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mercoledì 22 aprile 2020

Rita Levi Montalcini

"Più che una minaccia, i giovani avvertono la precarietà in tutto. C’è una difficoltà nel rendersi conto che il nostro comportamento è molto complesso, che il cervello è fatto di tante componenti. E c’è una difficoltà nel vedere in ogni catastrofe la possibilità di un rovesciamento. Forse io sono un’innata ottimista, ma penso che ci sia sempre qualcosa che ci salva. Le leggi razziali [nel 1938, ndr] si sono rivelate la mia fortuna, perché mi hanno obbligata a costruirmi un laboratorio in camera da letto, dove ho cominciato le ricerche che mi hanno in seguito portato alla scoperta dell’Ngf*”.
Rita Levi Montalcini intervistata nel 2009 da Paolo Giordano
* Nerve growth factor (Ngf), per il quale ha preso il Nobel nel 1986.

mercoledì 15 aprile 2020

Leonardo

 Poiché una giornata ben trascorsa porta un sonno felice, così una vita ben usata porta una morte felice. 
Leonardo Da Vinci


sabato 15 luglio 2017

Maryam Mirzakhani

"Da ragazzina sognavo di fare la scrittrice. In realtà non ho mai pensato di studiare matematica fino all'ultimo anno delle superiori. Erano tempi difficili perché c'era la guerra tra Iran e Iraq. È stato mio fratello maggiore a farmi interessare alla scienza in generale. Il mio primo ricordo della matematica probabilmente risale a quando mi parlò di come sommare i numeri da 1 a 100. Credo che avesse letto su una rivista di scienza divulgativa come Gauss aveva risolto questo problema. Trovai la soluzione affascinante".
Maryam Mirzakhani (Teheran, 5 maggio 1977 – Palo Alto, 15 luglio 2017),  prima donna della storia a ricevere il Nobel per la matematica.

sabato 8 marzo 2014

Margherita Hack

La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l'universo, la terra il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto, in una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.
Margherita Hack, Le mie favole, 2008




giovedì 20 febbraio 2014

Renato Dulbecco

Due amici inseparabili.....<3


Renato Dulbecco (Catanzaro, 22 febbraio 1914 – La Jolla, 20 febbraio 2012)


"Questa discussione sulla prevenzione del cancro è uno sviluppo dei risultati sperimentali ottenuti nel campo dei virus oncogeni, ma è anche fortemente influenzata dalla nuova coscienza sociale di molti scienziati. Storicamente, scienza e società hanno preso strade diverse, nonostante la società ha fornito i fondi necessari per la crescita della scienza e in cambio la scienza ha dato alla società tutti gli oggetti materiali di cui gode. Negli ultimi anni, tuttavia, la separazione tra scienza e società diventa eccessiva, e le conseguenze si fanno sentire soprattutto tra i biologi. Così, mentre passiamo la nostra vita a fare domande sulla natura del cancro e modi per prevenirlo o curarlo, la società produce allegramente sostanze oncogene e con queste riempie l'ambiente. La società non sembra preparata ad accettare i sacrifici necessari per una efficace prevenzione del cancro. La situazione è chiaramente inaccettabile, e noi biologi vorremmo vederla corretta. Abbiamo iniziato a mettere ordine in casa nostra, vietando alcuni esperimenti che possono contenere un certo rischio per l'umanità. Vorremmo vedere la società assumere un atteggiamento simile, abbandonando pratiche egoistiche che sono pericolose per la società stessa. Vorremmo anche vedere una nuova cooperazione tra scienza e società a beneficio di tutta l'umanità e speriamo che le forze dominanti nella società riconosceranno che questa è una necessità".
- Renato Dulbecco, nella sua Lezione da Nobel



Renato Dulbecco (Catanzaro, 22 febbraio 1914 – La Jolla, 20 febbraio 2012)

Il Progetto Genoma è stato una grande avventura. È cominciato come il sogno di pochi visionari, è poi stato abbracciato dall'intera comunità scientifica, e ha raggiunto i suoi obbiettivi con la cooperazione di istituzioni pubbliche e private. Questo è il vero tragitto di una grande conquista scientifica nel tempo attuale. Il segreto del suo successo comprende molti fattori. Il principale è stata la dedizione assoluta di molti scienziati, che avevano fede di poter raggiungere lo scopo malgrado la scarsezza di mezzi tecnici a disposizione. Rapidamente questi mezzi sono stati sviluppati, come tecnologie nuove e tutte automatizzate, per determinare l'organizzazione del DNA, rintracciarvi i geni, leggere i messaggi che essi contengono e i loro significati. Sono stati usati nuovi indirizzi per determinare l'attività dei geni, esplorando in un atto solo tutto il genoma. Straordinario in questo progresso è stato il contributo dell'informatica. 
- Renato Dulbecco, Premio Nobel per la medicina nel 1975


mercoledì 19 febbraio 2014

Niccolò Copernico ( Toruń, 19 febbraio 1473 – Frombork, 24 maggio 1543)


La prima e suprema di tutte le sfere è quella delle stelle fisse, contenente se stessa e tutte le cose, e perciò immobile. Essa è infatti il luogo dell'universo al quale si riferiscono il moto e la posizione di tutte le altre stelle. Dappoiché alcuni stimano che in qualche modo pur essa muti: noi segneremo nella deduzione del moto della terra un'altra causa a tale sua apparenza. Prima fra le stelle mobili viene Saturno, che compie la propria orbita in trent'anni. Dopo questo Giove, che si muove con un periodo di dodici anni. Indi Marte, che gira in un biennio. Il quarto posto nell'ordine tiene la rivoluzione annua, nella quale abbiam detto la terra essere contenuta, con l'orbe lunare come epiciclo. Nel quinto posto si muove in nove mesi Venere. Mercurio infine occupa il sesto, che in ottanta dì conchiude il suo giro nello spazio. Ma in mezzo a tutti sta il sole. Chi infatti, in tale bellissimo tempio, metterebbe codesta lampada in un luogo diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare? Perciò non a torto alcuni lo chiamano lampada del mondo, altri mente, altri reggitore. Trismegisto lo chiama Dio visibile, Elettra, nella tragedia di Sofocle, colui che tutto vede. Così, per certo, come assiso su un trono regale, il sole governa la famiglia degli astri che gli ruotano intorno.

sabato 15 febbraio 2014

Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642)

Galileo Galilei nasce nel 1564 a Pisa. Dopo i primi studi di stampo umanistico, si interessa alla matematica e a poco più di vent'anni compie le prime scoperte scientifiche e dimostra i primi teoremi. Nel 1592 ottiene la cattedra di matematica all'università di Padova e nel 1604 dichiara pubblicamente la propria adesione alle teorie copernicane. Il perfezionamento del cannocchiale e soprattutto il suo utilizzo per osservare la volta celeste costituiscono una svolta fondamentale per le ricerche astronomiche: così facendo, infatti, Galileo inaugura un metodo di ricerca fondato sull'osservazione e sull'esperienza sensibile. E con il Sidereus nuncius ( 1610) dà notizia delle scoperte compiute investigando il cielo con il telescopio. Sempre nel 1610 fa ritorno a Firenze, dove Cosimo II de' Medici gli offre i l ruolo di matematico straordinario dello studio di Pisa e di filosofo di corte, che gli permette di dedicarsi a tempo pieno alla ricerca scientifica.
A causa della sua convinta difesa delle tesi eliocentriche, Galileo è denunciato per la prima volta nel 1613 al San'Uffizio. Nel 1616 la Chiesa condanna la teoria copernicana, dichiarandola incompatibile con la fede cattolica, ma Galileo ottiene dal cardinal Bellarmino una dichiarazione scritta di innocenza. Con l'elezione al soglio pontificio di Urbano VIII (1623), Galileo ripropone con forza le tesi copernicane, pubblicano nel 1632 il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. La reazione della Chiesa, però , non è favorevole e lo scienziato pisano viene processato e riconosciuto colpevole (1633); nonostante l'abiura, è condannato al carcere a vita, pena che viene poi commutata nell'isolamento dal mondo. Trascorre così gli ultimi anni nella villa di Arcetri, assistito dalla figlia e dai più vicini discepoli, continuando ad occuparsi, nonostante la cecità, di questioni scientifiche.

Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642)

Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi.
- Galileo Galilei, Considerazioni al Tasso, 1589