giovedì 13 marzo 2014

Accadde oggi

Il 13 marzo 1972 il congresso di Milano del PCI eleggeva segretario Enrico Berlinguer. Appartenente ai giovani dirigenti del partito, egli aveva affiancato alla segreteria l'anziano Luigi Longo, suggerendo una prima presa di distanza dall'Unione Sovietica in occasione della repressione della Primavera di Praga nell'agosto 1968. Con Berlinguer il PCI avrebbe accettato definitivamente la collocazione internazionale dell'Italia all'interno dell'Alleanza atlantica e si sarebbe sforzato di definire una 'terza via' per i partiti comunisti dell'Europa occidentale e mediterranea (l'eurocomunismo), alternativa sia al comunismo sovietico, sia alla socialdemocrazia che accettava il quadro capitalista. Questa evoluzione, cui si accompagnava la decisa e netta opposizione al terrorismo, permise al PCI di allargarsi anche verso parti dei ceti medi – colpiti dalla crisi economica – e verso quei giovani che erano passati attraverso la stagione del Sessantotto, mentre si verificava un complessivo spostamento a sinistra dell'elettorato. Questa tendenza, già manifestata in occasione del referendum sul divorzio del maggio 1974, vedrà i comunisti ottenere il 33 per cento alle elezioni regionali del 1975. Nel contesto della grave crisi che attraversava l'Italia, Berlinguer riteneva necessario evitare quella frattura profonda fra cattolici e sinistre che nel settembre 1973 aveva consegnato il Cile alla dittatura di Augusto Pinochet. Rendendosi conto che le opposizioni all'ingresso del PCI in un governo sarebbero state troppe e troppo pericolose, egli ritenne che con la DC dovesse esserci una consociazione e non un'alleanza politica: a partire dall'ottobre 1973 iniziò così a parlare di “compromesso storico” fra tutte le forze popolari antifasciste (cattolici, socialisti e comunisti), sostanzialmente disponendosi a un appoggio esterno a un governo a guida democristiana. Tale linea sarà ribadita ancora al congresso di Roma del PCI del marzo 1976, pochi mesi prima che le elezioni anticipate portassero il partito comunista a poco più di quattro punti percentuali di distanza dalla DC.


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