“Fine maggio. Ricevo la prima busta paga da onorevole. Guardo e riguardo i “cedolini” e non capisco niente. Scopro che il mio stipendio mensile è di 15.000 euro e che ho 150 euro di rimborso spese per il parrucchiere. Troppi soldi.
Accenno a qualche senatore e pure a qualche deputato l'idea di proporre una decurtazione del nostro stipendio a favore delle situazioni tragiche che si stanno moltiplicando nel nostro Paese. Ma è come se stessi giocando a squash, lo sport in cui si lancia la pallina contro il muro e lei torna indietro a gran velocità. Se non sei un vero campione non riesci neanche a sfiorarla: ti passa via da sotto la racchetta, invisibile… Ecco, le mie parole slittano oltre le orecchie dei senatori come proiettili di gomma. Loro guardano altrove, cambiano discorso.
Sul momento non capisco. Me ne renderò conto solo in seguito, nel 2013, quando a Palermo un gruppo di giovani eletti alle regionali nel Movimento 5 stelle tratterrà dallo stipendio solo 2500 euro a testa degli oltre 12.000 previsti dalla paga mensile; tutto il resto lo verserà in una cassa per sovvenzionare le piccole e medie imprese. Su quattro o cinque eletti di altri partiti presenti all'operazione, due crolleranno a terra svenuti.
Penso a quante persone che conosco sbarcano il lunario con 800, 900 euro al mese… penso ai pensionati a 400, 600 euro al mese… immaginatevi i miei pensieri e il mio sincero imbarazzo davanti al mare di soldi della mia paga… ormai ho capito che solo l'allusione a certi atti di generosità e di senso umanitario può provocare un infarto ai miei colleghi. Quindi silenzio e monologhi a gesti sui buoni sentimenti! (…) Qui è davvero tutto assurdo. Al ristorante non devi pagare il conto: ti viene detratto dallo stipendio, sembra uno scherzo. Sapete quanto spendo? io, che sono vegeteriana e astemia, pago intorno ai 3 euro, meno che all'Osteria degli spiantati sui Navigli. Alla buvette invece il conto lo paghi, ma dopo aver consumato perchè pagare prima non è elegante.A qualcuno però capita, distratto, di uscire dimenticandosi di pagare il conto, ma è ovvio che è una svista innocente. Andiamo, siamo senatori, a chi mai fra noi verrebbe in mente di fare il furbo e rubare?!
Ah..ah…mi esce una risata a tutta gola!”
— Franca Rame