» 

«E ha trovato una risposta?» 

«Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l’aspettare. Se è in grado di aspettarti, ti ama.

(Alessandro Baricco,Questa storia)




Giuseppe Ungaretti

 "Vedremo il nostro amore reclinarsi


come sera".


— Giuseppe Ungaretti, verso estratto da "Giugno"



Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970)

 Quando un giorno ti lascia 

pensi all'altro che spunta.

E' sempre pieno di promesse il nascere 

sebbene sia straziante. 

E l'esperienza di ogni giorno insegni 

che nel legarsi, sciogliere o durare, 

non sono i giorni se non vago fumo.


-Giuseppe Ungaretti, Il taccuino del vecchio




mercoledì 7 febbraio 2024

Giovanni Allevi

 «Quando tutto crolla e resta in piedi solo l’essenziale, il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più. Io sono quel che sono, noi siamo quel che siamo. Eppure sento che in me c’è qualcosa che permane ed è ragionevole pensare che permarrà in eterno. Io sono quel che sono, voglio andare fino in fondo a questo pensiero. Se le cose stanno così, cosa mai sarà il giudizio dell’esterno.


Voglio accettare il nuovo Giovanni. Vado? (Si toglie il berretto) Com’è liberatorio essere se stessi. Per onorare la vostra attenzione, per dare forza e speranza alle tante persone che come me stanno ancora lottando, suonerò di nuovo il pianoforte davanti al pubblico. Attenzione però, ho due vertebre fratturate. E tremore e formicolio alle dita, nome tecnico: neuropatia. Però, però, non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima»


Giovanni Allevi