by istintomaximo on twitter
giovedì 30 luglio 2015
Kafka sulla spiaggia
Guardo il suo seno.
La parte tonda, in rilievo, in accordo col ritmo del suo respiro, si solleva e si abbassa dolcemente, simile al movimento delle onde. Mi fa pensare a una vasta distesa di mare su cui scende una pioggia silenziosa e incessante. Io sono il navigatore solitario in piedi sul ponte della nave, e lei è il mare. Il cielo è un’uniforme distesa grigia che in lontananza si confonde con il mare, che la stessa tinta cinerea. In momenti come questo è molto difficile distinguere dove cominci uno e abbia fine l’altro. E’ difficile persino distinguere il navigatore dal mare. E anche i confini tra la realtà e il cuore.
Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia
La parte tonda, in rilievo, in accordo col ritmo del suo respiro, si solleva e si abbassa dolcemente, simile al movimento delle onde. Mi fa pensare a una vasta distesa di mare su cui scende una pioggia silenziosa e incessante. Io sono il navigatore solitario in piedi sul ponte della nave, e lei è il mare. Il cielo è un’uniforme distesa grigia che in lontananza si confonde con il mare, che la stessa tinta cinerea. In momenti come questo è molto difficile distinguere dove cominci uno e abbia fine l’altro. E’ difficile persino distinguere il navigatore dal mare. E anche i confini tra la realtà e il cuore.
Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia
David Grossman
Ho bisogno di un compagno reale per il mio viaggio immaginario.
(David Grossman, "Che tu sia per me il coltello")
(David Grossman, "Che tu sia per me il coltello")
Le cinèma
Auguri di buon compleanno al regista e sceneggiatore Gabriele Salvatores, nato a Napoli il 30 luglio 1950
Gabriele Salvatores
“Il problema è che abbiamo paura, basta guardarci. Viviamo con l’incubo che da un momento all’altro tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi. Con il terrore che il tram su cui siamo possa deragliare. Paura dei bianchi, dei neri, della polizia, dei carabinieri. Con l’angoscia di perdere il lavoro ma anche di diventare calvi, grassi, gobbi, vecchi, ricchi. Con la paura di perdere i treni, di non arrivare in orario agli appuntamenti. Paura che scoppi una bomba, di rimanere invalidi, paura di perdere un braccio, un occhio, un dito, un dente, un filo, un foglio. Un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima. Paura dei terremoti, paura dei virus, paura di sbagliare, paura di dormire. Paura di morire prima di aver fatto tutto quello che dovevamo fare. Paura del vicino di casa, paura delle malattie, paura di non sapere cosa dire. Paura delle donne, paura degli uomini, paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi. Paura di puzzare, paura di votare, di volare. Paura della folla, paura di fallire, paura di cadere, di rubare, di cantare. Paura della gente. Paura degli altri.”
— Happy Family; regia di Gabriele Salvatores
Michelangelo Antonioni
"Ho sentito che hanno rubato un aereo,oggi. Di un po', sei stato tu? Perchè l'hai fatto?"
"...Per alzarmi da terra"
Zabriskie Point - diretto da Michelangelo Antonioni (1970)
"...Per alzarmi da terra"
Zabriskie Point - diretto da Michelangelo Antonioni (1970)
Deserto rosso
“Le mancava il pavimento. L’impressione di scivolare su un piano inclinato… Andare giù, giù… Di essere sempre lì lì per affogare… E non hai niente…”
Da "Deserto rosso" di Michelangelo Antonioni (1964)
Da "Deserto rosso" di Michelangelo Antonioni (1964)
Michelangelo Antonioni
“Quante cose si finiscono per sapere se si resta un po’ soli.”
Tommaso (Bernhard Wicki), ne "La Notte" di Michelangelo Antonioni (‘61)
Tommaso (Bernhard Wicki), ne "La Notte" di Michelangelo Antonioni (‘61)
Michelangelo Antonioni
Vedere è per noi una necessità. Anche per il pittore il problema è vedere. Ma mentre per il pittore si tratta di scoprire una realtà statica, o anche un ritmo se vogliamo, ma un ritmo che si è fermato nel segno, per un regista il problema è cogliere una realtà che si matura e si consuma, e proporre questo movimento, questo arrivare e proseguire come una nuova percezione.
(Michelangelo Antonioni)
(Michelangelo Antonioni)
Michelangelo Antonioni
Io non so com'è la realtà... ci sfugge, mente di continuo. Io diffido sempre di ciò che vedo, di ciò che un'immagine ci mostra, perché immagino ciò che c'è al di là: e ciò che c'è dietro un'immagine non si sa.
(Michelangelo Antonioni)
(Michelangelo Antonioni)
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