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sabato 5 aprile 2014

La scuola di Atene


La Scuola di Atene è un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1510 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane", poste all'interno dei Palazzi Apostolici. Rappresenta una delle opere pittoriche più rilevanti dello Stato della Città del Vaticano, visitabile all'interno del percorso dei Musei Vaticani.
Dopo essersi insediato, papa Giulio II, manifestò presto il desiderio di non utilizzare gli appartamenti del suo predecessore, Alessandro VI, scegliendo quindi altre stanze al piano superiore realizzate al tempo di Niccolò VI e Pio II a metà del XV secolo, quando furono decorate da artisti del centro Italia tra cui Piero della Francesca. Giulio II volle ridecorarle e chiamò a lavorare un gruppo eterogeneo di artisti, ai quali si aggiunse, negli ultimi mesi del 1508, Raffaello Sanzio. Colpito dalle prove del pittore urbinate, il papa decise di affidargli l'intera decorazione degli appartamenti, distruggendo tutto quello fatto in precedenza. Vasari riferisce che Raffaello fu molto dispiaciuto di dover distruggere le parti dipinte da Piero della Francesca, di cui non conosciamo il soggetto.

La Stanza della Segnatura, tra le future Stanze di Eliodoro e dell'Incendio di Borgo, fu la prima ad essere decorata, con un tema legato all'ordinamento ideale della cultura umanistica, divisa in teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza, a ciascuna delle quali è dedicata una parete. Tale disposizione ha fatto pensare che la stanza fosse originariamente destinata a biblioteca e studiolo privato del pontefice, anche se non vi sono documenti in tale senso. Fin dal suo completamento vi si insediò infatti il Tribunale della "Segnatura Gratiae et Iustitiae", che le diede il nome.

La decorazione pittorica si avviò dalla volta, per proseguire poi alla parete est, dove venne raffigurata la Disputa del Sacramento e quella ovest della Scuola di Atene. Raffaello e i suoi aiuti vi attesero nel corso dal 1509 al 1510.
Non è chiaro quanto fu frutto della fantasia e della cultura dell'artista e quanto venne invece dettato dal papa e dai suoi teologi. Sicuramente Raffaello venne coadiuvato nella definizione del tema, ma è altresì risaputa la straordinaria fama che circondava l'artista, pienamente inseritosi nell'ambiente colto della curia romana da venire più volte esaltato dai letterati.

Durante il sacco di Roma gli affreschi della Stanza della Segnatura, come anche altre opere d'arte subirono danni dai soldati luterani che accesero fuochi il cui fumo danneggiò gli affreschi e tracciarono scritte incise sulla fascia basamentale che vennero coperte da ridipinture seicentesche.
Se la Disputa celebra la verità rivelata, la Scuola di Atene esalta la ricerca razionale. L'affresco, inquadrato da un arco dipinto, rappresenta i più celebri filosofi e matematici dell'antichità intenti nel dialogare tra loro, all'interno di un immaginario edificio classico, rappresentato in perfetta prospettiva.

Le figure sono disposte sostanzialmente su due piani definiti da una larga scalinata che taglia l'intera scena. Un primo e più numeroso gruppo è disposto ai lati di una coppia centrale di figure che conversano, identificate in Platone e Aristotele. Un secondo gruppo autonomo, in cui sono stati individuati i pensatori interessati alla conoscenza della natura e dei fenomeni celesti, è disposto in primo piano sulla sinistra, mentre di un terzo, anch'esso indipendente, ristretto e disposto simmetricamente al secondo, è di difficile l'identificazione dell'ambito intellettuale, nonostante gli sforzi degli studiosi; indizio è la presenza di una figura identificata in Euclide intento a tracciare una dimostrazione geometrica.

martedì 11 febbraio 2014

Il cast di "Monuments Men"in visita al cenacolo di Leonardo

"L'arte soffre per la crisi ma va protetta"
George Clooney

Ieri , 10 febbraio, George Clooney e il cast di "Monuments Men" erano a Milano per la première del film, presentato al cinema UCi di Pioltello.
Nella foto, opera di Gianmarco Chieregato, i "monuments men" immortalati davanti al meraviglioso cenacolo di Leonardo da Vinci a Santa Maria delle Grazie.


martedì 14 gennaio 2014

Cenacoli


Sono opera del Ghirlandaio alcuni cenacoli,eseguiti tra il 1476 e il 1480, per alcuni conventi di Firenze: tra questi, spicca per bellezza il cenacolo di Ognissanti. La data di esecuzione dell'affresco,ubicato nel convento sulla sinistra della chiesa omonima, compare in basso accanto al piede sinistro di Giuda. La vegetazione e gli uccelli che animano lo sfondo sono tratti dalla simbologia cristiana e i frutti disposti sulla tavola imbandita alludono alla Redenzione attraverso il sacrificio di Cristo. La tovaglia ricamata è un tributo ai frati francescani, celebri per la loro maestria nella lavorazione dei panni. Gli Apostoli sono raffigurati in atteggiamento smarrito di fronte alle parole di Gesù, nel momento in cui svela che uno di loro lo tradirà. Il volto di Cristo non è l'originale ma il risultato della dipintura realizzata nel Seicento da Carlo Dolci.