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mercoledì 22 aprile 2020

Rita Levi Montalcini

Qualunque decisione tu abbia preso per il tuo futuro, sei autorizzato e direi incoraggiato, a sottoporla ad un continuo esame, pronto a cambiarla se non corrisponde più ai tuoi desideri.
—  Rita Levi Montalcini


Serena Dandini

Siamo tutti figli di un analfabetismo sentimentale che considera la prevaricazione e la violenza come aspetti possibili
della relazione tra un uomo e una donna, un dato di fatto che vede i maschi e le femmine imprigionati in questi ruoli
rigidi… Ma solo se saremo uniti riusciremo a vincere.
Sempre più spesso i delitti avvengono per l'incapacità di elaborare il lutto di una separazione, per la difficoltà di trasformare in dialogo la frustrazione di un fallimento.
Le donne hanno imparato a lottare per la loro autonomia economica, cominciano a trovare il coraggio per inventarsi una vita diversa, anche a costo di stare da sole con i figli; gli uomini invece non ce la fanno a lasciarle andare, non reggono l’abbandono che è vissuto come un affronto atavico che colpisce e annienta orgoglio e amor proprio (…) in Italia le leggi per proteggere le vittime della violenza ci sono, ma non vengono sempre applicate in modo efficace (…) Se pensiamo che in Italia il delitto d’onore è stato abolito solo nel 1981 e da allora molto poco è stato fatto e quel poco male applicato, ecco che questa situazione non ci stupisce più di tanto (…) Finché il tema non sarà al primo posto della famosa agenda di qualsiasi nuovo governo, le donne non si fermeranno e si faranno sentire con ogni mezzo.

[da “Ferite a morte”, di Serena Dandini]

Rita Levi Montalcini

"Più che una minaccia, i giovani avvertono la precarietà in tutto. C’è una difficoltà nel rendersi conto che il nostro comportamento è molto complesso, che il cervello è fatto di tante componenti. E c’è una difficoltà nel vedere in ogni catastrofe la possibilità di un rovesciamento. Forse io sono un’innata ottimista, ma penso che ci sia sempre qualcosa che ci salva. Le leggi razziali [nel 1938, ndr] si sono rivelate la mia fortuna, perché mi hanno obbligata a costruirmi un laboratorio in camera da letto, dove ho cominciato le ricerche che mi hanno in seguito portato alla scoperta dell’Ngf*”.
Rita Levi Montalcini intervistata nel 2009 da Paolo Giordano
* Nerve growth factor (Ngf), per il quale ha preso il Nobel nel 1986.

Rita Levi Montalcini

"Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.
Quando muore il corpo, sopravvive quello che hai fatto. Il messaggio che hai dato”.
Rita Levi Montalcini

Rita Levi Montalcini

Tutti dicono che il cervello sia l'organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c'è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.
Rita Levi Montalcini

martedì 21 aprile 2020

Rita Levi Montalcini

Nessun impegno è più importante di un amico che bussa alla porta. Ricordalo quando sei di fretta, insegnalo ai tuoi figli, non lasciare che la tua vita diventi povera di tempo.

Rita Levi Montalcini

lunedì 20 aprile 2020

Nina Simone

Intervistatore: Cosa c'è di "gratuito" per te, Nina?
Nina Simone: Cosa è "gratuito" per me?
Intervistatore: Sì,
Nina Simone: Stessa cosa per te. Dimmelo tu.
Intervistatore: No, no, dimmi.
Nina Simone:  È solo una sensazione. È solo una sensazione. È come "Come dici a qualcuno come ci si sente innamorati?" Come hai intenzione di dire a qualcuno che non è stato innamorato come ci si sente ad essere innamorato? Non puoi farlo per salvarti la vita. Puoi descrivere le cose ma non puoi dirle, ma lo sai quando succede. Questo è ciò che intendo per "libero".
- Tratto da "What happened Miss Simone"

Nina Simone

Vi dico cos’è la libertà per me: non aver paura.
Nina Simone

Buon compleanno a...

L'accettazione, la tolleranza e il perdono. Queste sono lezioni che cambiano la vita.
Jessica Lange

giovedì 16 aprile 2020

Carmen Yanez

«Avevo 15 anni, lui 18. Scriveva poesie, faceva teatro. Lo portò a casa mio fratello, che era pittore e suo amico. Un anno dopo ci fidanzammo. I miei genitori erano contrari: "Un poeta? Lascia perdere. Un tipo così non ha futuro". Uscivo con lui di nascosto, i miei vennero a saperlo e mi impedirono di vederlo. Alla fine non ci restò che fuggire, come Romeo e Giulietta. E, subito dopo, era tempo di affrontare "seriamente" la situazione. Avevo appena compiuto 19 anni, ero piccola e magra, sembravo molto più giovane. Ci siamo sposati l'11 settembre del 1971. Undici settembre. Fu il giorno in cui il prete venne a casa dei miei genitori. Perché noi, in chiesa, non ci saremmo mai andati»...
« Divorziammo, da buoni amici. Dopo qualche tempo, cominciammo a comunicare per telefono. Una chiamata, una seconda e un'altra ancora. Ci sentivamo per parlare di Carlo, ma finiva che si restava a chiacchierare per un'ora e mezzo. Mi mandava tutti i suoi manoscritti, ero la prima a leggerli. Credo lo facesse per impressionarmi. E finalmente nell'89, ci trovammo a Göteborg per un simposio. Fu molto triste. C'erano forse troppe aspettative, in realtà parlammo pochissimo: c'era come un grande vuoto tra di noi. Anche lui era strano, silenzioso. Così, ricominciammo a comunicare per lettera. Lettere bellissime, che custodisco ancora.
Un giorno mi telefona la moglie tedesca. Mi invita in Germania. È sola, mi racconta che Lucho parla solo e sempre di Pelusa. Che ama solo Pelusa. Due giorni dopo arriva lui. E lei si offre di tenermi per una settimana mio figlio Jorge. Così partiamo, io e Luis. Parigi. La città dell'amore.
Sei mesi dopo, ci trasferimmo a Gijon e
ci sposammo per la seconda volta il 21 agosto 2004».

La poetessa Carmen Yanez, moglie di Luis Sepúlveda

martedì 14 aprile 2020

Simone de Beauvoir

Da bambina, da ragazza, i libri mi hanno salvata dalla disperazione; per questo mi sono persuasa che la cultura sia il valore più alto.
Simone de Beauvoir
 


Simone de Beauvoir

Se un tormento viene tenuto temporaneamente lontano,
non si può dire che abbia cessato di esistere.
E’ presente persino nella cura con cui si cerca di evitarlo.
- Simone de Beauvoir

(Nella foto: Simone de Beauvoir al funerale di of Jean-Paul Sartre al cimitero di Montparnasse, il 19 aprile 1980)

Simone de Beauvoir

Perché ci s’innamora?
Nulla di più complesso: perché è inverno, perché è estate;
per eccesso di lavoro o per troppo tempo libero;
per debolezza, per forza, per bisogno di sicurezza, per amore del pericolo; per disperazione, per speranza;
perché qualcuno non ti ama, perché qualcuno ti ama.

Simone De Beauvoir

Simone de Beauvoir

Nessuno mi accettava così com'ero, nessuno mi voleva bene: mi vorrò bene da me stessa, decisi, per compensare quell'abbandono.
Simone de Beauvoir, Memorie di una ragazza 
perbene

venerdì 10 aprile 2020

Saffo, Frammento 147


μνάσασθαί τινά φαιμι καὶ ἕτερον†ἀμμέων.

Nilde Iotti

E 'necessario cogliere negli altri quello che di positivo sanno darci e non combattere ciò che è diverso, che è "altro" da noi.
Nilde Iotti
 All'anagrafe Leonilde Iotti (Reggio Emilia10 aprile 1920 – Poli4 dicembre 1999),  la prima donna nella storia dell'Italia repubblicana a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, la presidenza della Camera dei deputati.

giovedì 31 ottobre 2019

Liliana Segre

In tutta questa storia delle leggi razziali e dei diritti che giorno dopo giorno ci toglievano come fossimo persone pericolose e da tenere lontane dagli altri cittadini, cominciai a realizzare una cosa, e fu quello a sembrarmi veramente assurdo. Quello che accadeva a noi ebrei, avveniva nell’indifferenza generale. Per tutti era come se niente fosse. L’indifferenza fa male. È l’arma peggiore. La più potente. Perché se qualcuno ti affronta e ti vuole fare del male, puoi difenderti. Ma se intorno a te c’è il silenzio, come fai a difenderti?”
—  Liliana Segre, Fino a quando la mia stella brillerà

giovedì 25 aprile 2019

Liliana Segre

Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.
Liliana Segre

sabato 20 aprile 2019

Nina Simone

Vi dico cos’è la libertà per me: non aver paura.
Nina Simone

Nina Simone

“You’ve got to learn to leave the table when love’s no longer being served.”
Nina Simone