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lunedì 22 gennaio 2024

Edvard Munch

 "Quando dipingo non penso mai alla vendita. La gente non capisce che noi dipingiamo al fine di sperimentare e sviluppare noi stessi poiché ci sforziamo per altezze superiori".

Edvard Munch
Self Portrait in the Studio at Skrubben, Kragerø, 1909-1910


Ipse dixit - Salvador Dalì

 "Se volete guadagnare soldi, tutti i metodi sono legittimi, il furto, il plagio...L’unica cosa ridicola è pretendere che si faccia per il bene dell’umanità e dei posteri".

Salvador Dalì


Salvador Dalì

Gli errori hanno quasi sempre un carattere sacro. Non cercare di correggerli. Al contrario, razionalizzali, comprendili integralmente. Dopodiché ti sarà possibile sublimarli.
(Salvador Dalì)


martedì 7 marzo 2023

Tratto da "Pasolini, un uomo scomodo", di Oriana Fallaci

 "Ventiquattr’ore prima che ti sbranassero, venni a Roma con Panagulis. Ci venni decisa a vederti, risponderti a voce su ciò che mi avevi scritto. Era un venerdì. E Panagulis ti telefonò a casa ma, alla terza cifra, si inseriva una voce che scandiva: «Attenzione. A causa del sabotaggio avvenuto nei giorni scorsi alla centrale dell’EUR, il servizio dei numeri che incominciano col 59 è temporaneamente sospeso». L’indomani accadde lo stesso. Ci dispiacque perché credevamo di venire a cena con te, sabato sera, ma ci consolammo pensando che saremmo riusciti a vederti domenica mattina.

Per domenica avevamo dato appuntamento a Giancarlo Pajetta e Miriam Mafai in piazza Navona: prendiamo un aperitivo e poi andiamo a mangiare. Così verso le dieci ti telefonammo di nuovo. Ma, di nuovo, si inserì quella voce che scandiva: attenzione, a causa del sabotaggio il numero non funziona. E a piazza Navona andammo senza di te. Era una bella giornata, una giornata piena di sole. Seduti al bar Tre Scalini ci mettemmo a parlare di Franco che non muore mai, ed io pensavo: mi sarebbe piaciuto sentir Pier Paolo parlare di Franco che non muore mai.

Poi si avvicinò un ragazzo che vendeva «l’Unità» e disse a Pajetta: «Hanno ammazzato Pasolini». Lo disse sorridendo, quasi annunciasse la sconfitta di una squadra di calcio. Pajetta non capì. O non volle capire? Alzò una fronte aggrottata, brontolò: «Chi? Hanno ammazzato chi?». E il ragazzo: «Pasolini». E io, assurdamente: «Pasolini chi?». E il ragazzo: «Come chi? Come Pasolini chi? Pasolini Pier Paolo». E Panagulis disse: «Non è vero». E Miriam Mafai disse: «È uno scherzo». Però allo stesso tempo si alzò e corse a telefonare per chiedere se fosse uno scherzo. Tornò quasi subito col viso pallido. «È vero. L’hanno ammazzato davvero». In mezzo alla piazza un giullare coi pantaloni verdi suonava un piffero lungo. Suonando ballava alzando in modo grottesco le gambe fasciate dai pantaloni verdi, e la gente rideva. «L’hanno ammazzato a Ostia, stanotte» aggiunse Miriam. Qualcuno rise più forte perché il giullare ora agitava il piffero e cantava una canzone assurda. Cantava: «L’amore è morto, virgola, l’amore è morto, punto! Così io ti piango, virgola, così io ti piango, punto!».

Non andammo a mangiare. Pajetta e la Mafai si allontanarono con la testa china, io e Panagulis ci mettemmo a camminare senza sapere dove. In una strada deserta c’era un bar deserto, con la televisione accesa. Si entrò seguiti da un giovanotto che chiedeva stravolto: «Ma è vero? È vero?». E la padrona del bar chiese: «Vero cosa?». E il giovanotto rispose: «Di Pasolini. Pasolini ammazzato». E la padrona del bar gridò: «Pasolini Pier Paolo? Gesù! Gesummaria! Ammazzato! Gesù! Sarà una cosa politica!». Poi sullo schermo della televisione apparve Giuseppe Vannucchi e dette la notizia ufficiale. Apparvero anche i due popolani che avevano scoperto il tuo corpo. Dissero che da lontano non sembravi nemmeno un corpo, tanto eri massacrato. Sembravi un mucchio di immondizia e solo dopo che t’ebbero guardato da vicino si accorsero che non eri immondizia, eri un uomo. Mi maltratterai ancora se dico che non eri un uomo, eri una luce, e una luce s’è spenta?".

Tratto da "Pasolini, un uomo scomodo", di Oriana Fallaci, Rizzoli, 2015



Anna Magnani

 "Il fatto è che le donne come me si attaccano soltanto agli uomini con una personalità superiore alla loro: e io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Ho trovato sempre uomini, come definirli? Carucci. Dio: si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma sono lacrime di mezza lira. Incredibile a dirsi, il solo uomo per cui non ho pianto lacrime di mezza lira resta mio marito: Goffredo Alessandrini. L'unico, fra quanti ne ho conosciuti, che mi stimi senza riserve e al quale sia affezionata. Certo non furono rose e fiori anche con lui. Lo sposai che ero una ragazzina e finché fui sua moglie ebbi più corna di un canestro di lumache".

Anna Magnani


Anna Magnani

 "L'amore? Toglietemi pure tutto, l'Oscar, il denaro, la casa, ma l'amore no, non portatemelo via: l'amore è pioggia e vento, è sole e stella. L'amore è respiro e, lo so, lo so, è veleno. Certe sere mi dico: Anna apri l'occhio, questa è la cotta che ti manda al creatore....Perchè, vedi, lo ammetto ho un carattere eccessivo e smodato. Non mi so frenare, ogni volta che amo mi impegolo fino ai capelli. Sapessi che strazio, poi uscirne vivi, che tragedia scappare! E una mattina ti svegli nel letto e non hai più sangue. Ma poi ricomincia ed è meraviglioso".

Anna Magnani


sabato 25 luglio 2020

Doppia citazione

Puoi indossare una maschera o dipingerti la faccia
puoi persino considerarti parte della razza umana
puoi metterti un colletto e una cravatta
ma una cosa non puoi nascondere:
è quando sei marcio dentro.
(John Lennon)

giovedì 9 luglio 2020

Frida

Vorrei solo essere lì dove sei tu.
Vorrei solo fidarmi di te ed amarti e stare con te.
Solo con te,
dentro di te,
intorno a te,
in tutti i posti concepibili ed in quelli inconcepibili.
Mi piacerebbe essere lì dove ci sei tu.


Frida Kahlo

domenica 21 giugno 2020

La rabbia

“Quando il mondo classico sarà esaurito, quando saranno morti tutti i contadini e tutti gli artigiani, quando l’industria avrà reso inarrestabile il ciclo della produzione, allora la nostra storia sarà finita.”
—  La rabbia, Pier Paolo Pasolini

giovedì 18 giugno 2020

venerdì 15 maggio 2020

Ezio Bosso

"Si dice che la vita sia composta da 12 stanze. 12 stanze in cui lasceremo qualcosa di noi che ci ricorderanno. 12 le stanze che ricorderemo quando saremo arrivati all'ultima. Nessuno può ricordare la prima stanza dove è stato, ma pare che questo accada nell'ultima che raggiungeremo. Stanza, significa fermarsi, ma significa anche affermarsi. Ho dovuto percorre stanze immaginarie, per necessità. Perché nella mia vita ho dei momenti in cui entro in una stanza che non mi è molto simpatica detto sinceramente. È una stanza in cui mi ritrovo bloccato per lunghi periodi, una stanza che diventa buia, piccolissima eppure immensa e impossibile da percorrere. Nei periodi in cui sono lì ho dei momenti dove mi sembra che non ne uscirò mai. Ma anche lei mi ha regalato qualcosa, mi ha incuriosito, mi ha ricordato la mia fortuna. Mi ha fatto giocare con lei. Si, perché la stanza è anche una poesia.“
Ezio Bosso

lunedì 11 maggio 2020

Salvador Dalì

La pittura, come l’amore, entra dagli occhi e se ne va dalla punta del pennello.
(Salvador Dalì)

Salvador Dalí

Gli errori hanno quasi sempre un carattere sacro. Non cercare di correggerli. Al contrario, razionalizzali, comprendili integralmente. Dopodiché ti sarà possibile sublimarli.
(Salvador Dalì)

giovedì 30 aprile 2020

mercoledì 29 aprile 2020

Hitchcock

"C'è qualcosa di più importante della logica: è l'immaginazione.”
Alfred Hitchcock

domenica 26 aprile 2020

Ennio Flaiano

Chi apre il periodo, lo chiuda.
È pericoloso sporgersi dal capitolo.
Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi.
Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo.
Chi tocca l’apostrofo muore.
Abolito l’articolo, non si accettano reclami.
La persona educata non sputa sul componimento.
Non usare l’esclamativo dopo le 22.
Non si risponde degli aggettivi incustoditi.
Per gli anacoluti, servirsi del cestino.
Tenere i soggetti al guinzaglio.
Non calpestare le metafore.
I punti di sospensione si pagano a parte.
Non usare le sdrucciole se la strada è bagnata.
Per le rime rivolgersi al portiere.
L’uso del dialetto è vietato ai minori di 16 anni.
È vietato servirsi del sonetto durante le fermate.
È vietato aprire le parentesi durante la corsa.
Nulla è dovuto al poeta per il recapito.

(Ennio Flaiano, L’uovo di Marx, Scheiwiller, 1987)

Josè Saramago

Perché le parole hanno cessato di comunicare. Ogni parola è detta perché non se ne oda un’altra. La parola, anche quando non afferma, si afferma. La parola non risponde, né domanda: accumula. La parola è l’erba fresca e verde che copre la superficie dello stagno. La parola è polvere negli occhi e occhi bucati. La parola non mostra. La parola dissimula.

Per questo urge mondare le parole perché la semina si muti in raccolto. Perché le parole siano strumento di morte - o di salvezza. Perché la parola valga solo ciò che vale il silenzio dell’atto.

C’è anche il silenzio. Il silenzio, per definizione, è ciò che non si ode. Il silenzio ascolta, esamina, osserva, pesa e analizza. Il silenzio è fecondo. Il silenzio è terra nera e fertile, l’humus dell’essere, la tacita melodia sotto la luce solare. Cadono su di esso le parole. Tutte le parole. Quelle buone e quelle cattive. Il grano e il loglio. Ma solo il grano dà il pane.

José Saramago - Di questo mondo e degli altri

Jodorowsky

"Conserva la tua dignità. Se un cane ti morde, non mordere un cane.”
— Alejandro Jodorowsky

venerdì 24 aprile 2020

Franco Battiato

"Ho incontrato proletari completamente ignoranti, con un fascino e una intelligenza straordinari. E mi commuove sempre la gente che ha sensibilità, che si accorge dell'esistenza degli altri; delle persone che non sono e non vivono in una situazione tribale come quella che sta vivendo la società oggi".
(Franco Battiato)

Cortazar

"Quel che molta gente definisce amare consiste nello scegliere una donna e sposarla. La scelgono, te lo giuro, li ho visti. Come se si potesse scegliere in amore, come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa e ti lascia lungo disteso in mezzo al cortile. Tu dirai che la scelgono perché-la-amano, io invece credo che avvenga tutto all’aicsevor. Beatrice non la si sceglie, Giulietta non la si sceglie. Tu non scegli la pioggia che t’inzupperà le ossa all’uscita di un concerto”.

-  Julio Cortázar, Il gioco del mondo
(Rayuela)