venerdì 4 aprile 2014

Pezzi di vetro

Ti potresti innamorare di lui, forse ti sei già innamorata di lui. Cosa importa se ha vent’anni e nelle pieghe della mano, una linea che gira e lui risponde serio “è mia”, sottintende la vita. E la fine del discorso la conosci già, era acqua corrente un po’ di tempo fa e ora si è fermata qua. Non conosce paura l’uomo che salta e vince sui vetri, e spezza bottiglie e ride e sorride, perché ferirsi non è possibile, morire meno che mai e poi mai.(…) Lui ti offre la sua ultima carta, il suo ultimo prezioso tentativo di stupire, quando dice: “è quattro giorni che ti amo, ti prego non andare via, non lasciarmi ferito”. E non hai capito ancora come mai, gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai, però stai bene dove stai…
Francesco De Gregori, Pezzi di vetro


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