giovedì 26 novembre 2020

Beppe Severgnini

 In Italia le norme non vengono rispettate come in altri Paesi: accettando una regola generale, ci sembra di far torto alla nostra intelligenza.

 Obbedire è banale, noi vogliamo ragionarci sopra. Vogliamo decidere se quella norma si applica al nostro caso particolare.

Beppe Severgnini



Rita Levi Montalcini

 Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai dovuto mostrare nulla, se non la loro intelligenza.


Rita Levi Montalcini.



Rita Levi Montalcini

 La testa.

C'è chi l'abbassa, chi la nasconde e chi la perde.

Io preferisco chi la usa.

Rita Levi Montalcini



lunedì 23 novembre 2020

Massimo Recalcati

 «Insegnare davanti ad uno schermo significa non indietreggiare di fronte alla necessità di trovare un nuovo adattamento imposto dalle avversità del reale testimoniando che la formazione non avviene mai sotto la garanzia dell’ideale, ma sempre controvento, con quello che c’è e non con quello che dovrebbe essere e non c’è»


Massimo Recalcati



domenica 22 novembre 2020

Ennio Flaiano

 Appartengo alla minoranza silenziosa. Sono di quei pochi che non hanno più nulla da dire e aspettano. Che cosa? Che tutto si chiarisca? L’età mi ha portato la certezza che niente si può chiarire: in questo paese che amo non esiste semplicemente la verità. Paesi molto più piccoli e importanti del nostro hanno una loro verità, noi ne abbiamo infinite versioni. Le cause? Lascio agli storici, ai sociologi, agli psicanalisti, alle tavole rotonde il compito di indicarci le cause, io ne subisco gli effetti. E con me pochi altri: perché quasi tutti hanno una soluzione da proporci: la loro verità, cioè qualcosa che non contrasti i loro interessi. 

Alla tavola rotonda bisognerà anche invitare uno storico dell’arte per fargli dire quale influenza può avere avuto il barocco sulla nostra psicologia.

In Italia infatti la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete d’arabeschi.

Ennio Flaiano


domenica 1 novembre 2020

Addio a Gigi Proietti

 “Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d'infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere.”

Sei stato un grande, Gigi.



Massimo Recalcati

 Siamo di fronte ad un trauma collettivo. Nessuna difesa era possibile. L’evento che ci ha travolti – come avviene in ogni trauma – è stato un evento inatteso, imprevedibile, ingovernabile. Ci ha fatto sentire tutti inermi. Ma questo trauma non si può sconfiggere se non insieme. Il virus segna la morte definitiva dell’ideologia individualista. La libertà non è una proprietà individuale. Nessuno si salva da solo. La libertà nella sua cifra più alta è solidarietà. Questa è la lezione traumatica di questo virus.

(Massimo Recalcati)