giovedì 16 gennaio 2014

"Vita Activa: la condizione umana" di Hannah Arendt

Con la parola e con l'agire ci inseriamo nel mondo umano, e questo inserimento è come una seconda nascita, in cui confermiamo e ci sobbarchiamo la nuda realtà della nostra apparenza fisica originale.Il fatto che l'uomo sia capace di azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità. Di questo qualcuno che è unico si può fondatamente dire che prima di lui non c era nessuno. Se l'azione come cominciamento corrisponde al fatto della nascita, se questa è la realizzazione della condizione umana della natalità, allora il discorso corrisponde al fatto della distinzione, ed è la realizzazione della condizione umana della pluralità, cioè del vivere come distinto e unico essere tra uguali.
(Hannah Arendt, "Vita Activa: la condizione umana")



L'educazione secondo Hannah Arendt

L'educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l'arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balìa di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d'intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d'imprevedibile per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti.
Hannah Arendt (Linden, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975)


La libertà di pensiero di Hannah Arendt in un film

Sarà nelle sale esclusivamente il 27 e 28 gennaio , in occasione della Giornata della Memoria,"Hannah Arendt", film del 2012 diretto Margarethe von Trotta, ricostruzione accurata della vita della filosofa, storica e scrittrice tedesca.

mercoledì 15 gennaio 2014

Woody Allen

C’è sempre una luce in fondo al tunnel. Speriamo che non sia un treno.

 Woody Allen



Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege

Ciascuno di noi nasce dall’uovo nel quale si sono uniti i cromosomi del padre e della madre, a loro volta nati da uova nelle quali s’erano uniti i cromosomi dei loro genitori.
Se cambia il padre o la madre, dunque, cambia l’unione dei cromosomi e l’individuo che avrebbe potuto nascere non nasce più.
Al suo posto ne nasce un altro e la progenie che ne deriva è diversa dalla progenie che avrebbe potuto essere.
Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege


Le foglie morte

Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
i giorni felici del nostro amore
Com’era più bella la vita
E com’era più bruciante il sole
Le foglie morte cadono a mucchi…
Vedi: non ho dimenticato
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi, e i rimpianti
e il vento del nord porta via tutto
nella più fredda notte che dimentica
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
e io ti amavo
E vivevamo, noi due, insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti
Le foglie morte cadono a mucchi
e come loro i ricordi, i rimpianti
Ma il mio fedele e silenzioso amore
sorride ancora, dice grazie alla vita
Ti amavo tanto, eri così bella
Come potrei dimenticarti
Com’era più bella la vita
e com’era più bruciante il sole
Eri la mia più dolce amica…
Ma non ho ormai che rimpianti
E la canzone che tu cantavi
la sentirò per sempre
È una canzone che ci somiglia
Tu che mi amavi
io che ti amavo
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza nessun rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Jacques Prévert

Il capitale umano

"Avete scommesso sulla rovina di questo paese e avete vinto".
Carla Bernaschi (Valeria Bruni Tedeschi) ne "Il capitale umano" di Paolo Virzì