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venerdì 31 luglio 2020

Franca Valeri

《Papà era ebreo. Ricordo quando lesse sul giornale la notizia delle leggi razziali e pianse. Fu il momento più brutto della mia vita. Non poter più andare a scuola, non poter più andare a teatro.Preparai l’esame a casa, da privatista. Prima andavo al Parini. Provai a dare l’esame al Manzoni, sperando che non se ne accorgessero. Non se ne accorsero. L’Italia è sempre stata un po’ inefficiente».

 « Andai a guardare i cadaveri del Duce e della Petacci appesi a testa in giù a piazzale Loreto. Mia mamma era disperata a sapermi in giro da sola. In quei giorni a Milano si sparava ancora per strada. Ma io volevo vedere se il Duce era davvero morto. E vuol sapere se ho provato pietà? No. Nessuna pietà. Ora è comodo giudicare a distanza. Bisogna averle vissute, le cose. E noi avevamo sofferto troppo».

«Per me la giovinezza incominciò il 25 aprile: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell’Italia tutto pareva possibile».
- Franca Valeri


Buon compleanno a Franca Valeri

Franca Valeri compie oggi 100 anni❤

Quel che è certo è che l'amore è un sentimento multiuso, in questo senso è necessario. Va bene per il sesso, per gli amici, per i bambini, per l'Arte nella sua globalità, per gli animali; per piccole grandi cose.
E’ come una borsa dell'acqua calda mentre fuori nevica.

- Franca Valeri,“L'educazione delle fanciulle”

mercoledì 29 luglio 2020

Narges Mohammadi

"Siamo 12 donne contagiate dal coronavirus. L'11 luglio hanno separato le donne prigioniere del carcere di Zanjan. Noi siamo complessivamente 18 donne in questo carcere. Sei donne non avevano i sintomi della malattia e sono state trasferite in un’altra sezione del carcere. Noi 12 donne, che da circa 11 giorni presentiamo i sintomi della malattia, siamo praticamente in quarantena in questa sezione del carcere.
La settimana scorsa, viste le nostre condizioni di salute e con l’insistenza delle nostre famiglie, ci hanno fatto il test. Non abbiamo comunque ricevuto fino ad oggi i risultati. Oggi improvvisamente sono entrate alcune persone nel carcere e ci hanno separato nuovamente. Una donna in condizioni cliniche preoccupanti è stata trasferita giovedì scorso in ospedale e successivamente rilasciata su cauzione a seguito della diagnosi di Covid. In circa un mese abbiamo avuto 30 nuove persone che sono entrate in questo carcere, di cui alcune con sintomi da coronavirus ed almeno una di loro con diagnosi certa di Covid, che è stata successivamente rilasciata a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.
Noi 12 donne presentiamo sintomi di affaticamento eccessivo e dolore addominale, diarrea, vomito, perdita di olfatto. Non abbiamo accesso alle cure adeguate né ad una alimentazione corretta. La mancanza di strutture mediche, la mancanza di spazio per la quarantena per nuove entrate e la mancanza di controllo sanitario ha causato la diffusione del coronavirus. Chiedo al Signor Namaki, Ministro della sanità, di inviare un rappresentante per prendere visione della situazione nella prigione femminile di Zanjan.
Vorrei inoltre denunciare per vie legali le condizioni difficili ed intolleranti della prigione di Zanjan, ove mi trovo da circa 6 mesi, e la mancanza di cure mediche. In questo periodo, per l’esplicita richiesta del Ministero dell'Intelligenza e della Magistratura, non mi consentono né di comprare carne a mie spese né di sentire i miei figli per telefono. Non sento la voce dei miei figli da quasi un anno. Ora sono anche contagiata con coronavirus, senza cure mediche".

La lettera di Narges Mohammadi,
 attivista iraniana per i diritti umani, in carcere dal 2016.
É stata arrestata a maggio 2015 e nel 2016 condannata a 16 anni. Collaboratrice di Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, portavoce e vicepresidente del Centro per la difesa dei diritti umani, nel 2008 è stata eletta presidente del comitato esecutivo del Consiglio Nazionale della pace in Iran.


lunedì 27 luglio 2020

Frida

La mia notte non porta consiglio.
La mia notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti.
Frida Kahlo

Maria Grazia Cucinotta

"All'inizio della mia carriera l'essere siciliana e il forte accento del dialetto, mi rendeva molto insicura; pensavo che al di là dello Stretto di Messina tutto fosse più interessante e coinvolgente. Crescendo e acquisendo più fiducia in me stessa e nella mia sicilianità, invece, mi sono resa conto che non solo non abbiamo nulla in meno, ma che bisogna con ogni strumento difendere il nome della Sicilia.“ —  Maria Grazia Cucinotta

venerdì 24 luglio 2020

Zehra Dogan

Brescia: l' artista curda Zehra Dogan ha donato  un murale digitale stampato su una superficie di 130 mq, in segno di omaggio alla resistenza  della città al Coronavirus.


Afghanistan, immagini storiche

Giovani studentesse afghane sedute a terra sulla sabbia, con le dovute misure di distanziamento sociale, mentre sostengono gli esami di ammissione all' università.

"L’istruzione è la sola soluzione ai mali del mondo. L’istruzione potrà salvare il mondo".
(Malala Yousafzai)

giovedì 23 luglio 2020

Amy Winehouse

"La musica è l'unica terapia che ho a disposizione per trasformare i miei fallimenti in vittoria".
Amy Winehouse

domenica 19 luglio 2020

Agnese Borsellino

Perché la vita è bella, me l'ha insegnato il mio Paolo, me lo ripeteva canticchiando le canzoni della nostra giovinezza.
Gli sarebbe piaciuto il film di Roberto Benigni, che si intitola proprio cosi.. La vita è bella.
Racconta che può emergere tanta speranza anche dove sembra non esserci.
Quel film l'avremmo guardato tutti quanti insieme, figli e nipoti, seduti allegramente in soggiorno.

(Agnese Borsellino)


giovedì 25 giugno 2020

Noemi Cagnazzo Illustrations

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza.
(Rita Levi Montalcini)

lunedì 22 giugno 2020

Buon compleanno, straordinaria Meryl

«Non mi sono mai sentita la prima della classe, neanche a scuola. Credo che l’umiltà, che non vuol dire falsa modestia, sia la qualità migliore per imparare sempre».
Meryl Streep

Buon compleanno, straordinaria Meryl!


giovedì 18 giugno 2020

giovedì 7 maggio 2020

Storie d' amore

《Caro Signor Rossellini,
ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo 'ti amo', sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei.
Ingrid Bergman »

lunedì 4 maggio 2020

Audrey Hepburn

La bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall'aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi.La bellezza di una donna si deve percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l'amore.
(Audrey Hepburn)

giovedì 30 aprile 2020

Oriana Fallaci

Tu ritorni col cervello ed il cuore sbranati da una ferita gravissima, ma gli altri lo ignorano perché nelle apparenze tu sei come prima. Lasciali in questa illusione, non raccontare che sei cambiata, non raccontare la guerra che ti ha fatto cambiare.
— Oriana Fallaci, Penelope alla guerra

mercoledì 29 aprile 2020

Frida

"Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci deve essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te."

(Frida Kahlo)

martedì 28 aprile 2020

Sylvia Plath

Breve appunto: a me stessa.
E’ ora di darmi una controllata.
Ho vagato in giro lugubre, tetra, triste.
Adesso è ora che mi ricostruisca dentro,
che mi dia spina dorsale,
anche se fallisco.
Sylvia Plath

lunedì 27 aprile 2020

Martha Medeiros

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
Martha Medeiros

domenica 26 aprile 2020

Emily Dickinson

L’ anima si sceglie il proprio compagno.
Poi chiude la porta.
E. Dickinson

Luce Irigaray

Dobbiamo modificare il nostro modo tradizionale di parlare che, per lo più, si rivolge all’altro attraverso un senso già codificato, presunto neutrale e universale. Rivolgersi all’altro in quanto altro richiede parole inedite e in qualche maniera uniche, come è sempre nuovo e unico l’incontro con un altro. Richiede anche parole che esprimono, e si indirizzano, a un essere globale, con la propria sensibilità, il proprio corpo. Non si tratta dunque di ripetere un discorso già esistente, ma di creare un dire vivo, direi poietico, che chiama l’altro ad entrare in relazione qui e ora. La parola allora si fa gesto, un gesto che tocca l’altro e lo implica, pur rispettando la sua singolarità. Il che esige che sia mantenuto, in se stessi e fra i due, un silenzio che preservi la dualità dei mondi e delle soggettività, e fornisca un luogo dove possa nascere una parola nuova.
(Luce Irigaray)