martedì 21 gennaio 2014

La pecora nera - Ascanio Celestini

“Sei proprio un comico" Dice Marinella e io capisco che fino ad adesso ho fatto il bambino comico, ma le bambine non amano i bambini comici anche se le fanno ridere, le bambine amano gli eroi. Così decido che faccio un gesto eroico: prendo un ragno e me lo mangio vivo, lei si innamora istantaneamente. Pure lei, pure lei vuole essere un eroe come me, così si gira, si porta la mano alla bocca e mi dice: "Anche io mi sono mangiata un ragno." "Non è vero, le femmine non se li mangiano i ragni, lo hai fatto per finta, sei una bugiarda." "L’ho mangiato… era piccolo, ma l’ho mangiato." "Se è vero che l’hai mangiato allora dimmi che sapore c’aveva" "…" Così glielo prendo io un ragno, uno vero, mica per finta. E lei se l’è mangiato, e quando ripenso a sto fatto mi ritorna in mente pure lo scrocchio della coccia del ragno tra i suoi denti perfetti. "Ora siamo come Batman e la Donna Gatto, due robot atomici indistruttibili" "Potevamo stare insieme per sempre, invece tu hai rovinato il nostro amore. Io ti avrei amato fino alla morte, c’avrei fatto i figli con te, ti avrei ricordato di prendere le medicine e ti avrei baciato sulla bocca davanti a tutti. E’ vero che era una bugia, è vero che non me l’ero mangiato il ragno, ma tu ci dovevi credere uguale, tu dovevi credere a me e io ti avrei scelto per sempre. Ora non lo so più se ti scelgo”
— La Pecora Nera - Ascanio Celestini.



Nessun commento:

Posta un commento