domenica 4 dicembre 2022

Libri sotto l' albero

 《 Ai rifugi! Ai rifugi!....》 Nel sonno sento il grido di allarme  che cresce e poi si allontana.  E nel mio sogno passa fluttuando un pesce d' argento. Io so, anche prima di aprire gli occhi nel buio,  che le sue mostruose copie vanno alla deriva nel cielo. So che questi pesci sopra la mia testa sono dirigibili Zeppelin e che le uova che lasciano cadere in questo 1915 su Londra sono bombe.

Strappato al mio sonno, mi viene o mi torna alla mente che questa voce appartiene allo stesso personaggio che, di giorno, lancia il suo patetico lamento: 《 stracci da vendere, stracci da vendere》,  trascinando dietro di sé un carretto malandato, e al quale nessuno presta attenzione. Ma adesso attraversa la notte a grandi falcate e con il grido 《 Ai rifugi!》 si prende la sua rivincita, perché tutti, ma proprio tutti, saltano fuori dal letto. 


 - Maurice Carr, La famiglia Singer, Tre Editori. 


•Titolo originale: The Singer Family - The other edile  - London.

• Traduzione e note di Giorgio Ritter.

• Illustrazioni di Hazel Karr e Lola Carr.


https://treditori.com/la-famiglia-singer.html



Gae Aulenti

 《L'architettura è un mestiere da uomini, ma ho sempre fatto finta di niente》.

- Gae Aulenti



La banalità del male

 Il guaio del caso Eichmann era che uomini come lui ce n’erano tanti e che questi tanti non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.


—  La Banalità del Male, Hannah Arendt



domenica 27 novembre 2022

Mario Monicelli

 "La cattiveria è come un bisturi che colpisce, va a fondo e poi paradossalmente guarisce. Fa male, però rivela verità che sono salutari.”

(Mario Monicelli)




Giorgio Gaber

 “Non è vero che il destino entra alla cieca nella nostra vita.

Io credo che entri dalla porta che noi stessi gli abbiamo spalancato".

(Giorgio Gaber)



giovedì 24 novembre 2022

25 Novembre

"Siamo state amate e odiate,

adorate e rinnegate,

baciate e uccise,

solo perché donne.”

- Alda Merini



25 Novembre

 “Che lo si sappia una volta per tutte: la prima causa di morte delle donne, tutte le donne, in tutto il mondo, macabro esempio di globalizzazione è la violenza, soprattutto domestica.


Sono i coltelli alla gola, i pugni, i calci, le forbici di casa, le mutilazioni genitali, gli stupri, il commercio dei corpi, le  note uccise, sono le pietre, l’acido, le semiautomatiche con regolare porto d’armi.


Sono…i vicini che non sentono, le denunce inutili, le fughe disperate e quel giorno in tribunale, quando potresti farlo condannare, davvero, lui il nemico, lui il mostro, lui l’orco, lui…il terrore dei tuoi figli…Ma no, no, è lo stesso ragazzo delle feste sulla spiaggia, delle foto del matrimonio, del mutuo per la casa; lo stesso che oggi piange e giura che non lo farà mai più.”


Monologo di Lella Costa, tratto dallo spettacolo “Ragazze”.