martedì 26 settembre 2023

Antonio Tabucchi

 A volte una soluzione sembra plausibile solo in questo modo: sognando. Forse perché la ragione è pavida, non riesce a riempire i vuoti fra le cose, a stabilire la completezza, che è una forma di semplicità, preferisce una complicazione piena di buchi, e allora la volontà affida la soluzione al sogno.

Antonio Tabucchi, Rebus - Piccoli equivoci senza importanza



lunedì 25 settembre 2023

Antonio Tabucchi

 Come fu bello, e come fu grande la nostra passione.


Così grande che le cellule del mio corpo ne sono ancora imbevute,


come una spugna che conserva l’acqua marina che la nutrì.


Perché dopo, mia cara, è stata solo acqua dolce,


spesso dolciastra, e che senso ha, mi chiedo,


vivere ancora senza che nessun sale ravvivi il mio palato?


Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi



Antonio Tabucchi

 “Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono, ma glielo dico io, comunque bisogna stare con gli occhi aperti, nonostante tutto, cuore, sì, sono d’accordo, ma anche occhi bene aperti, caro Monteiro Rossi.” 


- Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira




domenica 24 settembre 2023

Francis Scott Fitzgerald

 “Si scrive di cicatrici guarite, un parallelo comodo della patologia della pelle, ma non esiste una cosa simile nella vita di un individuo. Vi sono ferite aperte, a volte ridotte alle dimensioni di una punta di spillo, ma sempre ferite. I segni della sofferenza sono confrontabili piuttosto con la perdita di un dito o della vista di un occhio. Possiamo non perderli neanche per un minuto all’anno, ma se li perdessimo non ci sarebbe niente da fare.”


Francis Scott Fitzgerald, Tenera è la notte



Francis Scott Fitzgerald

 "Non si sa mai esattamente quanto spazio si occupi nella vita della gente."

Tenera è la notte - Francis Scott Fitzgerald



domenica 10 settembre 2023

Pier Paolo Pasolini

 L’insegnante  deve svegliare nell’alunno la coscienza dell’intelligenza; da qui nascerà la voglia di studiare.  Bisogna provocare la curiosità, poi qualsiasi obiettivo è buono, la costruzione del verbo videor come il rapporto tra i sessi, l’ a priori di Kant come le ballerine del varietà. 

E' facile intuire quale dovrebbe essere la funzione dell’educatore– insegnante: dovrebbe essere un lavoro di liberazione e depurazione (ecco perché è assurda l’obbligatorietà dell’insegnamento religioso: la religione è una conquista non un acquisto) in seguito a cui venga riprovocata nell’impube la sua vera natura, ripercorrendo a rebours le cristallizzazioni dell’autorità.


Pier Paolo Pasolini



Agnes Heller

 "Se qualcuno dovesse chiedere a me, come filosofa, che cosa si dovrebbe imparare al liceo, risponderei: “prima di tutto, solo cose inutili, greco antico, latino, matematica pura e filosofia. Tutto quello che è inutile nella vita”.

Il bello è che così, all’età di 18 anni, si ha un bagaglio di sapere inutile con cui si può fare tutto.

Mentre col sapere utile si possono fare solo piccole cose".

Agnes Heller




sabato 9 settembre 2023

Roberto Vecchioni

 "Cominciamo con un’allegoria. Una nave che solca i mari. Ad ogni porto qualcuno scende e qualcuno sale in questa nave. Se sulla nave non ci fosse qualcuno che spiega a chi sale come ci si comporta a bordo ma anche altre cose, come si guarda il cielo, come si cercano le stelle, la nave affonderebbe dopo tre giorni. Il capitano della nave è l’insegnante.

Il primo compito di un insegnante, nella vita, è quello di essere un ‘imparante’. Un imparante è qualcuno che deve conoscere tutti i passeggeri, sapere cosa vedono, cosa leggono e cosa ascoltano i propri ragazzi. Per prenderli e portarli ad un livello più alto, dove c’è la cultura. Senza la cultura così alta tutto quello che pensano e sognano non sarebbe possibile.
Un buon insegnante deve valutare i ragazzi per la volontà, non sempre per i risultati. Un buon insegnante non deve essere intransigente fino a questo punto. Un buon insegnante deve avere una passione straordinaria da trasmettere ai ragazzi. La cultura è e deve essere contagiosa. Un insegnante non deve stare con i migliori. Un capitano della nave è bravo quando c’è tempesta”.
Roberto Vecchioni



Buon compleanno a...

 "A me dispiace da matti avere 90 anni e sapere che ho pochi anni ancora davanti, anche se gli odiatori ogni giorno mi augurano di morire, mi dispiace tantissimo di dover abbandonare la vita.

Perché la mia vita mi piace moltissimo.
Ad Auschwitz non scegliemmo di attaccarci ai fili elettrificati per scegliere la morte, che sarebbe arrivata in un secondo.
Noi scegliemmo la vita,
parola importantissima che non va sprecata e non va mai dimenticata nemmeno un minuto.
Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita.
Perché nel tic-tac, che è il tempo che scorre, il tic è già tac".
Tanti auguri di buon compleanno alla grandissima Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930.


Cesare Pavese

 È bello svegliarsi e non farsi illusioni. Ci si sente liberi e responsabili.

(Cesare Pavese)


Cesare Pavese

 Amore e poesia sono misteriosamente legati, perché entrambi sono desiderio di esprimersi, di dire, di comunicare.Un desiderio orgiastico, che non ha surrogati. Il vino dà un fittizio stato di questo tipo, e difatti l'ubriaco parla, parla, parla.

(Cesare Pavese,Il mestiere di vivere)


Cesare Pavese

 Niente è più inabitabile di un posto dove siamo stati felici.

Cesare Pavese, La spiaggia


Cesare Pavese

 Tu sei per me una creatura triste,

un fiore labile di poesia,
che, nell’istante stesso che lo godo
e tento inebriarmene,
sento fuggire lontano
tanto lontano,
per la miseria dell’anima mia,
la mia miseria triste.
Quando ti stringo pazzamente al cuore
e ti suggo la bocca,
a lungo, senza posa,
sono triste, bambina,
perché sento il mio cuore tanto stanco
di amarti cosí male.
Tu mi dài la tua bocca
e insieme ci sforziamo di godere
il nostro amore che sarà mai lieto
perché l’anima in noi è troppo stanca
dei sogni già sognati.
Ma sono io sono io il vile,
e tu sei tanto in alto
che, quando penso a te,
non mi resta che struggermi d’amore
per quel poco di gioia che mi dài,
non so se per capriccio o per pietà.
La tua bellezza è una bellezza triste
quale avrei mai osato di sognare,
ma, come tu mi hai detto, è solo un sogno.
Quando ti parlo le cose piú dolci
e ti stringo al mio cuore
e tu non pensi a me,
hai ragione, bambina:
io sono triste triste e tanto vile.
Ecco, tu sei per me
null’altro che una fragile illusione
dai grandi occhi di sogno,
che per un’ora mi si stringe al cuore
e mi ricolma tutto
di cose dolci, piene di rimpianto.
Cosí mi accade quando stancamente
mi struggo a infondere nei versi lievi
un mio spasimo triste.
Un fiore labile di poesia,
nulla di piú, mio amore.
Ma tu non sai, bambina,
e mai saprai ciò che mi fa soffrire.
Continuerò, piccolo fiore biondo,
che hai già tanto sofferto nella vita,
a contemplarti il viso che ti piange
anche quando sorride
– oh la dolcezza triste del tuo viso!
non saprai mai, bambina –
continuerò a adorare accanto a te
le tue piccole membra melodiose
che han la dolcezza della primavera
e son tanto struggenti e profumate
che io quasi impazzisco
al pensiero che un altro le amerà
stringendole al suo corpo.
Continuerò a adorarti,
e a baciarti e a soffrire,
finché tu un giorno mi dirai che tutto
dovrà essere finito.
E allora tu non sarai piú lontana
e non mi sentirò piú stanco il cuore,
ma urlerò dal dolore
e ribacerò in sogno
e mi stringerò al petto
l’illusione svanita.
E scriverò per te,
per il tuo ricordo straziante
pochi versi dolenti
che tu non leggerai piú.
Ma a me staranno atroci
inchiodati nel cuore
per sempre.
Cesare Pavese: “Tu sei per me una creatura triste”



Cesare Pavese

 C'è un'arte di ricevere in faccia le sferzate del dolore, che bisogna imparare. Lasciare che ogni singolo assalto si esaurisca; un dolore fa sempre singoli assalti – lo fa per mordere piú risoluto e concentrato.

E tu, mentre ha i denti piantati in un punto e inietta qui il suo acido, ricordati di mostrargli un altro punto e fartici mordere – solleverai il primo.
Un vero dolore è fatto di molti pensieri; ora, di pensieri se ne pensa uno solo alla volta; sappiti barcamenare tra i molti, e riposerai successivamente i settori indolenziti.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere


Cesare Pavese

 “Commuoveva, a sentirla, tant’era il contrasto tra la sua vita e i desideri.”

— La Casa in collina - Cesare Pavese


Andrea Camilleri

 Non basta leggere,

bisognerebbe anche capire.
Ma capire è un lusso che non
tutti possono permettersi.
Andrea Camilleri

Cesare Pavese

  A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era cosí bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all'improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare camminare fino ai prati e fin dietro le colline. – Siete sane, siete giovani, – dicevano, – siete ragazze, non avete pensieri, si capisce –. Eppure una di loro, quella Tina che era uscita zoppa dall'ospedale e in casa non aveva da mangiare, anche lei rideva per niente, e una sera, trottando dietro gli altri, si era fermata e si era messa a piangere perché dormire era una stupidaggine e rubava tempo all'allegria.

Incipit del romanzo "La bella estate", di Cesare Pavese


venerdì 8 settembre 2023

Cesare Pavese

 Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.

Cesare Pavese, Il mestiere di vivere


Lev Tolstoj

 L’amore impedisce la morte.

L’amore è vita.
Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo.
È solo questo che tiene insieme tutto quanto.
L’amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell’amore, ritorno alla sorgente eterna e universale.
Lev Tolstoj, “Guerra e pace”


Cesare Pavese

 A Giulio Einaudi, Torino.


Torino, 14 aprile 1942 


Spettabile Editore,


Avendo ricevuto n. 6 sigari Roma – del che Vi ringrazio – e avendoli trovati pessimi, sono costretto a risponderVi che non posso mantenere un contratto iniziato sotto così cattivi auspici. Succede inoltre che i sempre rinnovati incarichi di revisione e altre balle che mi appioppate, non mi lasciano il tempo di attendere a più nobili lavori. Sì, Egregio Editore, è venuta l’ora di dirVi, con tutto il rispetto, che fin che continuerete con questo sistema di sfruttamento integrale dei Vostri dipendenti, non potrete sperare dagli stessi un rendimento superiore alle loro possibilità.

C'è una vita da vivere, ci sono delle biciclette da inforcare, marciapiedi da passeggiare e tramonti da godere. La Natura insomma ci chiama, egregio Editore; e noi seguiamo il suo appello.

Fatevi fare il Bini da un altro.


Cordialmente.                                                                                                                                                                                                                                             C. Pavese




Cesare Pavese

 “Vorrei essere almeno la mano che ti protegge - una cosa che non ho mai saputo fare con nessuno e con te invece mi e’ naturale come il respiro.”

-  Cesare Pavese




Cesare Pavese

 Forse è solo un'illusione: si sta benissimo soli la maggior parte del tempo. Piace di tanto in tanto avere un oltre in cui versarvi e poi bervi se stessi: dato che dagli altri chiediamo ciò che abbiamo già noi. Mistero perchè non ci basti scrutare e bere in noi e ci occorra riavere noi dagli altri".

- Cesare Pavese, Diari