E poi ti regalerò un bel libro,
e lo leggeremo insieme nei prati.
(Alda Merini)
venerdì 24 luglio 2015
Vitaliano Brancati
La vita, possiamo intensificarla in due modi: o cambiandone continuamente l'aspetto con viaggi, avventure, peripezie, novità, o dando alle abitudini una precisione da orologio, agli stessi incontri, agli stessi saluti, alle stesse parole un significato sempre più intimo. C'è il piacere di svegliarsi all'alba con un paesaggio del tutto sconosciuto davanti all'occhio della cabina, e c'è il piacere di andarsi a sedere davanti alla porta del circolo sempre nella stessa sedia e alla stessa ora del pomeriggio.
Vitaliano Brancati, L'orologio di Verga
Vitaliano Brancati
“Ho tanto bisogno di dire sciocchezze e vezzeggiativi per sfogare il mio amore e per riposarmi delle vere sciocchezze, ho bisogno di dire cose molto serie per purificarmi delle cose falsamente serie: dunque, ho bisogno di te.”
— Vitaliano Brancati a Anna Proclemer, 3 dicembre 1946 (da Lettere da un matrimonio)
Banana Yoshimoto
Sulla spiaggia, l'uomo è poeta.
Perché il mare è sempre il venti per cento più grande di come lo si era immaginato. Se sapendo questo si prevede una ampiezza adeguata, il mare sarà comunque il venti per cento più grande di quanto calcolato. E anche se uno se lo aspetta ancora più grande, ci troverà sempre quel venti per cento in più. Anche se ci si riempie il cuore con una distesa di onde, e si immagina invece la spiaggia piccola, non c'è niente da fare, c'è sempre quel venti per cento in più.
Sarà questo l'infinito?
(Banana Yoshimoto, Amrita)
Perché il mare è sempre il venti per cento più grande di come lo si era immaginato. Se sapendo questo si prevede una ampiezza adeguata, il mare sarà comunque il venti per cento più grande di quanto calcolato. E anche se uno se lo aspetta ancora più grande, ci troverà sempre quel venti per cento in più. Anche se ci si riempie il cuore con una distesa di onde, e si immagina invece la spiaggia piccola, non c'è niente da fare, c'è sempre quel venti per cento in più.
Sarà questo l'infinito?
(Banana Yoshimoto, Amrita)