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venerdì 4 settembre 2015

Ennio Flaiano

 "Basta alzarsi una mattina alle sette e uscire per capire che abbiamo sbagliato tutto.”
 -Ennio Flaiano



mercoledì 5 marzo 2014

Ennio Flaiano

Chi apre il periodo, lo chiuda. 
È pericoloso sporgersi dal capitolo. 
Cedete il condizionale alle persone anziane, alle donne e agli invalidi. 
Lasciate l’avverbio dove vorreste trovarlo. 
Chi tocca l’apostrofo muore. 
Abolito l’articolo, non si accettano reclami. 
La persona educata non sputa sul componimento. 
Non usare l’esclamativo dopo le 22. 
Non si risponde degli aggettivi incustoditi. 
Per gli anacoluti, servirsi del cestino. 
Tenere i soggetti al guinzaglio. 
Non calpestare le metafore. 
I punti di sospensione si pagano a parte. 
Non usare le sdrucciole se la strada è bagnata. 
Per le rime rivolgersi al portiere. 
L’uso del dialetto è vietato ai minori di 16 anni. 
È vietato servirsi del sonetto durante le fermate. 
È vietato aprire le parentesi durante la corsa. 
Nulla è dovuto al poeta per il recapito. 

(Ennio Flaiano, L’uovo di Marx, Scheiwiller, 1987) 


Ennio Flaiano (Pescara, 5 marzo 1910 – Roma, 20 novembre 1972)

Da ragazzo, pur portato a coltivare il sentimento dell'amicizia, Eurialo e Niso, Oreste e Pilade mi annoiavano, li sospettavo insinceri. Capii più tardi che quei personaggi amavano ognuno dell'altro le buone qualità, mentre io sono più pronto a legarmi ad un amico per solidarietà coi suoi difetti, tra i quali l'intelligenza.
Ennio Flaiano, Diario Notturno

domenica 16 febbraio 2014

mercoledì 5 febbraio 2014

Viviamo in una rete di arabeschi - Flaiano

Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. 
Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi.
Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia. In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco.
Viviamo in una rete d’arabeschi.
Ennio Flaiano