giovedì 18 febbraio 2021

Umberto Eco

 I perdenti, come gli autodidatti, hanno sempre conoscenze più vaste dei vincenti, se vuoi vincere devi sapere una cosa sola e non perdere tempo a saperle tutte, il piacere dell’erudizione è riservato ai perdenti. Più cose uno sa, più le cose non gli sono andate per il verso giusto.


—  Umberto Eco, Numero zero



Non ci resta che piangere

 La lettera di Benigni e Troisi al Savonarola

T: M'arraccumando, Saverio!

B: Stai tranquillo.

T: Con educazione, non ci dobbiamo far riconoscere…cerchiamo di  farla un po' anonima.

B: Allora dettala te! Vai!

T: Caro Savonarola.

B: Prima la data; quanto sarà?

T: Quasi il 1500.

B: Quasi il 1500?

T: Lo sai tu quanto ne avimmo?

B: (pensando alla loro vita "normale") Che scrivi? Ti arriva una lettera, Roma quasi 2000?

T: Metti, estate quasi 1500.

B: Mi informo io della data.

T: Allora leva la data.

B: Caro…? Non è nostro amico…

T: Aspetta un attimo, non scrivere subito. Santissimo Savonarola...

B: Santissimo …

T: Come sei bello!

B: Santissimo Savonarola! Quanto ci piaci a noi due! L'esclamativo ce l'avrà?

T: Allora, se non si sa se ci sta l'esclamativo, "scusa la volgarità!".

B: Scusa la volgarità? E perché?

T: Quello ogni cosa è peccato! E' capace, vede il punto esclamativo … cos'è 'sta cosa;  l'uomo con il puntino sotto, è peccato, noi ci mettiamo con le spalle al sicuro. Scusa le volgarità…

B: Allora  mettiamo una freccia, questo è un esclamativo, non una volgarità! 

T: No, no; scusa le volgarità… eventuali.

B: Eventuali?

T: Eventuali! La vuoi scrivere come dico io, o no? Allora quello dice, perché hanno scritto le volgarità se non ci sono volgarità? Allora vuol dire che volevano essere volgari e non ci sono riusciti. Volgarità eventuali!

B: Lascia vivere Vitellozzo.

T: Potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi?

B: Savonarola!

T: Savonarola! Mò dobbiamo cercare di spiegare per bene…

B: Savonarola!

T: Savonarola!

B: Che c'è?

T: Savonarola, e che è?

B: Diamoci una calmata!

T. E che è? Qua pare che ogni cosa uno non si può muovere, e questo e quello, pure per te, oh!

B: Oh!

T: Due persone, due personcine, noi siamo due personcine per bene che non farebbero male nemmeno a una mosca…

B: Figuriamoci!

T: Figuriamoci a un santo come te!

B: Un santone!

T: Un santone come te! Anzi…

B: Varrai più di una mosca.

T: Lascia perdere, pare che lo mettiamo in competizione. Anzi, anzi


spiega ogni cosa, varrai più di una mosca.

B: Ciao.

T: No, no, qua ci vuole un saluto per bene, da peccatore umile. Noi ti salutiamo con, proprio, non sappiamo nemmeno… scrivi, ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, proprio il massimo, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti!

B: Cioè, che vuol dire?

T: La faccia sotto i piedi e può camminare; quello pensa siamo proprio due umili.

B: Una bellissima immagine, la nostra faccia sotto i tuoi piedi e puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto.

T: Scusa il paragone di prima tra la mosca e il frate, non volevamo minimamente offenderti,  i tuoi peccatori di prima con la faccia dove sappiamo.

B: Gli si è detto …

T: Con la faccia dove sappiamo.

B: Sempre zitti.

T: Sempre zitti.




Massimo Troisi

 Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c'è stato: ci vuole amore per chiudere una storia.

 -Massimo Troisi



Massimo Troisi

 Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso.

- Massimo Troisi



Mario Quintana

 Dobbiamo bastare. Dobbiamo bastare a noi stessi sempre. E quando vogliamo stare con qualcuno dobbiamo essere coscienti che stiamo insieme perchè ci piace, lo vogliamo e stiamo bene, giammai perchè abbiamo bisogno di qualcuno.

(Mario Quintana)



Fabrizio De André

 E per tutti il dolore degli altri

è dolore a metà.

Fabrizio De Andrè, Disamistade



Fabrizio De André

 La curiosità nei confronti dell'altro è una profondissima forma d' amore.

Fabrizio De Andrè