«Quando due si lasciano, non parte chi se ne va: parte chi resta. Chi se ne va era partito già molto tempo prima. All’apparenza è lei a prendere la nave, lei a muoversi: ma è un falso movimento, il suo; è come se fossi io a camminare all’indietro, senza accorgermene. Per lei non c’è partenza, è ferma nel suo nuovo amore – non cambia stato la sua anima, quieto, alla fonda, il desiderio. È chi resta, invece, il solo a partire, cambiare condizione, forma del vivere, giornate, veglie, sussulti. È chi resta a non ritrovarsi più in quel posto, in quella geografia conosciuta di carezze e pensieri, e deve spezzare, andarsene, cambiar nome all’amore che non riconosce. È di chi resta l’unica partenza».
Roberto Vecchioni, Viaggi del tempo immobile
domenica 18 settembre 2016
La migliore offerta
"I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare.Ogni cosa può essere simulata, la gioia e il dolore, la malattia e la guarigione, persino l’amore".
- La migliore offerta, regia di Giuseppe Tornatore
Film stasera in tv
Alle 21.10 su Rai Movie sarà trasmesso "Il sapore della vittoria - Uniti si vince" (Remember the Titans), film del 2000 diretto da Boaz Yakin, con Denzel Washington, che narra le vicende realmente accadute della squadra di football americano del liceo T.C. Williams High School di Alexandria (Virginia).
Film stasera in tv
Stasera, alle 21.10 su Iris, sarà trasmesso "La migliore offerta" , film del 2013 scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, con protagonista Geoffrey Rush.
Eugenio Montale
Probabilmente
non sei più chi sei stata
ed è giusto che così sia.
non sei più chi sei stata
ed è giusto che così sia.
— | Eugenio Montale, Gli uomini che si voltano |
L'arte nei film
"The Danish Girl", film del 2015 diretto da Tom Hooper, adattamento del romanzo La danese (The Danish Girl), scritto nel 2000 da David Ebershoff e liberamente ispirato alle vite dei pittori danesi Lili Elbe e Gerda Wegener.
Bukowski
Io sono contro lo spreco. Sono contro quelle persone meravigliose buttate nelle braccia di chi non sa apprezzarle neanche un po’.
— | Charles Bukowski |