domenica 7 marzo 2021

Anna Magnani

 Certo, ho pochi amici, ma quei pochi sono veri. Me li sono scelti. Quanta gente incontriamo nella vita e quanta ce ne lasciamo indietro. Sono pochi perché in un modo o nell'altro riescono sempre a ferirmi, o a tradirmi: ed esser traditi in amicizia è molto peggio che esser traditi in amore.


—  Anna Magnani



Anna Magnani

 "I tempi felici sono brevi. A sommarne gli attimi in una vita, non fanno una settimana. Eppure, la vita è bella lo stesso".

Anna Magnani



Anna Magnani

 Il fatto è che le donne come me si attaccano soltanto agli uomini con una personalità superiore alla loro: e io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Ho trovato sempre uomini, come definirli? Carucci. Dio: si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma sono lacrime di mezza lira. Incredibile a dirsi, il solo uomo per cui non ho pianto lacrime di mezza lira resta mio marito: Goffredo Alessandrini. L'unico, fra quanti ne ho conosciuti, che mi stimi senza riserve e al quale sia affezionata. Certo non furono rose e fiori anche con lui. Lo sposai che ero una ragazzina e finchè fui sua moglie ebbi più corna di un canestro di lumache.

- Anna Magnani



Frida Kahlo

 Ridere ci ha resi invincibili.

Non come coloro che vincono sempre,

ma come coloro che non si arrendono.


Frida Kahlo



sabato 6 marzo 2021

Gabriel Garcìa Marquez

 Fece allora un ultimo sforzo per cercare nel suo cuore il luogo dove gli si erano putrefatti gli affetti, e non potè trovarlo.

Gabriel Garcìa Marquez, Cent'anni di solitudine



giovedì 4 marzo 2021

Pier Paolo Pasolini

 Solitudine

di Pier Paolo Pasolini


Bisogna essere molto forti

per amare la solitudine; bisogna avere buone gambe

e una resistenza fuori dal comune; non si deve rischiare

raffreddore, influenza e mal di gola; non si devono temere

rapinatori o assassini; se tocca camminare

per tutto il pomeriggio o magari per tutta la sera

bisogna saperlo fare senza accorgersene; da sedersi non c’è;

specie d’inverno; col vento che tira sull’erba bagnata,

e coi pietroni tra l’immondizia umidi e fangosi;

non c’è proprio nessun conforto, su ciò non c’è dubbio,

oltre a quello di avere davanti tutto un giorno e una notte

senza doveri o limiti di qualsiasi genere.

Il sesso è un pretesto. Per quanti siano gli incontri

- e anche d’inverno, per le strade abbandonate al vento,

tra le distese d’immondizia contro i palazzi lontani,

essi sono molti – non sono che momenti della solitudine;

più caldo e vivo è il corpo gentile

che unge di seme e se ne va,

più freddo e mortale è intorno il diletto deserto;

è esso che riempie di gioia, come un vento miracoloso,

non il sorriso innocente, o la torbida prepotenza

di chi poi se ne va; egli si porta dietro una giovinezza

enormemente giovane; e in questo è disumano,

perché non lascia tracce, o meglio, lascia solo una traccia

che è sempre la stessa in tutte le stagioni.

Un ragazzo ai suoi primi amori

altro non è che la fecondità del mondo.

È il mondo così arriva con lui; appare e scompare,

come una forma che muta. Restano intatte tutte le cose,

e tu potrai percorrere mezza città, non lo ritroverai più;

l’atto è compiuto, la sua ripetizione è un rito. Dunque

la solitudine è ancora più grande se una folla intera

attende il suo turno: cresce infatti il numero delle sparizioni –

l’andarsene è fuggire – e il seguente incombe sul presente

come un dovere, un sacrificio da compiere alla voglia di morte.

Invecchiando, però, la stanchezza comincia a farsi sentire,

specie nel momento in cui è appena passata l’ora di cena,

e per te non è mutato niente: allora per un soffio

 non urli o piangi;

e ciò sarebbe enorme se non fosse appunto solo stanchezza,

e forse un po’ di fame. Enorme, perché vorrebbe dire

che il tuo desiderio di solitudine non potrebbe essere più soddisfatto

e allora cosa ti aspetta, se ciò che non è considerato solitudine

è la solitudine vera, quella che non puoi accettare?

Non c’è cena o pranzo o soddisfazione del mondo,

che valga una camminata senza fine per le strade povere

dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani.


https://www.amazon.it/shop/influencer-fd46a7a9?listId=306OF1M3TNCXC&ref=inf_list_pub_influencer-fd46a7a9_cp

Pier Paolo Pasolini

 Il problema è avere gli occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perchè non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio.

Pier Paolo Pasolini