domenica 8 aprile 2018

Gustav Klimt

Gustav Klimt, Love (1895)

Marina Ivanovna Cvetaeva

Ho paura che la sventura (il destino) sia in me: io non amo, non so amare nulla veramente, fino in fondo, cioè senza fondo – a parte la mia anima, e cioè l’angoscia, che trabocca e si riversa per tutta la terra e oltre i suoi confini. In tutto – in ogni persona e sentimento – io sto stretta, come in ogni stanza: di una tana o di un castello. Io non riesco a vivere, e cioè a durare, non so vivere nei giorni e ogni giorno vivo fuori di me. È una malattia inguaribile e si chiama – anima.
Marina Ivanovna Cvetaeva

Steve Schapiro

Steve Schapiro, René Magritte sleeping at MOMA ( 1965), Silver Gelatin Print, printed later, 16 × 20 in.

martedì 3 aprile 2018

Carlos Castaneda


«Per me c’è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada abbia un cuore. Là io viaggio, e l’unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza fiato.
Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c’è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall’ambizione.
Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario.
Quindi poni a te stesso , e a te stesso soltanto, una domanda…. ti dirò che cosa è. Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente».
Carlos Castañeda, Gli insegnamenti di  don Juan



venerdì 30 marzo 2018

Anais Nin

Lei ha l'abitudine di tornare indietro, incomincia a camminare e poi torna indietro, e non va per niente bene. È il primo dei crimini contro la vita. Io credo nell'audacia.
— Il delta di Venere, Anaïs Nin

giovedì 29 marzo 2018

Eugenio Viti

Eugenio Viti, Il libro bianco (1926)

José Saramago

Duro? No. Sono fragile, mi creda. Ed è la certezza della mia fragilità che mi porta a sottrarmi ai legami. Se mi abbandono, se mi lascio catturare, sono perduto. 
José Saramago, Lucernario