lunedì 13 gennaio 2014

Italo Calvino

L'eccessiva ambizione dei propositi può essere rimproverabile in molti campi d'attività, non in letteratura. La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione: solo se poeti e scrittori si proporranno imprese che nessun altro osa immaginare la letteratura continuerà ad avere una funzione. Da quando la scienza diffida delle spiegazioni generali e delle soluzioni che non siano settoriali e specialistiche, la grande sfida per la letteratura è il saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo.
Italo Calvino, Lezioni americane

Faber...

La curiosità nei confronti dell'altro è una profondissima 

forma d'amore.

Fabrizio De Andrè


Faber..

"Ha dei rimpianti?"
"No. Ho sempre impostato la mia vita in modo da morire con trecentomila rimorsi e nemmeno un rimpianto."
(Fabrizio De André, nel 1967)

James Joyce (Dublino, 2 febbraio 1882 – Zurigo, 13 gennaio 1941)


 Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di

 tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa

 genera,

 dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della

prigione della nostra anima, un'immagine di quella bellezza 

che siamo giunti a comprendere: questo è l'arte. 


JAMES JOYCE, Dedalus



James Joyce (Dublino, 2 febbraio 1882 – Zurigo, 13 gennaio 1941)

“Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrando noi stessi.”
(James Joyce, Ulisse)


Golden Globes: vince 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino come miglior film straniero


domenica 12 gennaio 2014

Oriana intervista Khomeini

Dall'intervista a Khomeini:
Oriana Fallaci: "Imam: devo chiederle ancora molte cose. Di questo "chador" a esempio, che mi hanno messo addosso per venire da lei e che lei impone alle donne, mi dica: perché le costringe a nascondersi come fagotti sotto un indumento scomodo e assurdo con cui non si può lavorare né muoversi?[...] E comunque non mi riferisco soltanto a un indumento ma a ciò che esso rappresenta: cioè la segregazione in cui le donne sono state rigettate dopo la Rivoluzione. Il fatto stesso che non possano studiare all'università con gli uomini, ad esempio, né lavorare con gli uomini, né fare il bagno in mare o in piscina con gli uomini. Devono tuffarsi a parte con il "chador". A proposito, come si fa a nuotare con il "chador"?.
Ayatollah Khomeini: Tutto questo non la riguarda. I nostri costumi non vi riguardano. Se la veste islamica non le piace, non è obbligata a portarla. Perché la veste islamica è per le donne giovani e perbene.
Oriana Fallaci: Molto gentile. E, visto che mi dice così, mi tolgo subito questo stupido cencio da medioevo.