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domenica 25 dicembre 2016

De Gregori

E tu scrivimi, scrivimi
se ti viene la voglia
e raccontami quello che fai
se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
e se dormi, che dormi e che sogni che fai. 
Natale - Francesco De Gregori

sabato 4 aprile 2015

Rimmel

E qualcosa rimane,
fra le pagine chiare e le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte
mi ha chiamato vincente, ma uno zingaro è un trucco.
E un futuro invadente, fossi stato un pò più giovane,
l’avrei distrutto con la fantasia,
l’avrei stracciato con la fantasia.


Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro.
ancora I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.


Santa voglia di vivere
e dolce Venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevo ancora quella foto 
in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava
sul tuo collo di pelliccia e sulla tua persona
e quando io, senza capire, ho detto sì.
Hai detto “E’ tutto quel che hai di me”.
È tutto quel che ho di te.


Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro.
Ancora I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare con chi vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.
Francesco De Gregori, Rimmel 

venerdì 4 aprile 2014

Sempre e per sempre.

Pioggia e sole cambiano la faccia alle persone
Fanno il diavolo a quattro nel cuore e passano e tornano
E non la smettono mai
Sempre e per sempre tu
Ricordati dovunque sei, se mi cercherai
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai
Ho visto gente andare, perdersi e tornare e perdersi ancora
E tendere la mano a mani vuote
E con le stesse scarpe camminare per diverse strade
O con diverse scarpe su una strada sola

Tu non credere se qualcuno ti dirà che non sono più lo stesso ormai
Pioggia e sole abbaiano e mordono ma lasciano, lasciano il tempo che trovano
E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai

- Francesco De Gregori, Sempre e per sempre


De Gregori

Stasera sono un libro aperto,
mi puoi leggere fino a tardi
— Francesco De Gregori, Falso movimento

Viva l'talia

Viva l'Italia,
l'Italia liberata,
l'Italia del valzer e l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia,
l'Italia che non muore.

Viva l'Italia,
presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia,
l'Italia che non ha paura.

Viva l'Italia,
l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia,
l'Italia tutta intera.

Viva l'Italia,
l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera e l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia,
l'Italia sulla luna.

Viva l'Italia,
l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia,
l'Italia che resiste.

Francesco De Gregori, Viva l'Italia

Pezzi di vetro

Ti potresti innamorare di lui, forse ti sei già innamorata di lui. Cosa importa se ha vent’anni e nelle pieghe della mano, una linea che gira e lui risponde serio “è mia”, sottintende la vita. E la fine del discorso la conosci già, era acqua corrente un po’ di tempo fa e ora si è fermata qua. Non conosce paura l’uomo che salta e vince sui vetri, e spezza bottiglie e ride e sorride, perché ferirsi non è possibile, morire meno che mai e poi mai.(…) Lui ti offre la sua ultima carta, il suo ultimo prezioso tentativo di stupire, quando dice: “è quattro giorni che ti amo, ti prego non andare via, non lasciarmi ferito”. E non hai capito ancora come mai, gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai, però stai bene dove stai…
Francesco De Gregori, Pezzi di vetro


Buon compleanno, maestro!

Auguri di buon compleanno a Francesco De Gregori, nato a  Roma il 4 aprile 1951


La donna cannone

Senza fame e senza sete.
Senza ali e senza rete.
Voleremo via.

- Francesco De Gregori, La donna cannone