sabato 27 maggio 2017

Alda Merini

“Non ho più notizie di me da tanto tempo.”
— Alda Merini

Frida Kahlo

Rinchiudere la propria sofferenza significa rischiare che ti divori dall’interno.
Frida Kahlo

Julio Cortàzar

E dopo aver fatto tutto quello che fanno, si alzano, si lavano, si mettono il talco, si profumano, si pettinano, si vestono, e così progressivamente tornano a essere ciò che non sono.

Julio Cortàzar, Un tal Lucas

domenica 14 maggio 2017

Marina Cvetaeva

La mia mamma è molto strana. La mia mamma non assomiglia per niente a una mamma. Le mamme sono sempre contente della loro prole e specialmente dei bambini, però a Marina non piacciono i bambini piccoli. I suoi capelli sono rosso chiari, con dei riccioli dalle parti. Ha gli occhi verdi, il naso con una gobba e le labbra rosee. È alta, mi piacciono le sue mani. La sua festa preferita è l’Annunciazione. È triste, svelta, ama le poesie e la musica. Anche lei scrive poesie. È paziente, sopporta fino all’estremo. Si arrabbia e ama. Deve sempre correre da qualche parte. Ha un’anima grande. Una voce tenera. Cammina molto rapida. Marina ha sempre le mani con tanti anelli. Di notte Marina legge. Guarda sempre come se prendesse in giro. Non vuole che le si facciano domande stupide, altrimenti si arrabbia molto. Certe volte cammina come sperduta, ma improvvisamente si riprende come svegliandosi, comincia a parlare e di nuovo se ne va da qualche parte
Dal Diario di Ariadna Efron (all’età di sei anni) per la madre Marina Cvetaeva

venerdì 12 maggio 2017

Biglietti agli amici

Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest’abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l’ultima, ma tu dici, stasera, adesso, non è già l’ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua perché se tu lo ami, e se soffri e se vai fuori di testa questi sono problemi solo tuoi; fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l’amore è niente di più, sei tu che confondi l’amore con la vita.

Pier Vittorio Tondelli - OTTAVA ORA DELLA NOTTE, Biglietto numero otto

mercoledì 10 maggio 2017

Ettore Scola

Nel piccolo italiano medio c'è una zona nobile, un soprassalto di dignità che non arriva all'eroismo ma che lo spinge ad agire, anche solo con una dimostrazione di affetto e di appoggio all'amico.
 - Ettore Scola

sabato 6 maggio 2017

Jane Austen

Lasciamo fare al tempo.
- Jane Austen

Alessandro Baricco

Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato A considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posale sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle
- Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni - i giorni, gli istanti - che quell’uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo
- Tu sei matto.
E per sempre lo amerà.
— Oceano mare, Alessandro Baricco

lunedì 1 maggio 2017

Vinicio Capossela

Mi sono affezionato al Primo Maggio fin da bambino, quando in Emilia mi raccontavano che era stata la prima festa abolita dal regime e che i fascisti usavano manganellare i cappelletti che era uso mangiare tutti insieme per la festa dei lavoratori. Da allora l'ho sempre vissuta come un giorno di alto senso civile, perché è soprattutto nel lavoro che si misura la nostra capacità di vivere insieme”.
 (Vinicio Capossela)

Enrico Berlinguer

“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia.”
— Enrico Berlinguer

1 maggio

« Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. »

Martha Rivera Garrido

Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.
Mai.
Martha Rivera Garrido


Fernando Pessoa

“ Del resto in che cosa posso contare su di me? […] Un’intelligenza acuta per distruggermi, e un potere di sogno desideroso di distrarmi… 
Fernando Pessoa, Il libro dell’Inquietudine

Cesare Pavese

Ti offro tutto:
pudori, vergogne,
umide labbra e
secchi gemiti.
Infine la mia mente
vischiosa di nuvole
come un cielo del nord,
costantemente
C . Pavese