lunedì 10 febbraio 2014

Accadde oggi



11 febbraio 1929: nell'ottica del consolidamento del regime fascista, Benito Mussolini firmò con il Vaticano i Patti Lateranensi, un nuovo concordato che comportò tra l'altro il riconoscimento della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano, inserita come materia obbligatoria nelle scuole, e che consentì al fascismo di essere legittimato davanti alle masse cattoliche italiane.
I Patti presero il nome dal palazzo di San Giovanni in Laterano, luogo in cui avvenne la firma degli accordi negoziati tra il cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa Sede e Benito Mussolini, come primo ministro italiano.
Furono firmati due documenti: Il Trattato, riconoscente l'indipendenza e sovranità della Santa Sede e fondava lo Stato della Città del Vaticano, e il Concordato, che regolava le relazioni civili e religiose in Italia tra la Chiesa e il Governo. Inoltre, la "Convenzione Finanziaria" regolava le questioni sorte dopo le spoliazioni degli enti ecclesiastici a causa delle leggi eversive, e che stabiliva l'esenzione allo Stato della Città del Vaticano dalle tasse e dai dazi sulle merci importate ed il risarcimento di" 750 milioni di lire e di ulteriori titoli di Stato consolidati al 5 per cento al portatore per un valore nominale di un miliardo di lire" per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale.






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