La memoria dell’umanità per le sofferenze patite è meravigliosamente breve. La sua immaginazione per le sofferenze a venire è quasi minore ancora. Questa insensibilità dobbiamo combattere. Poiché l’umanità è minacciata da guerre rispetto alle quali quelle passate sono come miseri tentativi, e verranno senz’alcun dubbio, se a quelli che le preparano del tutto apertamente le mani non vengono tagliate.
Bertolt Brecht-1952
lunedì 28 gennaio 2019
27 gennaio
Alcuni bambini, sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz, escono dalle loro baracche, poco dopo la liberazione.
La tregua
“Sognavamo nelle notti feroci
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo
Tornare; mangiare; raccontare.
Finché suonava breve sommesso
Il comando dell’alba:
«Wstawac»;
E si spezzava in petto il cuore. Ora abbiamo ritrovato la casa,
Il nostre ventre è sazio,
Abbiamo finito di raccontare.
E’ tempo. Presto udremo ancora
Il comando straniero:
«Wstawac».”
— Primo Levi - La Tregua
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo
Tornare; mangiare; raccontare.
Finché suonava breve sommesso
Il comando dell’alba:
«Wstawac»;
E si spezzava in petto il cuore. Ora abbiamo ritrovato la casa,
Il nostre ventre è sazio,
Abbiamo finito di raccontare.
E’ tempo. Presto udremo ancora
Il comando straniero:
«Wstawac».”
— Primo Levi - La Tregua
Dino Buzzati
“È questione di sensibilità: alcuni la posseggono di natura; altri non l’avranno mai, e passeranno impassibili, in quelle notti fortunate, lungo le tenebrose foreste, senza neppur sospettare ciò che là dentro succede”
— Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio
— Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio