martedì 12 settembre 2017

Roberto Cotroneo

Il web è una candela accesa nel terreno emotivo delle esistenze. Non genera esistenze virtuali, illumina esistenze stanche. E lo fa con uno strano chiarore, come quello che dà la luce di una candela. In tutta una stanza: mette a fuoco oggetti vicini, genera ombre ingannevoli un po’ più lontano, lascia luoghi scuri e bui in altre zone della stanza. Ci conviviamo con i chiaroscuri di senso, con la parola scritta che ci tiene compagnia, con l'attesa che è quasi la trama rovesciata di un tappeto… Penso al silenzio, alla scrittura che ti permette di dire cose difficili, e di capirle meglio mentre le scrivi. E penso a questo mondo di realtà e fantasmi di vite che condividiamo ogni giorno, e alla malinconia, alla saudade del web, che è diversa, perché è infinita, non è nel tempo e non è in un luogo. E’ continua assenza e continua possibilità, comunicazione sempre presente, ma anche silenzio sempre presente. E’ per questo che stare senza internet è come spegnere una candela che illumina stanze che non finiremo mai di conoscere.
— Roberto Cotroneo

lunedì 11 settembre 2017

Virginia Woolf

Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci. Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo. Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai.
Virginia Woolf

Einstein

“Se una scrivania in disordine è segno di una mente disordinata, di cosa sarà segno allora una scrivania vuota?”
 Albert Einstein

Cortázar

"Ti ho guardata tanto, sapendo che ti saresti svegliata e stupita come sempre, che non avresti capito niente, né la tenda segreta né il mio modo di guardarti, e che insieme avremmo iniziato come sempre il nuovo giorno, sorridendoci.”

—  J. Cortázar, Gli autonauti della cosmostrada

domenica 10 settembre 2017

Deserto rosso

"Chissà se c'è, al mondo, un posto dove si va a stare meglio".

- Monica Vitti e Richard Harris in “Deserto rosso”, regia di Michelangelo Antonioni
(1964)

Cesare Pavese

Per possedere qualcosa o qualcuno, occorre non abbandonarglisi, non perderci dietro la testa, restargli insomma superiore. Ma è legge della vita che si gode solamente ciò in cui ci si abbandona.
Cesare Pavese

Yves Trémorin – Les Amants Magnifiques, 1989

Wislawa

Volo come si deve, ossia con le mie forze.
Wislawa Szymborska