domenica 7 dicembre 2014

Erri De Luca

Ti devo la liberazione del verbo amare che nel mio vocabolario stava agli arresti.
— Erri De Luca

Maria Luisa Spaziani

Sono venuta a Parigi per dimenticarti 
ma tu ostinato me ne intridi ogni spazio.
Sei la chimera orrida delle gronde di Notre-Dame,
sei l’angelo che invincibile sorride.
Veniamo a patti (il contadino e il diavolo):
lasciami il giorno per guardare, leggere,
sprecare il tempo, divertirmi, escluderti.
Notti e sogni, d’accordo, sono tuoi.
— Maria Luisa Spaziani

Maria Luisa Spaziani



Io andavo in piscina e Montale veniva a prendermi a mezzogiorno. Mi ero appena arrampicata dalla scaletta dopo un tuffo e lui mi dice: «Anche oggi l’acqua ti reggeva a galla?».

— Maria Luisa Spaziani, Montale e la Volpe. Ricordi di una lunga amicizia

Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014)

Transitano primavere in pieno inverno. 
Il cuore della terra si riscalda. 
Saltano gli orsi da una lastra all’altra. 
Il mare è traditore.
Ubi consistam? Noi, intrappolati 
nel pianeta impazzito, con potenti 
radar e telescopi supplichiamo, smarriti, 
la voragine dei cieli.

E come magrebini e tunisini 
sognamo un’altra sponda. Ardentemente 
vogliamo sopravvivere.
— Maria Luisa Spaziani