sabato 22 marzo 2014

Alda Merini

 "I libri andrebbero letti da persone intelligenti perché sono capaci di farli fruttare. Non nel senso della parabola dei talenti: “Avevi un talento, lo hai fatto fruttare? No, l’ho sepolto!” (Matteo 24. 14 - Luca 19, 11-27). Ebbene ci sono persone che leggono per dire “ho letto un libro”, mentre io quando leggo magari mi esalto davanti a una sola parola oppure davanti a un aggettivo che mi dà una nuova idea. C’è modo e modo di leggere, per esempio meditare su due o tre parole, su due o tre versi. Questo è un buon modo di leggere. Non si deve leggere “Il nome della Rosa” per dire: “sono colto!”. Bisogna saper inventare un libro.
- Alda Merini



Tolstoj

Una vita tranquilla e appartata in campagna, con la possibilità di essere utile alle persone.Quindi riposo, natura,libri, musica, amore per il prossimo. Tale è la mia idea di felicità.
- Tolstoj



Umberto Eco

Di qualsiasi cosa i mass media si stanno occupando oggi, l'università se ne è occupata venti anni fa e quello di cui si occupa oggi l'università sarà riportato dai mass media tra vent'anni. Frequentare bene l'università vuol dire avere vent'anni di vantaggio. E' la stessa ragione per cui saper leggere allunga la vita. Chi non legge ha solo la sua vita, che, vi assicuro, è pochissimo. Invece noi quando moriremo ci ricorderemo di aver attraversato il Rubicone con Cesare, di aver combattuto a Waterloo con Napoleone, di aver viaggiato con Gulliver e incontrato nani e giganti. Un piccolo compenso per la mancanza di immortalità.
( Umberto Eco, dal discorso alle matricole di Scienze della Comunicazione a Bologna, settembre 2009)



Goran Bregović

La mia musica è una miscela, nasce dalla frontiera balcanica, una terra misteriosa dove si incrociano tre culture: ortodossa, cattolica e musulmana.
Goran Bregović








Attori italiani

Nino Manfredi e Virna Lisi in una scena dell'episodio "La telefonata", nel film "Le bambole" - regia Dino Risi (1965)





Oriana. Una donna

Eravamo poveri pieni di libri perchè mia madre e mio padre avevano "il vizio di leggere", come dicevano loro. E spendevano soldi nei libri, li pagavano a rate. Così la casa era sempre piena di libri, che erano una cosa sacra. Perchè erano il lusso, il nostro solo lusso, ed erano la cultura.
- Cristina De Stefano, "Oriana. Una donna"







Antoon van Dyck (Anversa, 22 marzo 1599 – Londra, 9 dicembre 1641)

Antoon van Dyck - Autoritratto con girasole (1632- 1633)