giovedì 21 dicembre 2023

Foto storiche

 Pirandello con Arnoldo Mondadori e il poeta Trilussa, anni ‘30



Trilussa

 NUMMERI

 - Conterò poco, è vero:

- diceva l’Uno ar Zero -

ma tu che vali? Gnente: propio gnente.

Sia ne l’azzione come ner pensiero

rimani un coso voto e inconcrudente.

lo, invece, se me metto a capofila

de cinque zeri tale e quale a te,

lo sai quanto divento? Centomila.

È questione de nummeri. A un dipresso

è quello che succede ar dittatore

che cresce de potenza e de valore

più so’ li zeri che je vanno appresso.”

Trilussa , 1944 - Acqua e vino



lunedì 18 dicembre 2023

Italo Svevo

 “– Chissà se l’amo? – È un dubbio che m’accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l’amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore.”


—  La coscienza di Zeno, Italo Svevo



Virna Lisi

 "Se sento odore di cattiveria gratuita, cancello dal mio orizzonte le persone - anche quelle frequentate a lungo - e faccio finta di non averle mai conosciute. In questa pratica ho un vero talento. Sono bravissima.

E non mi pento mai".


Virna Lisi




domenica 10 dicembre 2023

Luigi Pirandello

 Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco "Kaos". 

(Luigi Pirandello)



sabato 9 dicembre 2023

Luigi Pirandello

 La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.


—  Luigi Pirandello, L'uomo, la bestia e la virtù




venerdì 8 dicembre 2023

Edoardo Sanguineti

 Quando ci penso, che il tempo è passato,

le vecchie madri che ci hanno portato,

poi le ragazze, che furono amore,

e poi le mogli e le figlie e le nuore,

femmina penso, se penso una gioia:

pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,

la partigiana che qui ha combattuto,

quella colpita, ferita una volta,

e quella morta, che abbiamo sepolta,

femmina penso, se penso la pace:

pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,

che arriva il giorno che il giorno raggiorna,

penso che è culla una pancia di donna,

e casa è pancia che tiene una gonna,

e pancia è cassa, che viene al finire,

che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra

carne di terra che non vuole guerra:

è questa terra, che io fui seminato,

vita ho vissuto che dentro ho piantato,

qui cerco il caldo che il cuore ci sente,

la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l’umano

la mia compagna, ti prendo per mano


Edoardo Sanguineti (Genova, 9 dicembre 1930 – Genova, 18 maggio 2010)