"Le regole, nella lingua e in altre attività umane, non sono imposte a capriccio. Sono (quasi sempre) il distillato dell’esperienza, e producono risultati. Pensate al tennis o al golf. Il neofita pensa: vado in campo, colpisco la palla come mi pare, e vinco. Non è così. Quel principiante andrà incontro a una sconfitta disastrosa (e a una figura barbina). Le norme - i movimenti studiati di un rovescio e di un drive - sono il frutto di un perfezionamento e per adesso garantiscono il massimo dell’efficienza. Colpita in quel modo la palla viaggerà più forte, più lontano, più precisa.
Un giorno qualcuno inventerà di meglio: allora si cambierà. Ma saranno norme che sostituiscono altre norme. Il caos volenteroso non porta da nessuna parte. Chi sa colpire la palla vince la partita. Chi conosce la grammatica è più efficace di chi non la conosce. Il miraggio dell’originalità, di solito, porta solo alla confusione e all’incomprensibilità".
"L’italiano - Lezioni semiserie" di Severgnini