Albert Camus
"Sui pendii mezzo sabbiosi e coperti d’eliotropi […] saziavo le due seti che non si possono ingannare per molto tempo senza che l’essere inaridisca: amare, cioè, e ammirare. Perché non essere amati è solo sfortuna: non amare è sventura. Oggi moriamo tutti di questa sventura. Il sangue, gli odi scarniscono il cuore; […] a Tipasa riscoprivo che bisogna conservare in sé intatte una freschezza, una sorgente di gioia, amare la luce che si sottrae all’ingiustizia, e con questa luce conquistata tornare a lottare. […] Imparavo finalmente, nel cuore dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate."Albert Camus, Ritorno a Tipasa, L’estate
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