martedì 24 maggio 2022

Roberto Saviano

 


Bauman

 Non è detto che la felicità significhi una vita senza problemi. La vita felice viene dal superamento dei problemi, dalla lotta contro i problemi, dal risolvere le difficoltà, le sfide. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio, sforzarsi. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato.

Zygmunt Bauman



Carlos Drummond de Andrade

 Parlare è molto facile quando si hanno parole in mente

che esprimono la nostra opinione.

Difficile è esprimere con atteggiamenti e gesti

quello che realmente desideriamo dire,

o quanto desideriamo dire

prima che la persona vada via.

Facile è giudicare persone che sono esposte

a causa delle circostanze.

Difficile è trovare e riflettere sui propri errori,

o tentare di fare in maniera diversa qualcosa fatta in modo errato.

Facile è essere collega, far compagnia a chiunque, dire quello che desidera ascoltare.

Diffícile è essere amico a tutte le ore e dire sempre la verità, quando fosse necessario.

E con fiducia in quel che dici.

Facile è analizzare la situazione estranea e poter dare consigli sulla questione.

Diffícile è vivere questa situazione e sapere cosa fare.

O avere il coraggio per fare.

Facile è mostrare rabbia e impazienza quando qualcuno ci irrita.

Difficile è esprimere il proprio amore a chi realmente ti conosce, ti rispetta e ti capisce.

Ed è per questo che perdiamo persone speciali.

Facile è mentire ai quattro venti su ciò che cerchiamo di nascondere.

Diffícile è mentire al nostro cuore.

Facile è vedere quello che desideriamo scorgere.

Difficile è sapere che ci illudiamo con quello crediamo di aver scorto.

Ammettere che ci lasciamo condurre,

più di una volta, questo é difficile.

Facile è dire ” Ciao ” o ” come va? ”

Difficile è dire “addio”.

Principalmente quando siamo colpevoli

della scomparsa di qualcuno dalla nostra vita…

Facile è abbracciare, stringere le mani, baciare a occhi chiusi.

Difficile è sentire l’energia che è trasmessa.

Quella che attraversa il nostro corpo come una corrente elettrica

quando tocchiamo la persona giusta.

Facile è desiderare essere amato.

Difficile è amare completamente.

Amare veramente, senza avere paura di vivere, senza avere paura del dopo.

Amare e abbandonarsi.

E imparare a dare valore solamente a ciò che si ama.

Facile è sentire la musica che tocca.

Difficile è sentire la coscienza,

che segna il tempo, mostrandoci le scelte sbagliate.

Facile è dettare regole.

Difficile è seguirle.

Avere la nozione esatta delle nostre proprie vite,

invece di avere la nozione delle vite altrui.

Facile è chiedere di ciò che si desidera sapere.

Difficile è essere preparati ad ascoltare la risposta.

O desiderare di capire la risposta.

Facile è piangere o sorridere quando ne abbiamo la voglia.

Difficile è sorridere con la voglia di piangere

o piangere con la voglia di ridere, di allegria.

Facile è dare un bacio.

Difficile è affidare l’anima.

Sinceramente, interamente.

Facile è allontanare varie persone dalla nostra vita.

Difficile è capire che solamente una ti accetterà per quello che sei

e ti farà completamente felice.

Facile è occupare un posto nell’agenda telefonica.

Diffícile è occupare il cuore di qualcuno.

Sapere che si è realmente amati.

Facile è sognare tutte le notti.

Diffícile è lottare per un sogno.

Eterno, è tutto quello che dura una frazione di secondo,

ma con così grande intensità, che si pietrifica,

e nessuna forza mai più lo cancellerà.


Carlos Drummond de Andrade



Anais Nin

 


Simone De Beauvoir

 Una porta si aprirà lentamente. E allora vedrò cosa c'è dietro. C'è l'avvenire.

(Simone De Beauvoir)



Luigi Garlando

 Quell'uomo era morto anche per me, per difendere i miei negozi, la mia casa, la mia città. Per lottare contro il mostro aveva rinunciato ad avere un figli, cioè alla gioia più grande che si potesse provare sulla terra.


《Nessuno meglio di me quel sabato di maggio poteva capire i suoi sacrifici.》


《Per questo, papà, io mi chiamo Giovanni?》


《Sì. Per questo ti chiami Giovanni》



Enrico Berlinguer

 I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela.Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un 'boss' e dei 'sotto-boss.

Enrico Berlinguer