lunedì 17 dicembre 2018

Marguerite Yourcenar

La memoria delle donne somiglia a certi loro antichi tavolini da lavoro per cucire. Ci sono dei cassetti segreti: ci sono dentro fiori secchi che sono ormai solo polvere di rosa; e ci si ritrovano anche matasse imbrogliate, a volte qualche spillo.
Marguerite Yourcenar

domenica 16 dicembre 2018

Flaubert

Tutto finisce, tutto passa, l'acqua scorre e il cuore dimentica.
Flaubert

Pablo Neruda

Gli amanti, quelli veri, non condividono un letto ma custodiscono un segreto.
- Pablo Neruda

Guido Catalano

«Non riesco a non guardarti le labbra» dicevo. «Probabilmente desideri baciarmi» diceva.
Poi tacevo.
Taceva.
— Guido Catalano

sabato 15 dicembre 2018

Umberto Eco

Tornando alle cose scomparse, sono scomparse le signorine. Non si sente più dire con tono piccato ‘prego, signora, non signorina’ e nemmeno 'scusi, signorina’. Si dice 'ehi tu!’.
—  Umberto Eco, “Pronomi del passato”

Umberto Galimberti

Non ci innamoriamo infatti di chiunque, ma solo di chi intercetta l'altra parte di noi stessi e quindi ci svela.
— Umberto Galimberti

Le cose dell'amore

Il desiderio non sa cosa vuole. E’ un atto infondato che trova insopportabile ogni gesto della ripetizione volto a confermare se stesso. Come una forza incontrollata irrompe nella stabilità dell'ordine, producendo nel senso, da tempo codificato, quel contro-senso che fa ruotare i discorsi senza immobilizzarli intorno a un dispositivo reale.
Il desiderio a differenza dell'amore, che vuole costruzione e stabilità, è un movimento verso un punto di perdita. Non produce un altro linguaggio parallelo, autonomo o alternativo a quello dell'amore, ma solo eventi il più delle volte tra loro irrelati, che mirano alla dissoluzione di tutto ciò che pretende di porsi come unico, come esemplare, come subordinante la ricchezza e la varietà del molteplice. Per questo, nel suo impulso, il desiderio non predispone una risposta e non contiene una soluzione. Non si lascia presiedere da alcuna logica.
Estraneo a ogni logica, il desiderio gioca, ma il suo gioco non ha regole, perché le regole sono la negazione del gioco, servono all'esclusione, al “fuori gioco”.
Umberto Galimberti, Le cose dell'amore