lunedì 8 marzo 2021

Anais Nin

 Ho pianto perché il processo grazie al quale sono divenuta donna è stato doloroso. 

Ho pianto perché non sono più una bambina con la fede cieca di una bambina. 
Ho pianto perché i miei occhi sono aperti sulla realtà. 
Ho pianto perché non posso più credere e io amo credere. 
Posso ancora amare appassionatamente anche senza credere. 
Questo significa che amo umanamente.
Ho pianto perché d’ora in avanti piangerò meno.
Ho pianto perché ho perso il mio dolore e non sono
ancora abituata alla sua assenza.

Anaïs Nin



Miriam Mafai

 Corri, bambina, corri…

 tu che hai buona la testa,

 le gambe e il cuore.

Corri senza rallentare davanti agli ostacoli, alla stanchezza, alla nostalgia (che pure talvolta ti coglie) del tempo della lentezza e della protezione.

Corri per arrivare dove avevi deciso, 

per soddisfare il tuo sogno

 e la tua ambizione.

 La modestia, la rinuncia alle proprie ambizioni, se pure riuscirono, segretamente, a nutrirle, 

fu il connotato delle donne delle generazioni che ti hanno preceduto, donne educate alla modestia e alla rassegnazione, 

a mettersi al servizio dell’ ambizione del maschio della famiglia,

 fosse il marito, il fratello, il figlio.

 Tu sei diversa, tu hai deciso di arrivare dove ti sei proposta.

Tra le donne che oggi hanno successo, molte portano nomi illustri.

 Hanno successo, dunque, per diritto ereditario. 

Tu non hai un nome illustre, 

né una famiglia importante alle spalle, ma hai buona la testa, le gambe e il cuore.

E hai diritto a correre, 

e ad arrivare prima se la corsa non sarà truccata.

Noi, della generazione che è venuta prima di te, 

una generazione 

che si è impegnata nella corsa,

 che spesso ha vinto, 

che più spesso ha perso,

 ti daremo una mano, 

se ce la chiederai. 

Ma tu devi sapere 

che hai diritto 

a una corsa non truccata,

 che hai diritto al successo.


Miriam Mafai




Natalia Aspesi

 Se le mogli non riuscivano ad avere figli era solo colpa loro ed erano donne mancate. Se le donne diventavano madri senza essere sposate erano disonorate e i genitori cacciavano di casa. Se le donne non volevano quel figlio e tentavano clandestinamente di interrompere la gravidanza potevano morire. Le mogli allevavano da sole i figli ma la patria potestà era del marito. Il solo scopo delle donne era essere madri rinunciando ad essere donne. Il rapporto delle donne con la maternità è sempre stato gestito e approvato da leggi, idee, paure, maschili. Ma le donne molto hanno ottenuto e ancora più sognano. Vorrebbero, alla rinfusa: essere persone prima che madri; scegliere di essere o non essere madri; accedere alle tecniche di inseminazione eterologa; essere aiutate sin dall’adolescenza a non trovarsi madri per puro caso; essere madri di quanti figli desiderano senza dover rinunciare alla carriera o scegliere di rinunciarci per essere del tutto madri; avere accanto un uomo-padre come loro sono donna-madre, malgrado il lavoro e l’organizzazione domestica; essere madri di figli maschi e saperli far crescere affinché imparino ad amare, rispettare, aiutare le donne della loro vita; essere madri di figlie femmine che imparino a rispettare il proprio corpo, la propria intelligenza, il proprio valore, impedendo a chiunque di irriderle perché in grado di star sedute sulla propria fortuna.

Natalia Aspesi



domenica 7 marzo 2021

Anna Magnani

 Certo, ho pochi amici, ma quei pochi sono veri. Me li sono scelti. Quanta gente incontriamo nella vita e quanta ce ne lasciamo indietro. Sono pochi perché in un modo o nell'altro riescono sempre a ferirmi, o a tradirmi: ed esser traditi in amicizia è molto peggio che esser traditi in amore.


—  Anna Magnani



Anna Magnani

 "I tempi felici sono brevi. A sommarne gli attimi in una vita, non fanno una settimana. Eppure, la vita è bella lo stesso".

Anna Magnani



Anna Magnani

 Il fatto è che le donne come me si attaccano soltanto agli uomini con una personalità superiore alla loro: e io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Ho trovato sempre uomini, come definirli? Carucci. Dio: si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma sono lacrime di mezza lira. Incredibile a dirsi, il solo uomo per cui non ho pianto lacrime di mezza lira resta mio marito: Goffredo Alessandrini. L'unico, fra quanti ne ho conosciuti, che mi stimi senza riserve e al quale sia affezionata. Certo non furono rose e fiori anche con lui. Lo sposai che ero una ragazzina e finchè fui sua moglie ebbi più corna di un canestro di lumache.

- Anna Magnani



Frida Kahlo

 Ridere ci ha resi invincibili.

Non come coloro che vincono sempre,

ma come coloro che non si arrendono.


Frida Kahlo