mercoledì 9 agosto 2017

Gli indifferenti

"Non capisco… come cambiar vita? Una bella mattina ti alzi e dici: ‘Oggi voglio cambiare vita’: com'è possibile tutto questo?”
“Si può fare qualche azione” disse Carla senza alzare gli occhi e stringendo i denti per la rabbia “che trasformi in tutto e per tutto il modo di esistenza.”
—  Alberto Moravia, Gli indifferenti


Fernando Pessoa

Non venire a sederti di fronte a me, né accanto a me;
non venire a parlarmi, né a sorridere.
Sono stanco di tutto, sono stanco,
voglio solo dormire.
Dormire pure da sveglio, sognando
o anche senza sognare,
ma avvolto in un vago dolce abbandono
di non dover pensare
Fernando Pessoa

Italo Calvino

Questo intendo quando dico che vorrei risalire il corso del tempo: vorrei cancellare le conseguenze di certi avvenimenti e restaurare la condizione iniziale. Ma ogni momento della mia vita porta con sé un'accumulazione di fatti nuovi e ognuno di questi fatti nuovi porta con sé le sue conseguenze, cosicché più cerco di tornare al momento zero da cui sono partito più me ne allontano: pur essendo i miei atti intesi a cancellare conseguenze d'atti precedenti e riuscendo anche a ottenere risultati apprezzabili in questa cancellazione, tali da aprirmi il cuore a speranze di sollievo immediato, devo però tener conto che ogni mia mossa per cancellare avvenimenti precedenti provoca una pioggia di nuovi avvenimenti che complicano la situazione peggio di prima e che dovrò cercare di cancellare a loro volta. Devo quindi calcolare bene ogni mossa in modo da ottenere il massimo di cancellazione col minimo di ricomplicazione.
Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore

Alla malinconia

Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.

Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.

Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.

Herman Hesse, Alla malinconia

martedì 8 agosto 2017

Paolo Giordano

Sei diventata più fragile mentre correvi
di qua e di là a caccia d'amore.
Sei diventata più fragile
e nemmeno te ne sei accorta.

Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi

Sylvia Plath

Prima di donare il mio corpo, devo donare i miei pensieri, la mia mente, i miei sogni. 
E tu non volevi nessuna di queste cose.
Sylvia Plath


Nina Berberova

Sono libera di vivere dove e come voglio, di leggere ciò che voglio, di pensare a tutto ciò che voglio come voglio, e di ascoltare chi voglio. Sono libera nelle vie delle grandi città, dove nessuno mi vede, mentre cammino sotto la pioggia scrosciante senza un dove né un quando, mormorando dei versi; sono libera nel bosco, e sulla riva del mare in una solitudine benedetta, e nella musica che risuona in me, e nella mia stanza, quando chiudo la porta.
Posso sapere tutto quello che voglio sapere e posso dimenticare quello che non mi serve. Posso fare qualsiasi domanda e ricevere una risposta. Posso scegliere i miei amici. Sono felice di aver risolto tutti i teoremi dei miei anni immaturi. Non mi fingo mai più intelligente, più bella, più giovane e più buona di quanto sono per apparire diversa, perché non ho nessun bisogno di quelle menzogne. Vivo nell’incredibile e indescrivibile lusso delle domande e delle risposte del mio tempo, che mi sono vicine e che sento come mie, assolutamente libera di fare la mia scelta: di amare quel che voglio e chi voglio.
 - Nina Berberova, Il corsivo è mio


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