sabato 16 novembre 2024

— Bertrand Russell

 “Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma. Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.”

— Bertrand Russell



mercoledì 13 novembre 2024

Buon compleanno a...

 《A casa mia mancava tutto, perché nel dopoguerra, tornando dal Giappone, siamo stati poverissimi. La sola cosa che non mancava erano i libri. E io ho cominciato prestissimo a leggere, attingendo ai classici che trovavo in casa. Ho cominciato a scrivere e a pubblicare sul giornale della scuola Garibaldi, a Palermo, a 13 anni. E poi non ho mai smesso》.


Buon compleanno alla scrittrice  Dacia Maraini,  nata a Firenze il 13 novembre 1936



lunedì 14 ottobre 2024

Buon compleanno, Italo!

 Amo soprattutto Stendhal perché solo in lui tensione morale individuale, tensione storica, slancio della vita sono una cosa sola, lineare tensione romanzesca.

Amo Puskin perché è limpidezza, ironia e serietà.

Amo Hemingway perché è matter of fact, understatement, volontà di felicità, tristezza.

Amo Stevenson perché pare che voli.

Amo Cechov perché non va più in là di dove va.

Amo Conrad perché naviga l’abisso e non ci affonda.

Amo Tolstoj perché alle volte mi pare d’essere lì lì per capire come fa e invece niente.

Amo Manzoni perché fino a poco fa l’odiavo.

Amo Chesterton perché voleva essere il Voltaire cattolico e io volevo essere il Chesterton comunista.

Amo Flaubert perché dopo di lui non si può più pensare di fare come lui.

Amo Poe dello Scarabeo d’oro.

Amo Twain di Huckleberry Finn.

Amo Kipling dei Libri della Giungla.

Amo Nievo perché l’ho riletto tante volte divertendomi come la prima.

Amo Jane Austen perché non la leggo mai ma sono contento che ci sia.

Amo Gogol perché deforma con nettezza, cattiveria e misura.

Amo Dostoevskij perché deforma con coerenza, furore e senza misura.

Amo Balzac perché è visionario.

Amo Kafka perché è realista.

Amo Maupassant perché è superficiale.

Amo la Mansfield perché è intelligente.

Amo Fitzgerald perché è insoddisfatto.

Amo Radiguet perché la giovinezza non torna più.

Amo Svevo perché bisognerà pur invecchiare.

Amo…

(Italo Calvino, Saggi, Mondadori)




Come eravamo

 Arnoldo Mondadori in occasione del cinquantesimo anniversario di matrimonio (1963). Da sinistra: i poeti italiani Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo e Giuseppe Ungaretti, il festeggiato (al centro), lo scultore Francesco Messina, il giornalista e scrittore Arturo Tofanelli e il pittore Renato Guttuso.




domenica 13 ottobre 2024

Dario Fo

 《Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere》.


- Dario Fo (Sangiano, 24 marzo 1926 – Milano, 13 ottobre 2016)




sabato 12 ottobre 2024

EX VOTO - EUGENIO MONTALE

 Accade

che le affinità d'anima non giungano
ai gesti e alle parole ma rimangano
effuse come un magnetismo. É raro
ma accade.

Puó darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
piú del fresco germoglio. Tanto e altro
puó darsi o dirsi.
Comprendo
la tua caparbia volontà di essere sempre assente
perchè solo così si manifesta
la tua magia. Innumeri le astuzie
che intendo.
Insisto
nel ricercarti nel fuscello e mai
nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.
Era o non era
la volontà dei numi che presidiano
il tuo lontano focolare, strani
multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era.
Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.




giovedì 10 ottobre 2024

10 ottobre 2024 - vince il premio Nobel per la Letteratura Han Kang

 Il premio Nobel per la Letteratura 2024 è stato conferito alla scrittrice sudcoreana Han Kang "per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana".



mercoledì 9 ottobre 2024

Accadde oggi

 9 Ottobre 1963, ore 22.39: un versante del Monte Toc franò sopra il neo-bacino idroelettrico del Vajont, provocando la tracimazione di parte dell'acqua contenuta nell'invaso. 

La valanga d'acqua superò la diga incanalandosi nella valle del Piave, e spazzò via l'abitato di Longarone con i comuni limitrofi: quasi 2000 furono le vittime. Moltissime persone non furono nemmeno ritrovate, rimaste sepolte da strati di acqua e fango.



martedì 8 ottobre 2024

Marina Cvetaeva

 Io devo essere amata in modo del tutto straordinario per poter amare straordinariamente. Non è facile amare una cosa difficile come me. Voglio da Voi il miracolo. Il miracolo della fiducia, della comprensione, della rinuncia. Trovate parole che mi incantino: credo soltanto agli incantesimi. Voglio leggerezza, libertà, comprensione – non trattenere nessuno e che nessuno mi trattenga. Quello che voi chiamate amore (sacrificio, fedeltà, gelosia) tenetelo in serbo per gli altri, per un’altra – io non ne ho bisogno. Io posso amare solo la persona che in una giornata di primavera a me preferirà una betulla.


Marina Cvetaeva




lunedì 7 ottobre 2024

Natalia Ginzburg

 《Le donne hanno la cattiva abitudine di cascare ogni tanto in un pozzo, di lasciarsi prendere da una tremenda malinconia e affogarci dentro, e annaspare per tornare a galla: questo è il vero guaio delle donne.   Le donne spesso si vergognano di avere questo guaio, e fingono di non avere guai e di essere energiche e libere, e camminano a passi fermi per le strade con grandi cappelli e bei vestiti e bocche dipinte e un’aria volitiva e sprezzante; ma a me non è mai successo di incontrare una donna senza scoprire dopo un poco in lei qualcosa di dolente e pietoso che non c’è negli uomini, un continuo pericolo di cascare in un gran pozzo oscuro, qualcosa che proviene proprio dal temperamento femminile e forse da una secolare tradizione di soggezione e schiavitù che non sarà tanto facile vincere》.


—  Natalia Ginzburg (Palermo, 14 luglio 1916 – Roma, 7 ottobre 1991)



domenica 6 ottobre 2024

Le Corbusier

 《L'architettura è un fatto d'arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi.

La Costruzione è per tener su: l'Architettura è per commuovere》.

Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris (La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre 1887 – Roquebrune-Cap-Martin, 27 agosto 1965)


sabato 5 ottobre 2024

Luis Sepulveda

 Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro ancora si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia.


Luis Sepulvéda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare




martedì 1 ottobre 2024

Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri

 Nei trasporti d'amore, nella conversazione coll'amata, nei favori che ne ricevi, anche negli ultimi, tu vai piuttosto in cerca della felicità di quello che provarla, il tuo cuore agitato, sente sempre una gran mancanza, un non so che di meno di quello che sperava, un desiderio di qualche cosa, anzi di molto di più. I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. In quel riposo la tua anima meno agitata, è quasi piena, e quasi gusta la felicità. Così anche nell'amore, ch'è lo stato dell'anima il più ricco di piaceri e d'illusioni, la miglior parte, la più dritta strada al piacere, e a un'ombra di felicità, è il dolore. 

Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri




domenica 29 settembre 2024

La Notte di Michelangelo Antonioni

 Stamane tu dormivi ancora quando mi sono svegliato. A poco a poco uscendo dal sonno, ho sentito il tuo respiro leggero e attraverso i capelli che ti nascondevano il viso ho visto i tuoi occhi chiusi. Ho sentito la commozione che mi saliva dalla gola e avevo voglia di gridare e svegliarti perché la tua stanchezza era troppo profonda e mortale. Nella penombra la pelle della tue braccia e della tua gola era viva e io la sentivo tiepida e asciutta: volevo passarvi sopra le labbra ma il pensiero di poter turbare il tuo sonno e di averti ancora sveglia fra le mia braccia mi tratteneva. Preferivo averti così come una cosa che nessuno poteva togliermi perché ero il solo a possederla, una tua immagine per sempre. Oltre il tuo volto vedevo qualcosa di più puro, di più profondo in cui mi specchiavo: vedevo te in una dimensione che comprendeva tutto il mio tempo da vivere, tutti gli anni futuri e tutti quelli che ho vissuto prima di conoscerti, ma già preparato a incontrarti. Questo era il piccolo miracolo di un risveglio: sentire per la prima volta che mi appartenevi non solo in quel momento e che la notte si prolungava per sempre accanto a te, nel caldo del tuo sangue, dei tuoi pensieri, della tua volontà che si confondeva con la mai. Per un attimo ho capito quanto ti amavo, Lidia; è stata una sensazione così intensa che ne ho avuto gli occhi pieni di lacrime: era perché pensavo che questo non dovrebbe mai finire, che tutta la nostra vita doveva essere come il risveglio di stamane. Sentirti non mia, ma addirittura parte di me, una cosa che respira e che niente potrà distruggere se non la torbida indifferenza di un'abitudine, che vedo come l'unica minaccia. E poi ti sei svegliata e sorridendo ancora nel sonno mi hai baciato e ho sentito che non dovevo temere niente, che noi saremo sempre come in quel momento: uniti da qualcosa che è più forte del tempo e dell'abitudine.

"La notte" (1961) regia Michelangelo Antonioni




Come eravamo...

 Tristan Tzara, Paul Eluard, Andre Breton, Hans Arp, Salvador Dali, Yves Tanguy, Max Ernst, Rene Crevel, and Man Ray, (Parigi 1933)




Storie d' amore: Monica Vitti e Michelangelo Antonioni

 《I miei difetti mi hanno sempre aiutata; la voce per esempio: che disastro! In accademia esisteva solo la voce di Vittorio Gassman (che allora insegnava già), la mia che prospettiva poteva avere? Se non quella della verità e della sincerità. Che sono sempre state le mie due mete. In teatro con Tofano andò subito bene. Ero già una prima attrice, giovane affermata e stimata, quando ho cercato di fare anche il doppiaggio, oltre alla radio e alla televisione,  ma lì cominciarono i guai. Le voci usate al cinema corrispondevano ai visi delle attrici dell’epoca. Dunque, io venivo usata da Fellini per fare una prostituta in Cabiria, da Monicelli per I soliti Ignoti per la compagna di un ladro (Memmo Carotenuto), da Pasolini per la moglie di Accattone. Ma come nelle favole, un bel giorno, Antonioni cercava una voce per la benzinaia per Il Grido. Serviva perciò una voce particolare, un po’ sfiatata abituata all’aria aperta. Durante il doppiaggio, mi arrivò un suo commento dalla regia che era di spalle:“Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema”. Mi pare di avergli risposto: e di faccia ci starebbe sempre il mio partner? Fortunatamente  io avevo la faccia delle donne delle sue storie e le sue storie mi somigliavano, così cominciò la mia grande avventura》.

Monica Vitti




sabato 28 settembre 2024

Buon compleanno a...

 《Ho dato la mia bellezza e la mia giovinezza agli uomini. Ho intenzione di dare la mia saggezza e la mia esperienza agli animali》.


Auguri di buon novantesimo compleanno a Brigitte Bardot!



giovedì 26 settembre 2024

Alberto Moravia

 Non sono mai stato innamorato di Elsa. L’ho amata, questo sì, ma non sono mai riuscito a perdere la testa, cioè appunto non sono stato mai innamorato. Lei l’ha sempre saputo, e questo è stato forse anche il motivo principale della difficoltà del nostro rapporto. Non ero innamorato, ma affascinato da qualcosa di estremo, di straziante e di passionale che c’era nel suo carattere. Così in un’atmosfera di passionalità aggressiva in lei e di affetto difensivo in me, siamo vissuti venticinque anni. Elsa cercava di annullarmi e al tempo stesso, per troppa passione, annullava se stessa.

—  Alberto Moravia




Elio Germano

 《 Alekseevic Kropotkin diceva: se riuscissimo a metterci nei panni degli altri, tanto da sentire gli altri come se fossimo noi, non avremmo più bisogno di leggi. Perché non faremmo mai qualcosa contro qualcun altro che sentiremmo come fosse noi.


Per questo bisognerebbe fare teatro nelle scuole, perché l’esercizio di mettersi nei panni degli altri è un esercizio che ci può far diventare veramente una società migliore》.


- Elio Germano



mercoledì 25 settembre 2024

Francis Scott Fitzgerald

 "Non si sa mai esattamente quanto spazio si occupi nella vita della gente."

Tenera è la notte - Francis Scott Fitzgerald




Cesare Pavese

 Il mito greco insegna che si combatte sempre contro una parte di sé, quella che si è superata, un antico se stesso. Si combatte soprattutto per non essere qualcosa, per liberarsi. Chi non ha grandi ripugnanze non combatte. 

Cesare Pavese, “Il mestiere di vivere"




martedì 24 settembre 2024

Roberto Saviano

 《La parola non può cambiare le cose. Ma almeno ci prova》.


Tanti auguri di buon compleanno allo scrittore, giornalista, sceneggiatore e conduttore televisivo Roberto Saviano, nato a Napoli il 22 settembre 1979!





domenica 22 settembre 2024

Lo stile secondo Paola Marella

 《Lo stile è qualcosa di innato ed è un insieme di dettagli che non si fermano semplicemente all’abbigliamento. Corrisponde ad un modo di essere, che riguarda non solo come ti vesti, ma anche come ti rapporti con gli altri. Una persona può essere stilosa nel vestire e poi trattare male chi gli sta vicino: per me perde tutto il suo presunto stile. Lo stile, per me, è un modo di essere misurato e garbato, anche nei rapporti con gli altri》.


Paola Marella (Milano, 16 febbraio 1963 – Milano, 21 settembre 2024)




Italo Calvino

 "E inventerà scherzi e smorfie così nuove da ubriacarsi di risate, tutto per smaltire la nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto le sere come quella.”

—  Italo Calvino




Oriana Fallaci

 Chi ha detto che essere belli vuol dire avere dei bei tratti? A volte essere belli significa avere spirito, eleganza, dignità

- Oriana Fallaci




Sophia Loren

 Non ero andata a Hollywood perché ero certa che avrei perso e non sapevo come avrei reagito all’emozione, alla delusione. Eravamo Carlo ed io nel nostro appartamento all’Ara Coeli, e c’erano anche mia madre e mia sorella. Aspettavamo notizie ma verso le 4 del mattino decidemmo di andare a dormire, tanto non avevo alcuna speranza. Poi verso le 6 squillò il telefono, Carlo rispose ed era Cary Grant che gridava: “Sophia ha vinto, ha vinto!”. Mia madre si mise a cantare ”Abbiamo vinto, abbiamo vinto!”. Era la prima volta che un attore italiano vinceva quel premio per un film italiano parlato in italiano.


 _ Sophia Loren, parlando dell'Oscar vinto per “La ciociara”

(IN FOTO: Sophia Loren e Jean-Paul Belmondo sul set de "La ciociara", diretto da Vittorio De Sica, 1960)




sabato 21 settembre 2024

Wislawa Szymborska

 Deve pur esserci un’uscita,

è più che certo.

Ma non tu la cerchi,

è lei che ti cerca,

è lei fin dall’inizio

che ti insegue,

e il labirinto

altro non è

se non la tua, finché è possibile,

la tua, finché è tua,

fuga, fuga –

Wisława Szymborska




Sophia Loren

 “Dopo tutti questi anni, sono ancora coinvolta nel processo di scoperta di me stessa. È meglio esplorare la vita e fare degli errori che andare sul sicuro. Gli errori sono parte dei tributi che uno paga per una vita piena".

Sophia Loren



giovedì 19 settembre 2024

Italo Calvino

 "Contano due principi: non farsi troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire.”


— Italo Calvino, "La giornata di uno scrutatore"




mercoledì 18 settembre 2024

Roberto Vecchioni

 «Quando due si lasciano, non parte chi se ne va: parte chi resta. Chi se ne va era partito già molto tempo prima. All’apparenza è lei a prendere la nave, lei a muoversi: ma è un falso movimento, il suo; è come se fossi io a camminare all’indietro, senza accorgermene. Per lei non c’è partenza, è ferma nel suo nuovo amore – non cambia stato la sua anima, quieto, alla fonda, il desiderio. È chi resta, invece, il solo a partire, cambiare condizione, forma del vivere, giornate, veglie, sussulti. È chi resta a non ritrovarsi più in quel posto, in quella geografia conosciuta di carezze e pensieri, e deve spezzare, andarsene, cambiar nome all’amore che non riconosce. È di chi resta l’unica partenza».

Roberto Vecchioni, Viaggi del tempo immobile




Franco Battiato

 L’unica cosa per cui si può avvertire nostalgia sono i paradisi perduti. Gli angeli nascosti. Ciò che di meraviglioso, magari fugacemente, abbiamo incontrato. Se c’è una cosa bella dell’età che avanza, è in questo miracolo: saper riconoscere la bellezza. Quando mi passa davanti, adesso, la colgo.

- Franco Battiato





martedì 17 settembre 2024

(Simone de Beauvoir – Quando tutte le donne del mondo

 Ti innamori perché sei giovane, perché stai invecchiando, perché sei vecchio; perché comincia la primavera, perché comincia l’autunno; perché hai troppa energia, perché sei stanco;

L’esperienza dell’amore è talmente universale che sembra priva di mistero.

“Sei diverso. Sei un’eccezione. Non somigli a nessun altro”. Tutti gli innamorati hanno detto queste parole…

Ami per sfidare un marito o una moglie, per sfidare i tuoi genitori, per opposizione agli amici e a un ambiente, per sfidare tutti coloro che ti hanno contrastato in qualche modo.

L’amore non avrebbe la sua cupa violenza se non fosse sempre, all’inizio, una specie di vendetta: contro una società chiusa alla quale puoi a un tratto appartenere; contro un paese straniero nel quale puoi a un tratto mettere radici; contro una cerchia provinciale dalla quale puoi ad un tratto fuggire.

L’amore ci coglie sovente di sorpresa. Soltanto quando incontriamo l’uomo, la donna che soddisfa la nostra aspettativa quell’aspettativa si rivela a noi.

L’amore non nasce quando la vita colma i tuoi desideri, né quando ti schiaccia, ma si presenta soltanto a coloro che, apertamente o in segreto, desiderano un cambiamento. È allora che ti aspetti l’amore e ciò che l’amore porta: Attraverso un’altra persona un mondo nuovo ti viene rivelato e donato.

Esplorare un paese ignoto è una fatica, ma possederlo attraverso l’amore di un seducente straniero è un miracolo. In questo caso, come in molti altri, l’amore è una meravigliosa scorciatoia….Ciò che ti aspetti dalla persona amata dipende dalla tua infanzia, dal tuo passato, dai tuoi progetti, dall’intero contesto della tua vita. Puoi cercare qualcosa di molto specifico: un padre, un bambino, un’anima gemella; la sicurezza, la verità; un’immagine esaltata di te stessa. O il tuo bisogno può essere ambiguo, indefinito o addirittura infinito. Puoi volere qualcos’altro, qualsiasi cosa purché tu non l’abbia.

Il solo fatto che un uomo – o una donna – ti sfugga può bastare: cominci a proiettare su di lui tutte le qualità che cerchi nell’Altro.

D’altro canto puoi essere affascinato dal fascino che eserciti su qualcuno, dall’immagine abbagliante che ti dà di te. È la trappola del narcisismo. I masochisti e tutti coloro che hanno scelto la disfatta cadono in un’altra trappola: amano coloro ai quali sono indifferenti. Puoi infatti amare non solo per la gioia di amare o per la gloria di essere amato, ma talvolta anche per la lacerante amarezza di non essere amato.

E qui ritorno al punto di partenza. Perché ci s’innamora? Nulla di più complesso: perché è inverno, perché è estate; per eccesso di lavoro o per troppo tempo libero; per debolezza, per forza, per bisogno di sicurezza, per amore del pericolo; per disperazione, per speranza; perché qualcuno non ti ama, perché qualcuno ti ama.

(Simone de Beauvoir – Quando tutte le donne del mondo)



Renzo Piano

 «Quando ho compiuto sessant’anni, ormai molto tempo fa, con mia moglie feci un viaggio in Giappone, e visitai il tempio di Ise. Sa perché è importante il tempio di Ise?

Viene distrutto e rifatto ogni vent’anni. In Oriente l’eternità non è costruire per sempre, ma di continuo. I giovani arrivano al tempio a vent’anni, vedono come si fa, a quaranta lo ricostruiscono, poi rimangono a spiegare ai ventenni. È una buona metafora della vita: prima impari, poi fai, quindi insegni. Sono i giovani che salveranno la terra. I giovani sono i messaggi che mandiamo a un mondo che non vedremo mai. Non sono loro a salire sulle nostre spalle, siamo noi a salire sulle loro, per intravedere le cose che non potremo vivere».


- Renzo Piano



lunedì 16 settembre 2024

Oriana Fallaci

 … sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatré, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perché è finita l’angoscia dell’attesa, non è cominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni! Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti. Se siamo atei, siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perché anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perché abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perché abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perché abbiamo concluso che non c’è nulla di male ad amarci se ci incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell’olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore, da grandi. Siamo un campo di grano maturo a trent’anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. È viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui scenderemo un po’ ansimanti e tuttavia freschi. Non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e avanti e meditare sulla nostra fortuna…


Oriana Fallaci - Se il sole muore




giovedì 12 settembre 2024

Agnes Heller

 "Se qualcuno dovesse chiedere a me, come filosofa, che cosa si dovrebbe imparare al liceo, risponderei: “prima di tutto, solo cose inutili, greco antico, latino, matematica pura e filosofia. Tutto quello che è inutile nella vita”.

Il bello è che così, all’età di 18 anni, si ha un bagaglio di sapere inutile con cui si può fare tutto.
Mentre col sapere utile si possono fare solo piccole cose".
Agnes Heller



mercoledì 11 settembre 2024

Lella Costa

Perché finalmente lo abbiamo imparato che c’è tempo soltanto se c’è un tempo, un tempo per ogni cosa. Un tempo per perdere tempo. C’è un tempo per cambiare e un tempo per tornare gli stessi di sempre, un tempo per gli amori e un tempo per l’amore, un tempo per essere figli e un tempo per farli, i figli. C’è un tempo per raccogliere tutte le sfide, un tempo per combattere tutte le battaglie, un tempo per fare la pace, un tempo per esigerla, la pace. E se c’è un tempo bellissimo per ricordare allora ce ne deve essere anche uno calmo per dimenticare, Perché se c’è un tempo per dormire e uno per morire, forse - forse - se siamo sempre stati bravi e attenti, e continuiamo a tener gli occhi spalancati allora, forse, c’è anche un tempo infinito per sognare. 
Lella Costa

lunedì 9 settembre 2024

Jonathan Franzen

La prima cosa che la lettura insegna è come stare da soli.
Jonathan Franzen


domenica 8 settembre 2024

Storie d'amore

 L'amore è la vita, è la cosa principale. Dall'amore si dispiegano i versi, e le azioni, e tutto il resto. L'amore è il cuore di tutte le cose… Se il cuore interrompe il suo lavoro, anche tutto il resto si atrofizza, diventa superfluo, inutile. Ma se funziona non può non manifestarsi in ogni cosa. Senza di te (non senza di te “nella lontananza”, interiormente senza di te) io cesso di agire.

Vladimir Majakovskij a Lili Brik.



Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso

 Orbene, l’unica assenza è quella dell’altro: è l’altro (l’oggetto amato) che parte, sono io (l’innamorato) che resto. L’altro è in uno stato di perpetua partenza, sempre sul punto di mettersi in viaggio; egli è, per vocazione, migratore, errante; io che amo sono invece, per vocazione inversa, sedentario, immobile, a disposizione, in attesa, sempre nello stesso posto, in giacenza, come un pacco in un angolo sperduto d’una stazione. L’assenza amorosa è possibile in un solo senso e non può essere espressa che da chi resta - e non da chi parte: io, sempre presente, non si costituisce che di fronte a te, continuamente assente. […]

Sono innamorato? - sì, poiché sto aspettando.

L’altro, invece, non aspetta mai. Talvolta, ho voglia di giocare a quello che non aspetta; cerco allora di tenermi occupato, di arrivare in ritardo; ma a questo gioco io perdo sempre: qualunque cosa io faccia, mi ritrovo sempre sfaccendato, esatto, o per meglio dire in anticipo. La fatale identità dell’innamorato non è altro che: io sono quello che aspetta.


(R. Barthes, Frammenti di un discorso amoroso)




Beppe Fenoglio

 Io non sopporto più di non ballare mai con te.

Beppe Fenoglio, Una questione privata




sabato 7 settembre 2024

Karen Blixen

 “La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare.”

—  Karen Blixen



venerdì 6 settembre 2024

Ernest Hemingway

 "Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando con pazienza i miei interlocutori. Ma molte persone non ascoltano mai".


Ernest Hemingway



Andrea Camilleri

 "Bisognerebbe far capire che andare a teatro o leggere un libro non è un passatempo: in realtà è anche un passatempo se vogliamo, ma è anche qualcosa di più, cioè a dire un crescere da uomini, da cittadini, un capire il mondo, un conoscere l'infinita quantità di cose che ignoriamo, cioè un continuo arricchimento".

- Andrea Camilleri



Jorge Luis Borges

 "Ciascuno immagina il Paradiso a suo modo; io, sin da quando ero bambino, l'ho immaginato come una biblioteca. 

Non come una biblioteca infinita, perché in tutto l'infinito c'è qualcosa di scomodo e di enigmatico, ma come una biblioteca fatta a misura d'uomo. 

Una biblioteca in cui ci saranno sempre libri (e talvolta scaffali) da scoprire, ma non troppi. Insomma, una biblioteca che permetta il piacere della rilettura, il tranquillo e fedele piacere del classico e i piacevoli allarmi della scoperta dell'imprevisto".


Jorge Luis Borges





Tommaso Campanella

 “Delle radici de’ gran mali del mondo 

Io nacqui a debellar tre mali estremi; 

tirannide, sofismi, ipocrisia; 

ond’or m’accorgo con quanta armonia 

Possanza, Senno, Amor m’insegno’ Temi. 

Questi principi son veri e sopremi 

della scoverta gran filosofia, 

rimedio contro la trina bugia, 

sotto cui tu piangendo, o mondo, fremi. 

Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno, 

ingiustizia, lussuria, accidia, segno, 

tutti a que’ tre gran mali sottostanno, 

che nel cieco amor proprio, figlio degno 

d’ignoranza, radice e fomento hanno. 

Dunque a diveller l’ignoranza io vegno.”

— Tommaso Campanella  (Stilo, 5 settembre 1568 – Parigi, 21 maggio 1639)





La parola amore in greco antico

  Nel greco antico i termini utilizzati per definire i vari sensi con cui attualmente si usa la parola “amore” sono in maggior numero e perciò più precisi, rispetto alle molte lingue moderne.

• Agape (αγάπη) è amore di ragione, incondizionato, anche non ricambiato, spesso con riferimenti religiosi: è la parola usata nei vangeli.

• Philia (φιλία) è l’amore di affetto e piacere, di cui ci si aspetta un ritorno, ad esempio tra amici.

• Eros (έρως) definisce l’amore sessuale.

• Anteros (αντέρως) è l’amore corrisposto.

• Himeros è la passione del momento, il desiderio fisico presente e immediato che chiede di essere soddisfatto.

• Pothos è il desiderio verso cui tendiamo, ciò che sogniamo.

• Stοrge (στοργή) è l’amore d’appartenenza, ad esempio tra parenti e consanguinei.

• Thelema (θέλημα) è il piacere di fare qualcosa, il desiderio voler fare.




mercoledì 4 settembre 2024

Wislawa Szymborska

 E voleva comprare un biglietto,

andarsene via per un po’,

scrivere una lettera,

spalancare la finestra dopo la pioggia,

aprire un sentiero nel bosco,

stupirsi delle formiche,

guardare il lago increspato dal vento.

 

Wislawa Szymborska



martedì 3 settembre 2024

Marguerite Yourcenar

 I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito.

 Marguerite Yourcenar




Fabrizio De André

 Coltivando la solitudine non sei ricattabile, non sei coinvolto nelle pulsioni di gruppo, di chi ti ronza intorno dandoti e chiedendoti consigli o proponendoti affari. 


Certo, non puoi approfittare della benevolenza, dell’appoggio del clan, del partito politico, della parrocchia, ma non sei obbligato ai compromessi, alle regole.


Fabrizio De André



domenica 1 settembre 2024

Francesco Guccini

 "Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’ età, dopo l’ estate porta il dono usato della perplessità. Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità. ”


Francesco Guccini- Canzone dei dodici mesi