lunedì 28 aprile 2014

Ferruccio Elio Arturo Lamborghini (Renazzo, 28 aprile 1916 – Perugia, 20 febbraio 1993)

Ferruccio Elio Arturo Lamborghini (Renazzo, 28 aprile 1916 – Perugia, 20 febbraio 1993) è stato un imprenditore italiano fondatore della casa automobilistica che porta il suo nome: la Lamborghini.
Figlio di agricoltori, lascia le scuole elementari e la sua passione per i motori e per le macchine lo porta a Bologna, dove lavora in un'azienda che revisiona automezzi dell'esercito.
Durante la seconda guerra mondiale, trova l'opportunità di sperimentare le sue doti meccaniche come tecnico riparatore presso l'Aeronautica Militare Italiana (base militare di Rodi).
Negli anni quaranta, la crescente domanda di trattori del mercato italiano, unita all'esperienza acquisita nelle riparazioni, spingono Ferruccio ad intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di trattori. Compra veicoli militari avanzati dalla guerra e li trasforma in macchine agricole.
Nel 1948, a Cento, fonda la Lamborghini Trattori (l'origine del logo aziendale è legata alla data di nascita di Ferruccio Lamborghini: nel calendario zodiacale infatti il 28 aprile cade sotto il segno del Toro, inoltre egli amava la corrida).
Solo tre anni dopo la guerra, l'azienda Lamborghini era capace di progettare e costruire da sola i suoi trattori e già nel corso degli anni cinquanta e sessanta la Lamborghini Trattori diventa una delle più importanti aziende costruttrici di macchine agricole in Italia.
Seguì la produzione di bruciatori a nafta e di condizionatori finché, nel 1959, la passione e la competenza tecnica del fondatore del nuovo marchio si spinsero fino a concepire la produzione di elicotteri. Il governo però non concesse l'autorizzazione a tale attività e la Lamborghini ripiegò sulla produzione di vetture sportive.
L'idea di produrre macchine sportive gli venne dopo una discussione con Enzo Ferrari. Ferruccio Lamborghini, oltre a lamentarsi del funzionamento della frizione sulla sua Ferrari comprata nel 1958, pretendeva di dare consigli al "Drake" su come migliorarla. Pare che la risposta di Enzo Ferrari sia stata: «La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a guidare i trattori e non le Ferrari».
Questa, secondo la nota leggenda, peraltro confermata dallo stesso Ferruccio, fu la molla che fece scattare la sua decisione di fondare il settore automobili della Lamborghini, allo scopo di costruire una vettura sportiva secondo i suoi canoni.
Quando Ferrari seppe delle intenzioni di Lamborghini disse ad un suo collaboratore: "Abbiamo perso uno dei nostri migliori clienti" non credendo troppo sull'effettiva capacità di Lamborghini di poter fare concorrenza alla Ferrari.
Dopo soli sei mesi la nuova Lamborghini "350 GT", disegnata da Franco Scaglione, era pronta per il salone dell'automobile di Torino del 1963. Per la prima "Lambo" il progetto del motore (un 12 cilindri di 3500 cc.) fu affidato a Giotto Bizzarrini, che fino a poco tempo prima aveva contribuito alla nascita delle più blasonate auto del Cavallino come la Testa Rossa del 1957 e la 250 GTO. Ma è nel 1966 con la Miura che rivoluziona le auto sportive:motore sempre 12 cilindri ma portato a 4000 cc. e disposto in posizione centrale-trasversale con cambio in blocco con il basamento. La Miura ottiene un successo clamoroso e sarà prodotta fino al 1973.
Nel 1972,in seguito alla crisi petrolifera ed industriale e quando Ferruccio ebbe la certezza che il figlio Tonino non aveva interesse a vendere automobili, iniziò a pensare di ritirarsi e vendette tutta la sua azienda a Georges-Henri Rossetti, un$ industriale svizzero, e si ritirò nel suo vigneto in Umbria, dedicandosi alla produzione di vino. La sua tenuta, Tenuta Patrizia Lamborghini, è un'Azienda Agricola con annesso Agriturismo, campi da tennis, un campo da golf a 9 buche e una piscina olimpionica. Fra la sua produzione di vino, famoso era il vino rosso chiamato Colli del Trasimeno, conosciuto da tutti come Sangue di Miura. Oggi la produzione del vino è la maggiore attività dell'Azienda, nelle mani della figlia Patrizia Lamborghini che, nel corso degli anni, affidandosi ad esperti enologi, ha proseguito gli ideali del padre e produce tre vini premiati di grande qualità: "Campoleone" , "Trescone" e "Torami".
Il figlio Tonino invece, partendo dal famoso logo, crea un brand del lusso attivo in diversi settori.
Ferruccio morì nella sua tenuta all'età di 76 anni. Anche il suo funerale fu una dimostrazione della sua passione per i motori: venne portato a Renazzo e trasportato al cimitero su un antico carro agricolo trainato da uno dei suoi trattori e alcune sue potenti automobili erano parcheggiate all'ingresso. Sulla lapide della sua tomba c'è scritto: Buon lavoro nella nuova Casa di Dio.



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