venerdì 28 giugno 2024

Oriana Fallaci

 La morte di un amore è come la morte d’una persona amata. Lascia lo stesso strazio, lo stesso vuoto, lo stesso rifiuto di rassegnarti a quel vuoto. Perfino se l’hai attesa, causata, voluta per autodifesa o buonsenso o bisogno di libertà, quando arriva ti senti invalido. Mutilato. Ti sembra d’essere rimasto con un occhio solo, un orecchio solo, un polmone solo, un braccio solo, una gamba sola, il cervello dimezzato, e non fai che invocare la metà perduta di te stesso: colui o colei con cui ti sentivi intero. Nel farlo non ricordi nemmeno le sue colpe, i tormenti che ti inflisse, le sofferenze che ti impose. Il rimpianto ti consegna la memoria d’una persona pregevole anzi straordinaria, d’un tesoro unico al mondo, né serve a nulla dirsi che ciò è un’offesa alla logica, un insulto all’intelligenza, un masochismo. (In amore la logica non serve, l’intelligenza non giova e il masochismo raggiunge vette da psichiatria.) Poi, un pò per volta, ti passa. Magari senza che tu sia consapevole lo strazio si smorza, si dissolve, il vuoto diminuisce e il rifiuto di rassegnarti ad esso scompare. Ti rendi finalmente conto che l’oggetto del tuo amore morto non era né una persona pregevole anzi straordinaria, né un tesoro unico al mondo, lo sostituisci con un’altra metà o supposta metà di te stesso e per un certo periodo recuperi la tua interezza. Però sull’anima rimane uno sfregio che la imbruttisce, un livido nero che la deturpa e ti accorgi di non essere più quello o quella che eri prima del lutto. La tua energia si è infiacchita, la tua curiosità si è affievolita e la tua fiducia nel futuro s’è spenta perché hai scoperto d’aver sprecato un pezzo d’esistenza che nessuno ti rimborserà. Ecco perché, anche se un amore langue senza rimedio, lo curi e ti sforzi di guarirlo. Ecco perchè, anche se in stato di coma boccheggia, cerchi di rinviare l’istante in cui esalerà l’ultimo respiro: lo trattieni e in silenzio lo supplichi di vivere ancora un giorno, un’ora, un minuto. Ecco infine perché, anche quando smette di respirare, esiti a seppellirlo o addirittura tenti di resuscitarlo. Alzati Lazzaro e cammina.


Oriana Fallaci - Insciallah



Margherita Hack

 "Le persone vere spaventano. Per questo spesso rimangono sole. Perché sono sincere, sono oneste e quando vogliono dire qualcosa, lo dicono nel modo più vero che conoscono".


- Margherita Hack



Giacomo Leopardi

 Autografo de "L' infinito" (1819 ) di Giacomo Leopardi,  Biblioteca Nazionale di Napoli.



La meglio gioventù

 Professore: Lei promette bene, le dicevo, e probabilmente sbaglio, comunque voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?

Nicola: Ma... Non...

Professore: E allora vada via... Se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo. Cosa vuol fare, il chirurgo?

Nicola: Non lo so, non... non ho ancora deciso...

Professore: Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire.

Nicola: Cioè, secondo lei tra un poco ci sarà un'apocalisse?

Professore: E magari ci fosse, almeno saremmo tutti costretti a ricostruire... Invece qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via...

Nicola: E lei, allora, professore, perché rimane?

Professore: Come perché?! Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere.


La meglio gioventù, (2003) diretto da Marco Tullio Giordana, con Luigi Lo Cascio e Alessio Boni



René Magritte

René Magritte. L' arte della conversazione. 1963



Le belle notizie

 Oltre 600 opere d'arte recuperate negli Usa fanno ritorno in Italia


I beni, che valgono circa 60 milioni di euro,sono stati riportati in Italia grazie alle indagini condotte dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con diverse Procure della Repubblica nazionali, coadiuvate dal District Attorney's Office di New York e dalle indagini del Dipartimento di Homeland Security degli Stati Uniti.



Luigi Pirandello, L'esclusa

 Delle frasi d’amore non s’era curata, o ne aveva riso, come di superfluità galanti e innocue. S’era insomma impegnata tra loro due una polemica puramente sentimentale e quasi letteraria, la quale era durata circa tre mesi, e di cui forse, sì, si era un po’compiaciuta, nell’ozio, nella solitudine in cui la lasciava il marito. […]

A ogni donna onesta, che non fosse brutta, poteva capitare facilmente di vedersi guardata con strana insistenza da qualcuno; e se colta all’improvviso, turbarsene; se prevenuta della propria bellezza, compiacersene. Ora a nessuna donna onesta, nel segreto della propria coscienza, sarebbe sembrato di commettere peccato in quell’istante di turbamento o compiacenza, carezzando col pensiero quel desiderio suscitato, un’altra vita, un altro amore… Poi la vista delle cose attorno richiamava, ricomponeva la coscienza del proprio stato, dei propri doveri; e tutto finiva lì… Momenti! Non si sentiva forse ciascuno guizzar dentro, spesso, pensieri strani, come sorti da un’anima diversa da quella che normalmente ci riconosciamo? Poi quei guizzi si spengono, ritorna l’ombra uggiosa o la calma luce consueta.

Luigi Pirandello, L 'esclusa



Kandinskij

 Vasilij Kandinskij,  La vita variopinta, tempera su tela (130×162,5 cm) 1907 -  Städtische Galerie im Lenbachhaus , Monaco




Andrea Camilleri

 Appena in età di ragione, Luigino comincia ad avere dei dubbi sulla sua appartenenza. Cosa ha da spartire lui, compassato, tutt’altro che discolo, incline al raccoglimento, con grandi occhi attenti tra i riccioli castani che scendono sino ai lati del viso con quell’omaccione ululante, iroso, impulsivo, che tanto fa piangere la mamma?


Andrea Camilleri, Biografia del figlio cambiato. Il romanzo della vita di Luigi Pirandello



Pirandello

 In me son quasi due persone. Tu già ne conosci una; l’altra, neppur la conosco bene io stesso. Soglio dire, ch’io consto d’un gran me e d’un piccolo me: questi due signori sono quasi sempre in guerra tra di loro; l’uno è spesso all’altro sommamente antipatico. Il primo è taciturno e assorto continuamente in pensieri, il secondo parla facilmente, scherza e non è alieno dal ridere e dal far ridere. Quando questi ne dice qualcuna un po’ scema, quegli va allo specchio e se lo bacia. Io son perpetuamente diviso tra queste due persone. Ora impera l’una, ora l’altra. Io tengo naturalmente moltissimo di più alla prima, voglio dire al mio gran me; mi adatto e compatisco la seconda, che è in fondo un essere come tutti gli altri, coi suoi pregi comuni e coi comuni difetti. 


Quale dei due amerai di più, Antonietta mia? 


In questo consisterà in gran parte il segreto della nostra felicità.


Da una lettera di Pirandello del 1894 indirizzata alla futura moglie Antonietta Portulano



Felice Casorati

 Felice Casorati, "Maschere", 1921, olio su tela dimensioni 110 x 80 cm - Galleria d' Arte Narciso, Torino.


Luigi Pirandello

 “Non ti tracciar vie da seguire, figliuolo mio; né abitudini, né doveri; va’, va’, muoviti sempre; scròllati di tratto in tratto d’addosso ogni incrostatura di concetti; cerca il tuo piacere e non temere il giudizio degli altri e neanche il tuo, che puoi stimar giusto oggi e falso domani.”


( Luigi Pirandello,"I vecchi e i giovani")



Luigi Pirandello

 "Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!“ 

—  Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca d'autore



Luigi Pirandello

 《Nietzsche diceva che i Greci alzavano bianche statue contro il nero abisso, per nasconderlo. Sono finiti quei tempi. Io le scrollo, invece, per rivelarlo》.

Luigi Pirandello,  in un' intervista del 1936




Luigi Pirandello

 La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.


—  Luigi Pirandello, L'uomo, la bestia e la virtù



Come eravamo

 Pirandello con Arnoldo Mondadori e il poeta Trilussa, anni ‘30