martedì 4 febbraio 2014

Ragazza d'acciaio, Jacques Prévert

"Ragazza d’acciaio non amavo nessuno al mondo
Non amavo nessuno eccetto colui che amavo
Il mio innamorato il mio amante colui che mi attraeva
Ora tutto è cambiato è lui che ha cessato di
amarmi
Il mio innamorato che ha cessato di attirarmi sono io?
Non lo so e poi cosa cambia?
Sono ora stesa sulla paglia umida
dell’amore
Tutta sola con tutti gli altri tutta sola disperata
Ragazza di latta ragazza arrugginita
O amore amore mio morto o vivo
Voglio che tu ricordi del passato
Amore che mi amavi da me ricambiato."

Jacques Prévert, Ragazza d’acciaio


Il giardino, di Jacques Prévert

Mille anni e poi mille 
Non possono bastare 
Per dire 
La microeternita' 
Di quando m' hai baciato 
Di quando t' ho baciata 
Un mattino nella luce dell' inverno 
Al Parc Montsouris a Parigi 
A Parigi 
Sulla terra 
Sulla terra che e' un astro. 


Il tenero e rischioso volto dell'amore, di Jacques Prévert

Il tenero e rischioso volto dell'amore 
m'è apparso la sera 
di un giorno troppo lungo 
Forse era un arciere con l'arco 
o forse un musicista con l'arpa 
Io non so più 
io non so nulla 
Tutto quel che so 
è che m'ha ferita 
forse con una freccia 
forse con un canto 
Tutto quel che so 
è che m'ha ferita 
e ferita al cuore e per la vita 
Scottante oh scottante ferita dell'amore.

Jacques Prévert
                                                  Jacques Prévert and Jacqueline Laurent, Paris 1937 

Sono quella che sono, di Jacques Prévert

Sono quella che sono 
Sono fatta così 
Se ho voglia di ridere 
Rido come una matta 
Amo colui che m'ama 
Non è colpa mia 
Se non e sempre quello 
Per cui faccio follie 
Sono quella che sono 
Sono fatta così 
Che volete ancora 
Che volete da me 
Son fatta per piacere 
Non c'e niente da fare 
Troppo alti i miei tacchi 
Troppo arcuate le reni 
Troppo sodi i miei seni 
Troppo truccati gli occhi 
E poi 
Che ve ne importa a voi 
Sono fatta così 
Chi mi vuole son qui 
Che cosa ve ne importa 
Del mio proprio passato 
Certo qualcuno ho amato 
E qualcuno ha amato me 
Come i giovani che s'amano 
Sanno semplicemente amare 
Amare amare... 
Che vale interrogarmi 
Sono qui per piacervi 
E niente può cambiarmi. 

Jacques Prévert 


                                      Jacques Prévert and Ida Chagall, Saint-Paul-de-Vence, 1953 
                                         

Immenso e rosso, di Jacques Prévert

Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d'inverno viene
E se ne va 
Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
Là dove tu sarai. 


lunedì 3 febbraio 2014

"Rosso Istanbul", primo romanzo di Ferzan Ozpetek

"Una sera, un affermato regista turco, che vive a Roma da alcuni anni, prende in gran fretta un aereo per Istanbul, la città dov’è nato e cresciuto. L’improvviso ritorno a casa scatena una serie di ricordi che sembravano sopiti: oltre alla madre affascinante ed elegantissima, il padre, misteriosamente scomparso per dieci anni (in Italia?), e altrettanto misteriosamente ricomparso; le zie zitelle, assetate di vita e di Martini, e i loro giovani amanti; e poi i fratelli, la fedele cuoca. E un amore, un amore perduto. Ma mai dimenticato. Stanza dopo stanza, i ricordi diventano più reali e la Istanbul della sua infanzia e adolescenza sembra riprendere forma. Ma con il passato il protagonista dovrà anche fare i conti. A questa storia se ne intreccia, imprevedibilmente, un’altra. Perché sullo stesso aereo Roma-Istanbul c’è, insieme al marito e a una coppia di amici, una donna. Il loro è un viaggio d’affari e di piacere, per festeggiare un evento importante. Finché accade qualcosa, e il loro futuro cambia direzione. Tra caffè e hammam, amori irrisolti e tradimenti svelati, melanconia e voluttà, il regista e la donna si sfiorano e, alla fine, si incontrano. Proprio come in un film di Ozpetek. Solo che stavolta è lui – forse – il protagonista".
(Sinossi del libro)

Philip Seymour Hoffman (Fairport, 23 luglio 1967 – New York, 2 febbraio 2014)

"L'unica vera moneta in questo mondo in bancarotta è ciò che si condivide con gli altri quando si è in difficoltà".
Philip Seymour Hoffman