giovedì 20 luglio 2017

Marc Chagall

Con te io sono giovane
Quando laggiú gli alberi minacciano
E il cielo vanisce in lontananza
I tuoi occhi mi toccano

Quando ogni passo si perde sull’erba
Quando ogni passo sfiora le acque
Quando le onde mi fervono in testa
E dall’azzurro qualcuno mi chiama

Con te io sono giovane
Cadono i miei anni come foglie
E qualcuno colora le mie tele
Allora esse brillano di te

E sul tuo volto il sorriso è radioso
Piú chiaro assai delle nubi piú chiare
Allora io corro dove sei
Dove mi pensi e dove mi attendi

- Marc Chagall alla seconda moglie Vava

Città e luoghi d'arte

Roma, quartiere Coppedè

Dino Buzzati

Ad ogni modo ricordati una cosa molto importante: contrariamente a quello che ti consiglieranno quasi tutti, contro queste bestiacce cattive che forse incontrerai nella vita, l’arma della furberia conta poco; è più facile che tu riesca a sbaragliarle e a metterle in fuga con la semplice bontà. 
Dino Buzzati

Strange&Beautiful


Romy & Alain

Alain Delon e Romy Schneider

Rita Levi Montalcini

Qualunque decisione tu abbia preso per il tuo futuro, sei autorizzato e direi incoraggiato, a sottoporla ad un continuo esame, pronto a cambiarla se non corrisponde più ai tuoi desideri.
—  Rita Levi Montalcini

Mario Benedetti

Chi più, chi meno, tutti abbiamo una collezione di assenze.
—  Mario Benedetti

Julio Cortàzar

Come se si potesse scegliere in amore, come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa.
— J. Cortázar

Il vecchio e il mare

Non lo disse ad alta voce perché sapeva che,
a dirle, le cose belle non succedono.
— Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare

Gli amori difficili

Ma quando poi arrivavano a sfiorarsi, s'accorgeva che c'era invece in lei qualcosa che lo attraeva fortemente, chissà che cosa, e gli pareva di cogliere in quell'attimo uno sguardo di lei come d'attesa, forse lo sguardo che lei già dal suo primo apparire gli aveva tenuto addosso e lui non se n'era accorto.
—  Italo Calvino, Gli amori difficili

Come eravamo

Paolo Borsellino e Leonardo Sciascia, 25 gennaio 1988

Egon Schiele

Three Girls by Egon Schiele (1911)

Un uomo

"E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti amavo di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza di te. Ne facevi parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello, e rinunciare a te era rinunciare a me stessa, ai miei sogni che erano i tuoi sogni, alle tue illusioni che erano le mie illusioni, alle tue speranze che erano le mie speranze, alla vita! E l’amore esisteva, non era un imbroglio, era piuttosto una malattia, e di tale malattia potevo indicare tutti i segni, i fenomeni. Se parlavo di te con gente che non ti conosceva o alla quale non interessavi, mi affannavo a spiegare quanto tu fossi straordinario e geniale e grande; se passavo davanti a un negozio di cravatte e camicie mi fermato d’istinto a cercare la cravatta che ti sarebbe piaciuta, la camicia che sarebbe andata d’accordo con una certa giacca; se mangiavo al ristorante sceglievo senza accorgermene i piatti che tu preferivi e non che io preferivo; se leggevo il giornale notavo sempre la notizia che a te avrebbe interessato di più, la ritagliavo e te la spedivo; se mi svegliavi nel cuore della notte con un desiderio o una telefonata, mi fingevo più desta di un fringuello che canta al mattino”.
— Oriana Fallaci, “Un uomo”