mercoledì 3 febbraio 2021

Ferzan Ozpetek

 Amore. Che cos’ho imparato sull’amore? Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste. O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più.

Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d’inverno. Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere.

Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile.”


— Ferzan Ozpetek - Rosso Istanbul



lunedì 1 febbraio 2021

Bertrand Russell

 


Ulisse

 "Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrando noi stessi.”

(James Joyce, Ulisse)


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Wislawa Szymborska

 Possibilità

di Wislawa Szymborska


Preferisco il cinema.

Preferisco i gatti.

Preferisco le querce sul fiume Warta.

Preferisco Dickens a Dostoevskij.

Preferisco me che vuol bene alla gente, a me che ama l'umanità.

Preferisco avere sottomano ago e filo.

Preferisco il colore verde.

Preferisco non affermare che l'intelletto ha la colpa di tutto.

Preferisco le eccezioni.

Preferisco uscire prima.

Preferisco parlar d'altro coi medici.

Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.

Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne.

Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.

Preferisco i moralisti che non promettono nulla.

Preferisco una bontà avveduta a una credulona.

Preferisco la terra in borghese.

Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.

Preferisco avere delle riserve.

Preferisco l'inferno del caos all'inferno dell'ordine.

Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.

Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.

Preferisco i cani con la coda non tagliata.

Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.

Preferisco i cassetti.

Preferisco molte cose che qui non ho menzionato

a molte pure qui non menzionate.

Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.

Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.

Preferisco toccar ferro.

Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.

Preferisco considerare persino la possibilità

che l'essere abbia una sua ragione.


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Hannah Arendt

Coloro che non sono innamorati della bellezza, della giustizia e della sapienza sono incapaci di pensiero.


Hannah Arendt


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Wislawa Szymborska

 Miei segni particolari:

incanto e disperazione.

Wisława Szymborska, da Il cielo


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domenica 31 gennaio 2021

Wislawa Szymborska

 La vita – è il solo modo per coprirsi di foglie, prendere fiato sulla sabbia, 

sollevarsi sulle ali; 

essere un cane, 

o carezzarlo sul suo pelo caldo;

 distinguere il dolore

 da tutto ciò che dolore non è;

 stare dentro gli eventi,

 dileguarsi nelle vedute,

 cercare il più piccolo errore.

 Un’occasione eccezionale 

per ricordare per un attimo 

di che si è parlato a luce spenta;

 e almeno per una volta inciampare 

in una pietra, bagnarsi in qualche pioggia, perdere le chiavi tra l’erba; 

e seguire con gli occhi 

una scintilla nel vento;

 e persistere 

nel non sapere

 qualcosa d’importante.


Wisława Szymborska