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giovedì 27 febbraio 2014

Furore di Steinbeck

C'è una cosa che in prigione s'impara: mai pensare al momento della liberazione, altrimenti c'è da spaccarsi la testa nel muro. Pensare all'oggi, al domani, tutt'al più alla partita di calcio del sabato; ma mai più in là. Prendere il giorno come viene. 
-John Steinbeck, Furore

La valle dell'Eden

"Del crollo degli dèi una cosa si può dire con certezza: non è un crollo da poco; si frantumano fracassandosi o affondano giù in una melma verdastra. È una noia doverli ricostruire; non tornano più a brillare"
(John Steinbeck - La valle dell'Eden)


John Ernst Steinbeck, Jr. (Salinas, 27 febbraio 1902 – New York, 20 dicembre 1968)

La guerra è tradimento e odio, pasticci di generali incompetenti, tortura, assassinio, disgusto, stanchezza, finché poi è finita e nulla è mutato, se non che c'è una nuova stanchezza, un nuovo odio. 
(John Steinbeck, premio Nobel nel 1962)

Steinbeck,sentì annunciare che gli era stato conferito il Premio Nobel per la letteratura, accendendo il televisore per seguire la crisi dei missili di Cuba.