Stasera alle 21.05 su Rai 3 sarà trasmesso "Hannah Arendt",film del 2012 diretto da Margarethe von Trotta.
Prodotto in Germania, Lussemburgo e Francia, tratta la vita della filosofa e teorica politica ebraico-tedesca Hannah Arendt, interpretata da Barbara Sukowa.
È uscito nelle sale italiane il 27 gennaio 2014, distribuito dalla Nexo Digital in occasione della Giornata della Memoria.
giovedì 29 gennaio 2015
Carlo Cassola
Bisognerebbe non conoscerlo mai, l'amore. Continuare a sperarci... Ma che non venisse mai.
(Carlo Cassola, Un cuore arido,1961)
(Carlo Cassola, Un cuore arido,1961)
lunedì 26 gennaio 2015
Buonanotte..
"Buonanotte a chi ha l’altra metà del cuore a chilometri di distanza. E complimenti, complimenti davvero perché ci vuole un gran bel coraggio ad abbracciarsi da soli la notte.
Buonanotte, perché è una faccenda da duri amare chi c’è ma non c’è."
Siham Jadir
Buonanotte, perché è una faccenda da duri amare chi c’è ma non c’è."
Siham Jadir
Oceano mare
Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta. Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo.
Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna.
Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei?
Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle –Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni –i giorni, gli istanti– che quell’uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo –
“Tu sei matto”.
E per sempre lo amerà.
(Da Oceano mare)
Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna.
Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei?
Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle –Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni –i giorni, gli istanti– che quell’uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo –
“Tu sei matto”.
E per sempre lo amerà.
(Da Oceano mare)
Daniele Luttazzi
Buon compleanno, Daniele Luttazzi <3
“La satira è contro il potere. Contro ogni potere, anche quello della satira. La logica del potere è il numero. Uno smette di fare satira quando si fa forte del numero di chi lo segue.”
— Daniele Luttazzi
“La satira è contro il potere. Contro ogni potere, anche quello della satira. La logica del potere è il numero. Uno smette di fare satira quando si fa forte del numero di chi lo segue.”
— Daniele Luttazzi
sabato 24 gennaio 2015
Gaber
“M’indigno molto meno di un tempo. Mi sono assuefatto allo sfascio e al ridicolo. Quando si sorride per le cose che non vanno, non c’è più spazio per la rabbia, che invece sarebbe ancora tanto utile. Io tifo di più per l’autoironia, il guardare se stessi da un’altra angolazione, cercando di capire qualcosa in più di ciò che siamo. L’ironia ci deve coinvolgere, altrimenti si trasforma in sarcasmo, che è un modo ingeneroso di avvicinarsi agli altri.”
— Giorgio Gaber, 1992
venerdì 23 gennaio 2015
Antonio Gramsci
Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio. Tutto ciò stomaca.
(Antonio Gramsci, 1° Gennaio 1916 su l’Avanti!, edizione torinese, rubrica “Sotto la Mole”)
(Antonio Gramsci, 1° Gennaio 1916 su l’Avanti!, edizione torinese, rubrica “Sotto la Mole”)
martedì 20 gennaio 2015
Fellini
Lo vedi? Niente è impossibile. Arriva sempre il momento giusto per tutto: basta aspettare. Anche la luna, quando è bella piena, matura, può cascarti fra le braccia.
- "La voce della luna" di Federico Fellini, 1990
- "La voce della luna" di Federico Fellini, 1990
Fellini
Andare al cinema è come rientrare nel grembo materno. Si sta seduti lì, immobili e assorti nel buio, in attesa che la vita faccia la sua apparizione sullo schermo.
(Federico Fellini)
(Federico Fellini)
Fellini
"La televisione è lo specchio dove si riflette la sconfitta di tutto il nostro sistema culturale".
(Federico Fellini)
(Federico Fellini)
Federico Fellini
Mie care, la felicità consiste nel poter dire la verità senza far mai soffrire nessuno.
(Guido Anselmi - Marcello Mastroianni ne "8½")
(Guido Anselmi - Marcello Mastroianni ne "8½")
Federico Fellini
Claudia: Della storia che mi hai raccontato non ho capito quasi niente. Ma scusa, un tipo così, come tu l'hai descritto, che non vuol bene a nessuno, non fa mica tanta pena sai? In fondo è colpa sua. Che cosa pretende dagli altri?
Guido: Perché? Credi che io non lo sappia? Come sei noiosina, anche tu.
Claudia: Ah ma non ti si può dire proprio niente! Quanto sei buffo con quel cappellaccio truccato da vecchio! Io non capisco, incontra una ragazza che lo può far rinascere, che gli ridà vita e lui la rifiuta?
Guido: Perché non ci crede più.
Claudia: Perché non sa voler bene.
Guido: Perché non è vero che una donna possa cambiare un uomo.
Claudia: Perché non sa voler bene.
Guido: E perché soprattutto non mi va di raccontare un'altra storia bugiarda.
Claudia: Perché non sa voler bene.
(Dal film "8½")
Guido: Perché? Credi che io non lo sappia? Come sei noiosina, anche tu.
Claudia: Ah ma non ti si può dire proprio niente! Quanto sei buffo con quel cappellaccio truccato da vecchio! Io non capisco, incontra una ragazza che lo può far rinascere, che gli ridà vita e lui la rifiuta?
Guido: Perché non ci crede più.
Claudia: Perché non sa voler bene.
Guido: Perché non è vero che una donna possa cambiare un uomo.
Claudia: Perché non sa voler bene.
Guido: E perché soprattutto non mi va di raccontare un'altra storia bugiarda.
Claudia: Perché non sa voler bene.
(Dal film "8½")
domenica 18 gennaio 2015
Le parole hanno cessato di comunicare
Perché le parole hanno cessato di comunicare. Ogni parola è detta perché non se ne oda un’altra. La parola, anche quando non afferma, si afferma. La parola non risponde, né domanda: accumula. La parola è l’erba fresca e verde che copre la superficie dello stagno. La parola è polvere negli occhi e occhi bucati. La parola non mostra. La parola dissimula.
Per questo urge mondare le parole perché la semina si muti in raccolto. Perché le parole siano strumento di morte - o di salvezza. Perché la parola valga solo ciò che vale il silenzio dell’atto.
C’è anche il silenzio. Il silenzio, per definizione, è ciò che non si ode. Il silenzio ascolta, esamina, osserva, pesa e analizza. Il silenzio è fecondo. Il silenzio è terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la tacita melodia sotto la luce solare. Cadono su di esso le parole. Tutte le parole. Quelle buone e quelle cattive. Il grano e il loglio. Ma solo il grano dà il pane.
José Saramago - Di questo mondo e degli altri
Per questo urge mondare le parole perché la semina si muti in raccolto. Perché le parole siano strumento di morte - o di salvezza. Perché la parola valga solo ciò che vale il silenzio dell’atto.
C’è anche il silenzio. Il silenzio, per definizione, è ciò che non si ode. Il silenzio ascolta, esamina, osserva, pesa e analizza. Il silenzio è fecondo. Il silenzio è terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la tacita melodia sotto la luce solare. Cadono su di esso le parole. Tutte le parole. Quelle buone e quelle cattive. Il grano e il loglio. Ma solo il grano dà il pane.
José Saramago - Di questo mondo e degli altri
venerdì 16 gennaio 2015
Vincenzo Cerami
Vorrei tornare analfabeta
per non scrivere condanne
a cosa serve essere profeta
tra quattro povere capanne.
Vincenzo Cerami
per non scrivere condanne
a cosa serve essere profeta
tra quattro povere capanne.
Vincenzo Cerami
mercoledì 14 gennaio 2015
Combattere un dolore, una perdita, un insulto...
Combattere un dolore, una perdita, un insulto, una delusione, un tradimento reali, è infinitamente meno difficile che passare una notte insonne a lottare coi fantasmi. L'immaginazione sa meglio della vita inventare torture, perchè l'immaginazione è un demone dentro di noi e sa dove colpire, dove ferire. Conosce il punto vulnerabile, mentre la vita no, i nostri amici e amanti no, perchè raramente la loro immaginazione è pari al compito.
[Anais Nin]
[Anais Nin]
domenica 11 gennaio 2015
Faber
“La solitudine (il silenzio, suo stretto parente, bisogna imparare ad ascoltarlo. Il silenzio non esiste) non esiste; nel senso che la solitudine non consiste nello stare soli, ma piuttosto nel non sapersi tenere compagnia. Chi non sa tenersi compagnia difficilmente la sa tenere ad altri. Ecco perché si può essere soli in mezzo a mille persone, ecco anche perché ci si può trovare in compagnia di se stessi ed essere felici (per esempio ascoltando il silenzio, stretto parente della solitudine). Ma il silenzio vero non esiste, come non esiste la vera solitudine. Basta abbandonarsi alle voci dell'Universo".
(Fabrizio De Andrè)
(Fabrizio De Andrè)
Faber
“E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.”
Fabrizio De Andrè, Se ti tagliassero a pezzetti
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.”
Fabrizio De Andrè, Se ti tagliassero a pezzetti
Homo Faber
Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore.
Fabrizio De Andrè
Fabrizio De Andrè
martedì 6 gennaio 2015
Pippo Fava
“A che serve vivere, se non c’è il coraggio di lottare?”
-Pippo Fava (15 settembre 1925 – 5 gennaio 1984)
-Pippo Fava (15 settembre 1925 – 5 gennaio 1984)
domenica 4 gennaio 2015
giovedì 1 gennaio 2015
L'equazione - G. Gaber
L'equazione - G. Gaber
E quando fuori dalla tua finestra il cielo si fa più grigio.
E quando dentro ai tuoi pensieri si insinua un senso di amarezza.
E quando avverti una crescente mancanza di energia.
E quando ti senti profondamente solo…
Ecco, quello è il giorno dell’appuntamento col bilancio della tua vita.
Generalmente non è un bel giorno… E non tanto perchè il cielo si fa un pò più grigio… quanto perchè tu ti fai un pò più schifo.
Dunque il lavoro… il lavoro… non manca. Voglio dire; c’è anche chi ce l’ha. Ma in genere non gode. L’impegno civile, morale e sociale… meglio lasciar perdere.
La salute: finchè uno ce l’ha non ci pensa. Non resta che l’amore, la sfera dei sentimenti, degli affetti; che forse è la cosa che dentro conta di più. E poi almeno quella ce la scegliamo da noi. Un disastro!
Ma se si fallisce sempre, ci sarà un motivo! Dov’è che si sbaglia? Colpa mia… colpa tua… No, io a queste cose non ci credo. L’errore deve essere prima. Non una cosa recente. Probabilmente da bambino: un errore che ha influenzato tutta la mia vita affettiva: forse il famoso Edipo, forse ‘mamma ce n’è una sola’. Anche troppa. Oppure nonni, fratelli, zii… insomma figure, fotografie dell’infanzia che rimangono dentro di noi per tutta la vita.
Sì, un errore innocente, impercettibile,che poi col tempo si è ripetuto, ingigantito, fino a diventare gravissimo, irreparabile.
Già, ma perchè l’errore si ingigantisce? Dev’essere un pò come quando a scuola facevamo le equazioni algebriche. Cioè, tu fai uno sbaglietto, una svista, un più o un meno, chi lo sa.. E’ che poi te lo porti dietro e nella riga sotto cominci già a vedere degli strani numeri. Va be’, dici, tanto poi si semplifica. E poi numeri sempre più grossi, brutti, sgraziati anche. E poi addirittura enormi, incontenibili, schifosi.
E alla fine: x = 472.827.324 fratto, radice quadrata di 87.225.035 + c
E ora prova un pò a semplificare.
Non c’è niente da fare. La matematica deve avere una sua estetica: x=2.
Bello, la semplicità.
Forse, per fare bene un’equazione è sufficiente avere delle buone basi. Ma per fare una storia d’amore vera e duratura è necessario essere capaci di scrostare quella vernice indelebile con cui abbiamo dipinto i nostri sentimenti.
Rita Levi Montalcini
"Il messaggio che invio, e credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unico merito. Io dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona."
Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini
Giorgio Gaber
“Quando sarò capace d’amare mi piacerebbe un amore che non avesse alcun appuntamento col dovere. Un amore senza sensi di colpa, senza alcun rimorso, egoista e naturale come un fiume che fa il suo corso. Senza cattive o buone azioni, senza altre strane deviazioni che se anche il fiume le potesse avere, andrebbe sempre al mare.”
— Giorgio Gaber